Sopravvivere

di Lodian
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Le braccia continuano a pulsarmi, in una palpitante armonia, seccante quasi quanto era stata l'azione appena intrapresa.
L'odore dei resti si sta facendo intenso, assumendo quasi una consistenza propria, merito probabilmente della radiosa giornata di sole.
Questa mattina ci siamo alzati presto, e adesso la stanchezza accumulata si sta riversando su di noi, quasi come a volerci ricordare cosa abbiamo fatto.
"N-non avevamo scelta... " interviene Lusy. "Era l'unico modo!" continua.
Continua a ripetere quelle frasi fra se, dando l'impressione di rivolgersi a qualcuno dei presenti, cercando pił che altro di convincersi della drasticitį di quelle parole.
Con il volto crucciato in un espressione di rifiuto, continua a camminare avanti e in dietro, calpestando rumorosamente le foglie che sostano sul suo cammino.
E' chiaro che con il suo stato mentale attuale, in caso di bisogno, non sarį di nessuna utilitį.
Sono passati trenta minuti e Lusy continua a piangere, anche se ha smesso con la sua marcia frenetica e le lamentele.
La vedo raggomitolarsi in posizione fetale ad un ceppo d'albero dai colori celati dalle miriadi di piccoli funghi che sporgevano nella corteccia .
L'attesa č snervante, sappiamo poco dell'obiettivo.
Ma oltre questo, possono esserci molte garanzie che funzioni? No, non devo iniziare a dubitare delle mie decisioni, č evidente che fiuterį l'odore e ci raggiungerį.
Iniziano a farmi male le gambe...
Non posso sedermi ogni momento, se le cose non vanno secondo i piani dovrņ essere pronto a scappare.
Altrimenti ci rimetterņ la vita.




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