Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta, in ritardissimo, per il
compleanno di DarkViolet92.
Dopo anni di silenzio
Harry si appoggiò con il
gomito sul tavolo, affondando nel
burro che vi era appoggiato, fissando Ginny.
Weasley ridacchiò,
indicandoglielo.
“Penso tu abbia un
problema” sussurrò.
Harry si premette gli occhiali contro
il viso, aveva le
labbra piegate in un sorriso assente, le iridi color smeraldo liquide e
le gote
rosse.
“Come scusa?”
chiese.
“Non credo che quella sia
una crema di bellezza” disse
Ginny, muovendo l’indice avanti e indietro nella direzione
del burro.
Harry abbassò lo sguardo e
saltò all’indietro.
“Accidenti, sono un
imbranato” gemette.
Ginny gli porse un fazzolettino.
“Ecco a te”
sussurrò.
“S-scusa…
ero…”. Harry deglutì a vuoto,
inspirò e si grattò
la testa, scompigliando i capelli mori. “…
dov’è il bagno?” domandò,
cambiando
discorso.
“Dov’è
sempre stato. Però, se vuoi, ti accompagno. La tana
alle volte può confondere” disse Ginny, mentre
Harry prendeva il fazzolettino.
“Grazie mille”
mormorò Potter, pulendosi il gomito.
Ginny si alzò in piedi e
fece strada, guardando di sottecchi
Potter che la seguiva. Salirono le scale e si fermarono davanti alla
porta
socchiusa del bagno.
“Scusami tanto.
Io…” sussurrò Harry. Si
leccò le labbra e
rabbrividì.
“Sei sovrappensiero per la
guerra. Lo capisco” lo scusò
Ginny.
Harry le prese la mano nella propria.
“Io stavo guardando te. Ho
capito, negli ultimi tempi, che
tu sei importante per me. Non voglio vederti tra le braccia di un altro
uomo,
ma sentirti al mio fianco. Ti ho sempre data troppo per scontata. Eh
sì, che
quando ho rischiato di perderti per colpa del Basilisco e del diario,
mi sono
sentito morire”. Prese fiato. “Tu mi piaci,
davvero” si dichiarò.
Ginny arrossì.
Ginny
camminava
stringendo al petto il diario di Tom, con le braccia incrociate. I
capelli
vermigli le ricadevano morbidi sulle spalle e le incorniciava il viso,
dalle
gote rosso sangue. Nelle sue iridi liquide si rifletteva Harry intento
a
gesticolare.
Potter
parlava concitatamente
con il fratello maggiore di lei e con Hermione.
Ron rideva
rumorosamente con gli occhi chiusi e un sorriso che gli prendeva
metà del viso.
Granger invece sorrideva, tenendo tra le braccia un pesante volume.
Ginny
sospirò piano e
li superò, continuando a guardare Harry di sottecchi.
< Ho passato tutta la vita a
guardarlo a distanza. Poi ho
fatto come mi ha consigliato Hermione, ho cercato di dimenticarlo.
Però non ci
sono mai riuscita, ed ora, è lui ad avermi notato.
È come un sogno che si
avvera > pensò Ginny. Giocherellò con una
ciocca di capelli vermigli,
passandosela tra indice e pollice.
“Harry…”.
Iniziò a dire.
“Lo so che probabilmente mi
vedi solo come il migliore amico
di tuo fratello. O peggio! Come quel pazzo che è convinto di
essere il
prescelto, delira nel sonno e vede Voldemort da tutte le parti.
Però io provo
davvero qualcosa per te…”. Potter la interruppe,
parlando velocemente,
mangiandosi alcuni termini.
Ginny lo baciò con foga,
zittendolo. Harry chiuse gli occhi
e ricambiò con foga il bacio, Ginny si staccò
riprendendo fiato. Le sue labbra
erano arrossate e se le deterse con la lingua.
“Harry, lasciami finire. Ti
amo anch’io” lo rassicurò.
Harry le passò le mani tra
i capelli rossi e le prese il
mento tra le dita.
“Non potevi darmi notizia
migliore” sussurrò.
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