I don’t need a hero, but a hero comes

di Rinalamisteriosa
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Doc

“Sin da quando ero un ragazzino, ho sempre odiato gli eroi fasulli della tv. Per quanti problemi tu possa avere, non arriverà mai un eroe a salvarti. L’ho sempre pensata così”. [Masahiro Setagawa]

 

 

 

 

 

 

I don’t need a hero, but a hero comes

 

 

 

 

 

 

Credere negli eroi è da sciocchi ingenui, da poveri illusi. Nessun eroe ha impedito che suo padre lo abbandonasse e che sua madre non si prendesse cura adeguatamente di suo figlio dentro un appartamento più grande di lui. Non arriverà alcun uomo dotato di superpoteri a combattere le ingiustizie presenti nella vita quotidiana. Non fermerà i prepotenti e i bulli dall’esercitare il controllo forzato in un determinato territorio: essi agiranno indisturbati. Non aiuterà le persone buone e meritevoli.

Rassegnato a essere il cagnolino servizievole di una banda spregiudicata, Masahiro Setagawa ha smesso da tempo di confidare negli eroi, li odia. Assurdi sono loro, come inverosimili sono i mecha pilotati negli anime trasmessi in televisione. Ecco, la tv può soltanto illudere gli altri, ma non lui. La scatola dalle mille immagini in movimento è una grande, grandissima fregatura. Gli eroi non esistono, non arrivano mai, non salvano nessuno, perché dovrebbero scomodarsi proprio per uno inutile come lui?

Eppure, qualcuno arriva, senza che Masahiro lo abbia minimamente cercato. Un eroe inaspettato, con la sua sigaretta fra le labbra, la sua maglia strana; il suo sguardo penetrante sembra leggerti dentro appena lo incroci per caso. Non indossa la calzamaglia, non porta il mantello, non si serve di armi potentissime. Lui è un individuo apparentemente normale, serio eppure gentile. Nessuno direbbe che, da solo, avesse sgominato molti gangster, bulli e prepotenti, guadagnandosi l’appellativo temibile di ‘Orso assassino’. E una cosa ancora più incredibile, che lo rende vero, lo fa sembrare umano ai suoi occhi, sta nel fatto di essere circondato da una famiglia ordinaria: che sua madre e suo fratello Kensuke accolgano Masahiro in casa come se fosse sempre stato lì presente in mezzo a loro, come un amico, come un terzo figlio.

Allora, Masahiro non cambia ancora idea sugli eroi. Crederci è infantile, è stupido. Non vuole dare importanza a quelli fittizi e immaginari della tv, ma l’eccezione nella sua vita esiste, finalmente si presenta: il suo eroe personale si chiama Kousuke Ooshiba. Kousuke-san. Per la prima volta, affidarsi a qualcuno e sperare che sia sempre lì presente per lui non è più solamente una chimera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                 

Note: Breve flashfic di 358 parole su uno sfigafandom che mi ha colpita <3

Il primo step della challenge a cui partecipo prevede una semplice introspettiva sul protagonista, attinente al canon, perciò ho scelto Masahiro :D

Prossimamente ne arriveranno altre, non finisce qui ;) grazie mille a chiunque abbia letto e a chiunque vorrà lasciarmi un parere!

 

Rina

 

 





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