Tanto freddo da non sapere dove andare.
Il marciapiede splende nella sera che scende: dentro di me, notte fonda.
Movimenti di auto che accostano senza rumore, poi riprendono il largo.
Lui ha l’aria distinta, lineamenti regolari, la fronte pensosa. Nella penombra non riesco a vedere i suoi occhi.
Sarei disposto a entrare nell’auto soltanto per scaldarmi.
La piazzetta del parco, attorno a noi si allungano protettivi alberi neri.
Rifiuti dappertutto, tanto amore buttato nel posto sbagliato. Io e lo sconosciuto gettiamo la nostra parte.
Dopo, lui riavvia l’auto:
-“Ti riporto dov’eri”-
Un battito di ciglia rivolto a me, uno alla strada.
-“Ti ridò indietro i soldi, ma tienimi con te”-
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