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Quel mondo circondato a fiori blu li accoglieva assieme per l’ultima volta, accoglieva il loro corpo da bambini che avevano visto troppi orrori ed erano cresciuti troppo in fretta.
Lunafreya, la sua Luna era così piccola in quel vestitino bianco mentre i fiori sembravano avvolgerla in un ultimo abbraccio e lui invece era sempre stato troppo piccolo per quel mondo; lui Noctis, ultimo erede dei Lucis Caelum aveva avuto un gran peso sulle spalle già in tenera età, il peso di essere il prescelto, il peso di essere re un giorno, troppi pesi avevano affaticato le sue piccole spalle ma lui non si era mai lamentato.
Le parole di Luna sono strane, perché deve andarsene? Perché devono separarsi? Il vento si alza anche nella loro utopia e la bambina che lui aveva conosciuto lasciò il posto alla giovane donna che è ora, le sue parole sono più mature e più dolorose, sa che è un addio ma non vuole lasciarla.
“Non è giusto… Tutto quello che volevo era salvarti.” A stento Noctis riconosce la propria voce, sente il cuore stretto in una morsa e quando Luna gli da l’ultimo addio ecco che anche il suo corpo cambia: il piccolo bambino spaventato lascia posto al giovane uomo che cerca di raggiungere la propria amata per un ultimo abbraccio, eppure quella loro Utopia non è destinata ad esistere e la realtà lo riporta violentemente con i piedi per terra, Luna è morta per salvarlo e lui ora dovrà compiere il suo destino senza di lei. Dopo quel doloroso addio tutto diventò buio e l’oscurità lo avvolse lenendo appena quel dolore che sentiva al petto.
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