Re Gommosello

di Violetta_Keehl_2002
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Re Gommosello emise un gemito quando aprì gli occhi, e si rianimò rapidamente quando si rese conto che era stato legato a una specie di tavolo, con un trapano e luci brillanti sospese sopra di lui. 

"C-cosa?" L'essere lottò, fermandosi quando udì un'eco proveniente da una sedia raschiata vicino a lui, seguita dal suono di un coltello affilato. 

"Pensi che ti lascerò andare illeso?" La voce suonava vagamente familiare, fredda come il ghiaccio, così Gommosello socchiuse gli occhi nel tentativo di vedere chi era appena oltre le ombre prima che ci fosse un forte dolore alla mano sinistra. Mentre urlava, la figura entrò nella luce, rivelando che era il compagno del ragazzino che aveva provato a violentare quasi una settimana prima.

"Guarda, s-se questo riguarda il bambino, io non l'ho mai toccato!" Insistette la gelatina, urlando in agonia quando, con un semplice gesto del suo polso, Rick tagliò la mano sinistra di Gommosello con un'espressione accigliata. 

"Non ti credo." Gommosello sentì la paura attraversare il suo corpo quando l'uomo si chinò su di lui, con i suoi occhi blu pallido che scrutavano quella che sembrava l'anima stessa di Gommosello. "Ti ucciderò adesso." 

"Per favore! Posso darti tutto quello che vuoi! " Implorò la gelatina, ma Rick si limitò a schernire mentre posava la punta del coltello ornato che portava in mano contro il fianco di Re Gommosello con un sorriso disgustato. 

"Hai toccato mio nipote, IL MIO FOTTUTO NIPOTE! L'hai toccato e hai cercato di approfittarne, tutto in nome del tuo piacere!" La lama trapassò la "pelle" di Gommosello, il quale si contorceva mentre Rick, lentamente e con molta attenzione, spingeva la lama più in là. 
"Tu morirai qui freddo e solo, è il minimo che io possa fare."

Le urla erano soffocate nel bunker sotterraneo di Rick, l'uomo sobrio che provava una grande gioia nel torturare l'essere che pensava di essere stato abbastanza bravo da provare a stuprare suo nipote, mentre, inconsapevolmente, quest'ultimo stava ascoltando, all'ingresso, Gommosello che soccombeva alle sue ferite e moriva. 

"Nonno Rick?" Morty sentì gelarsi il sangue quando Rick si voltò verso di lui, lo sguardo nei suoi occhi e la sua postura generale di qualcuno pronto ad uccidere di nuovo, con il suo coltello, coperto di sangue blu, che veniva meticolosamente ripulito con uno straccio. 

"Si, Morty? Hai bisogno di qualcosa?" Rick non avrebbe cercato di negare il cadavere sul suo tavolo dietro di lui, allora mise da parte l'arma quando, all'improvviso, Morty avanzò lentamente e abbracciò forte il nonno, il quale poteva sentire il nipote tremare mentre avvolgeva le sue lunghe braccia intorno a lui, tubandosi dolcemente mentre si massaggiava la schiena. "Va tutto bene, Morty, lui non farà mai più del male a nessuno." 

"Continuo a vederlo anche nei miei sogni, Rick... Continuo a vederlo e ho paura." Confessó il quattordicenne, sentendo le lacrime scivolare via dai suoi occhi mentre Rick, leggermente, si tirò indietro per asciugarle. 

"Guardami, Morty, e ascoltami attentamente," Morty guardò Rick con i suoi occhi leggermente acquosi e un piccolo ma sincero sorriso. "Potró anche essere uno stronzo, ma non permetterò mai che possa succedere qualcosa di serio, a te, a Summer, che a tua madre o, ugh, a tuo padre. So che sei spaventato, che ti senti impotente e impuro, e che tutto ciò che preferiresti fare è andare a raggomitolarti in un buco e morire, ma non farlo. Puoi venire da me e ti prometto che, sobrio o ubriaco, io ti aiuterò a superare tutto questo." 

"Me lo prometti?" Morty annuì e abbracciò di nuovo Rick, ancora una volta, con lui che chiudeva gli occhi con un sorriso mentre abbracciava il nonno. Non si era mai sentito così al sicuro come adesso, e, per una volta, si fidava di Rick e di quello che gli stava dicendo.




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