Smash

di hertz
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Sara fissava Martina dormire, avevano fatto l'amore per quasi tre ore, senza praticamente interrompersi, e la mora alla fine era crollata tra le sue braccia. Sara non era abituata a dormire con nessuno, solo con Roberto ogni tanto, la faceva sentire a disagio e non riusciva mai a riposarsi decentemente.
Inoltre il fatto che viaggiasse molto per i tornei non aiutava ad avere una routine, nemmeno con le ragazze con cui aveva avuto un minimo di relazione. Solo con Giulia aveva iniziato una certa quotidianità, o meglio una parvenza di quotidianità, per lei aveva cambiato le proprie abitudini. Ma non era servito a salvare la storia.
Al pensiero della donna sentì una fitta al petto, perché non riusciva ancora a superarlo? Aveva appena fatto del sesso stupendo e appagante con una diciottenne, non poteva desiderare di meglio. Sospirò e guardò il cellulare, erano quasi le tre ma provò ugualmente a scrivere a Roberto.


Sei sveglio?

Cosa succede?


Roberto le rispose subito, quindi decise di provare a chiamarlo. Si alzò lentamente, cercando di non svegliare Martina, si infilò i jeans e una felpa e uscì in corridoio.


'Cosa ci fai sveglio?' - esordì appena sentì la voce dell' amico.

'Potrei chiederti la stessa cosa. Da quando fai le tre? Comunque è appena andato via Vincenzo, mi son messo ora il pigiama' - replicò Roberto sbagliando.

'Chi è Vincenzo?' - chiese Sara.

'Il fratello di una mia allieva. Ma te ne parlo domani con calma. Perché sei sveglia? Che succede?' - domandò Roberto dolcemente - 'Se non stessi male non mi avresti chiamato a quest' ora. Non dovevi vedere la moretta? Le hai dato buca?'

'No, anzi...' - iniziò a spiegare la ragazza - 'Siamo state bene, ok abbiamo parlato poco però...'

'Oddio ci sei andata a letto? Brava piccola! Finalmente!' - la interruppe Roberto euforico.

'Robi fammi finire!' - replicò Sara - 'Sì siamo state insieme. È stato bello. Mi son rilassata e ho...' - si bloccò e si morse il labbro - 'Beh hai capito Robi'

'Certo. Ti ricordo che conosco le tue avventure sessuali meglio delle tue amanti. Ma sei senza alcool e fai la timida' - scherzò il ragazzo - 'Meglio della danese comunque?'

'Sì. E ha solo diciotto anni' - sospirò Sara - 'Comunque sta dormendo...”


Sara smise di parlare, aspettandosi la replica dell'amico, ma lui non rispose. Sospirò e chiuse gli occhi, perché non lo aveva accanto in quei momenti?
 

“Si è addormentata dopo il sesso, non potevo mandarla via” - continuò quasi giustificandosi - “Solo io non riesco a dormire e ho iniziato a pensare. E, uffa Robi, cosa c'è di sbagliato in me? Perché non son etero?”


“Non cambierebbe nulla, combineresti ugualmente casini. Quindi non l'hai mandata via dopo averle fatto provare le gioie saffiche? Stai crescendo, non farti mille seghe mentali ora, vai nel letto, la conosci appena ed è solo una scopata ma il fatto tu non abbia insistito per non dormire insieme significa che Giulia non è così presente, no?” - disse Roberto cercando di far capire all'amica che doveva comunque andare avanti finalmente.
 

“Non la conosco però mi farebbe piacere continuare a frequentarla, anche se ora con le qualificazioni sarà difficile, poi anche lei avrà qualche torneo.”


“Non iniziare di nuovo. Ora vai a dormire e domani mattina le dirai questo che hai detto a me, ok? Riposati e vedrai andrà bene.” - replicò Roberto sospirando - “Ti voglio bene piccolina”


“Idem” - sibilò Sara chiudendo la chiamata.


 

Sapeva che Roberto aveva ragione, con nessuna ragazza, dopo Giulia, era riuscita ad andare oltre il semplice sesso. Erano solo avventure, o meglio erano solo un modo per non pensare al dolore che provava da quando aveva lasciato Giulia. Rientrò in camera, si spogliò e si sdraiò accanto alla mora. Cercò di non svegliarla ma si avvicinò a lei, magari sarebbe riuscita davvero a togliere il muro che aveva costruito nel corso degli anni.


 

 

Sara si svegliò appena sentì una suoneria invadere la camera, le sembrava di aver appena chiuso gli occhi. Si alzò lentamente e vide di essere sola nel letto, Martina era intenta a vestirsi mentre parlava al telefono con qualcuno.
 

“Sì, ero stanca e mi son fermata da un'amica.” - bisbigliò Martina non accorgendosi che Sara si era svegliata - “Arrivo in tempo, tranquillo, mi porta Matteo. Sì tranquillo.”
 

Appena chiuse la chiamata sbuffò e finì di vestirsi, ieri non avrebbe voluto addormentarsi da Sara, detestava arrivare in ritardo agli allenamenti. Quando si voltò e vide l'altra in piedi sobbalzò.

 

“Scusami, non volevo svegliarti. Perché non torni a dormire?” - esordì Martina sorridendole - “Io devo andare in palestra, son in ritardo e il mio allenatore vuole uccidermi.”
 

“No, non ho più sonno” - replicò Sara andandole vicino - “Spero tu sia stata bene” - aggiunse poi abbassando lo sguardo.
 

“Benissimo. Però non fare la timida, sei nuda Sara e parecchio invitante” - la canzonò la mora - “E vado via prima che mi venga nuovamente voglia di far l'amore con te. Matteo sarà qui a momenti"
 

“Matteo è un tuo amico?” - le chiese Sara sfiorandole il fianco.
 

“No.” - rispose l'altra sospirando - “è il mio fidanzato”
 

Sara a quelle parole si bloccò, pensava di aver sentito male. Indietreggiò leggermente e guardò Martina in attesa di qualche spiegazione. Lei non andava con le ragazze fidanzate! Aveva poche regole per le relazioni e questa era fondamentale. Evitava anche le confuse o le curiose, non le importava essere un esperimento, un'avventura sì ma nient'altro.
 

“Perché non me lo hai detto?” - le chiese infine.

“Non me lo hai chiesto.” - rispose semplicemente Martina - “Dai Sara mica avrai pensato che fosse qualcosa di serio tra noi? Nemmeno ci conosciamo.”
 

Quelle parole ferirono Sara, non credeva all'amore a prima vista, e questo non le era successo con Martina, ma pensava davvero avrebbero potuto iniziare a frequentarsi. Era solo una stupida, una stupida sognatrice.
 

“Hai flirtato con me, hai accettato di uscire insieme ben sapendo cosa volessi da te” - le disse Sara - “Non immaginavo stessi con qualcuno. Non sarei mai venuta a letto con te.”
 

“Non pensavo fossi una di quelle.” - replicò Martina ridendo - “Sara abbiamo solo scopato”
 

“Non scopo con le fidanzate di altri.” - rispose glaciale Sara - “Ora vai via per piacere.”
 

Appena disse quelle parole cercò qualcosa per coprirsi, non voleva restare nemmeno un minuto di più nuda davanti a Martina. Detestava essere presa in giro. Vide che la mora continuava a fissarla con mezzo sorriso.
 

“Martina va via. Sono seria. Sei stata solo una notte di sesso, bellissimo sesso per carità ma pur sempre solo sesso. Mi son dimenticata per qualche ora di quello che mi pesa e ti ringrazio. Ma non voglio che una stupida ragazzina confusa o vogliosa di trasgressioni possa intromettersi nella mia vita. Vai via.”- le disse evitando di guardarla negli occhi.
 

Martina annuì silenziosamente, prese la sua roba e uscì dalla stanza lasciando Sara nuovamente sola.


 





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