Couleurs

di Blablia87
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“Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima.”
(Wassily Kandinsky)




 

 

 


All’inizio, è il rosa.
 
Fa capolino un pomeriggio d’autunno - facendosi largo poco a poco tra il fumo denso che sale dalla tazza di tè caldo che John Watson stringe in una mano, mentre con l’altra sfoglia distrattamente il giornale della mattina - macchiando indelebilmente le labbra del medico.
Sherlock lo ignora, come finge di non vedere l’oro dei capelli che appare qualche giorno dopo, assieme al blu scuro di due iridi che – sempre più spesso – trova fisse su di sé, incuriosite dal suo improvviso pudore.
Solo quando, ormai in inverno, un tocco di John sul tavolo della cucina fa tracimare i colori ovunque in un’onda fremente, il detective decide di lasciare Baker Street.
Vaga per ore, sconvolto, gli occhi spalancati su una Londra arrossita e sconosciuta, satura.
Alla fine - all’alba, esausto e infreddolito - torna a casa.
Trova John in piedi in mezzo al salotto, il volto segnato. Pallido.
I colori però, tutti, sono ancora lì. Vivi. Pulsanti.
Si osservano, in silenzio, per qualche secondo.
«Hai bisogno di un bagno caldo» esordisce il medico dopo un istante di esitazione e - per una ragione che il detective non riesce a comprendere - nel dirlo sembra fragile, sul punto di rompersi. «Stai congelando.»
«Non è vero» ribatte lui, di getto, trincerandosi dietro una bugia evidente quanto i tremiti di freddo gelido che gli scuotono il corpo.
«Hai le labbra blu.» John le indica distrattamente, bloccandosi terrorizzato a metà del movimento. «Cioè…» cerca di correggersi ma, ormai, è tardi.
È tardi per evitare che l’azzurro degli occhi di Sherlock diventi enorme, liquido, instabile.
Che il rossore improvviso sul viso del medico si accenda fino a bruciare.

Alla fine, è il rosa.
 
Il rosa acceso di due labbra che si posano sul pallore violaceo di una bocca infreddolita, scaldandola, mentre il mondo completa la propria metamorfosi.
 

 






Angolo dell’autrice:
 
avete mai sentito parlare del “Soulmate Color AU”?
 
Io non sapevo della sua esistenza fino a qualche giorno fa ma, devo ammetterlo, scoprirlo è stato come trovarsi al cospetto di una vera e propria rivelazione.
 
Di base, la dinamica è semplice: il mondo è in bianco e nero fin quando non si incontra la propria anima gemella. Solo allora – di colpo o lentamente - compaiono i colori.
 
Non è meraviglioso? :D
 
Presa dalla long non potevo scrivere più di questo sul tema, al momento.
Ma sono felice di averlo fatto: l’idea per questa flash non voleva saperne di uscirmi dalla testa!
 
Grazie, come sempre e di cuore, a chiunque abbia letto fin qui.
 
A presto,
B.
 





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