Giusto

di TheWalkingNerd
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La baracca sa di uova marce e carne putrefatta; chiamarlo ospedale č come chiamare cibo quei cinque fagioli nelle loro scodelle.
Don si avvicina alla terzultima branda della fila. Buck fissa qualcosa tra il soldato di fianco e la parete in fondo. Se non fosse per il biondo quasi bianco dei capelli e per la forma del viso, non l'avrebbe nemmeno riconosciuto: l'uomo disteso su quella branda non ha nulla del Buck che tirava a freccette con loro, fino a pochi mesi prima.
- Hey, Buck.
Don gli siede di fianco. La sedia scricchiola sotto il suo peso. Si inumidisce le labbra; improvvisamente, ha scordato quello che voleva dirgli.
- Ti ho... ti ho portato qualche lettera.
Come se servisse a qualcosa.
Buck non si muove. A malapena respira; Don deve allungare il collo per rendersi conto del movimento del petto.
Legge con un nodo in gola e le lettere che traballano davanti come durante un terremoto. O forse sono le sue mani che tremano, non ne č sicuro. Skip o Gonnorea avrebbero saputo cosa fare; a loro bastava aprire bocca per far scoppiare tutti a ridere con la stessa facilitā con cui lui respira. Ma Bill č su una nave, diretto a casa, e Skip-
Il calore sulla mano lo fa sussultare. Le dita di Buck stringono le sue, allontanando la lettera. Non ha voglia di sentire quelle stronzate, e nemmeno lui; ma Buck li ha visti - Joe e Bill e le loro gambe maciullate - e nessuna benda potrā cancellarlo. 
Infila la lettera nella tasca di Buck e gli stringe una spalla. Sono rimasti solo loro, in qualche modo, e devono andare avanti. Non č ancora finita.




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