★
Iniziativa:
Questa storia partecipa al “Flu&Fluff” a
cura di Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 2.016
★ Prompt/Traccia: A finge di stare
male per avere attenzioni da B.
White
Lies and Red Cheeks
Non
ricordava cosa avesse mangiato a pranzo, né se
l’avesse effettivamente fatto, ma Jongin si rifiutava di
credere che stesse tossendo solo per un filo di saliva andato di
traverso, anche se in fondo era l’unica opzione possibile.
Gli sarebbe anche andato bene tossire per niente, se non fosse che era
nel bel mezzo di un set fotografico. Capì che stava tossendo
da un po’ troppo tempo, quando vide il fotografo abbassare
per un momento la macchina fotografica e sospirare.
- Attento! Tutto
ok?- domandò Chanyeol, seduto ai suoi piedi e guardandolo
dal basso ridendo.
Per tutta
risposta, Jongin lo fulminò con lo sguardo e mise una mano
davanti alla bocca, tossendo più forte e chinandosi
leggermente di riflesso. Finalmente quello strano solletico in gola
sparì e il ragazzo poté prendere un gran respiro.
In quel momento sentì una mano piccola e gentile sulla sua
schiena.
- Stai bene?-
mormorò Kyungsoo, in posa accanto a lui. - Dopo ti offro da
bere.-
Jongin
alzò gli occhi e vide sul suo volto il più bel
sorriso che gli avesse mai visto fare. Tenue, delicato, affettuoso. Gli
si scaldò il cuore e gli si tinsero le guance di rosso solo
così e fu per lui naturale sorridere ed annuire, senza
riuscire a dire una parola.
Fu in quel
momento che Jongin ebbe un’idea. Pessima forse, ma anche
meravigliosa.
- Non hai
caldo?- chiese Sehun, con tutta la ragione e l’innocenza del
mondo.
Jongin lo
guardò e sbatté gli occhi, come se gli avesse
rivolto una domanda strana. - No, perché?-
“Perché
hai messo la sciarpa e il maglione a collo alto quando fuori ci sono
trenta gradi e Baekhyun è in ciabatte, ecco
perché.” O almeno così avrebbe voluto
rispondere Sehun, se non fosse arrivata la signorina che quel giorno
doveva intervistare il gruppo per il numero di una rivista.
Dopo un inchino
e i saluti di rito, l’intervista cominciò in
tranquillità e ogni tanto Jongin improvvisava un colpetto di
tosse.
Faceva tutto
parte del suo piano … ma avrebbe funzionato?
- Ehi
… -
Per poco non
sobbalzò e si girò verso Kyungsoo, che lo stava
chiamando dalla sedia accanto.
- Non ammalarti
proprio adesso, abbiamo la performance tra qualche giorno …
- continuò a bisbigliare il più basso con una
mano accostata alla bocca per non farsi sentire troppo.
Sembrava
abbastanza serio, ma Jongin non poté fare a meno comunque di
restare a guardarlo. Quando quegli occhi si allargavano e puntavano nei
suoi, gli diventava impossibile separarsene.
- Temo
… che sia un po’ tardi … - fece dopo un
lungo istante, passandosi una mano sul collo coperto e schiarendosi la
voce.
Kyungsoo
sfoderò un’espressione dispiaciuta che fece
pentire il ragazzo per un momento di star recitando una parte, ma il
secondo seguente cambiò di nuovo idea, complice la stretta
della mano dell’altro nella propria. Jongin si
sentì improvvisamente sudare nel maglione pesante.
- Spero che non
peggiori … altrimenti mi tocca badare a te!-
bisbigliò ancora Kyungsoo, ridacchiando poi insieme a lui.
E fu allora che
Jongin seppe di dover fingere di avere persino la malaria, pur di
continuare ad avere le attenzioni di quel piccolo angelo sceso dal
cielo.
Rise a bassa
voce con lui e strizzò gli occhi dall’emozione
quando per un attimo Kyungsoo appoggiò la testa sulla sua
spalla. Durò pochissimo; la domanda seguente era proprio per
lui e si mise subito composto sulla sedia.
Jongin tenne gli
occhi su di lui per tutto il tempo, dimenticandosi di fingere i soliti
colpi di tosse per un po’.
Il piano stava
funzionando eccome.
Per un attimo,
solo per un attimo, Jongin pensò che si stesse annoiando.
Dopotutto era steso sul letto a smanettare con il suo cellulare da ore,
mentre i suoi compagni erano in sala prove a ballare. Non
c’era niente di più difficile da accettare per la
sua indole da artista, neanche se pensava di potersi per una volta
riposare, ma bastava ricordare che Kyungsoo gli aveva promesso di
andare a fargli compagnia dopo le prove e trovava facilmente la forza
di resistere.
Recuperò
il piumone abbandonato ai piedi del letto e vi si coprì,
assicurandosi di avere pronto tutto per la sua recita. I fazzoletti
erano sul comodino e il felpone ben chiuso addosso, anche se stava
morendo di caldo.
Finalmente
udì bussare alla porta e si arrotolò nella
coperta come un burrito felice. - Avanti!- esclamò, prima di
veder spuntare la testolina di Kyungsoo.
- Ehi! Ti ho
portato qualcosa di buono … - esordì
quest’ultimo con un ghignetto e Jongin pensò di
essersi preso una sbandata pazzesca per lui, da come lo trovava bello.
Si
sistemò nel letto in modo che spuntasse al piumone solo il
suo viso e gli chiese, pieno di aspettativa: - Cosa, cosa?
- Lo sciroppo
per la tosse.- rispose l’altro, sedendosi vicino al letto e
mostrando trionfante la bottiglietta.
Jongin
mostrò un broncio di prima categoria, che scomparve solo non
appena vide di nuovo il volto dell’altro accartocciarsi in
una risatina.
- A quanto pare
mi tocca.- disse.
Per fortuna
aveva studiato recitazione, altrimenti sarebbe stato impossibile
nascondere il disgusto e il tremendo disappunto nell’ingoiare
quella dose indesiderata di sciroppo per la tosse. Il lato positivo era
ciò che lo aspettava subito dopo, qualcosa di molto
più dolce.
- Allora, dimmi
… - esordì, sistemandosi nel letto con la solita
finta voce roca e trattenendo le smorfie a sentire il gusto amaro dello
sciroppo ancora in bocca. - Che cosa mi sono perso?-
E con la sua
semplicità, mista a lieve sadismo e quella sua sfiducia
generale nella sanità mentale dei suoi compagni, Kyungsoo
raccontò le disavventure e le fatiche del gruppo durante le
prove di quel pomeriggio. Fece anche vedere delle foto e dei video di
Jongdae e Sehun che avevano improvvisato un tango e Junmyeon che aveva
tentato di fare una piroetta, per poi cadere di faccia sul pavimento
lucido.
Jongin
rimpiangeva molto di non esserci potuto essere, ma ancora una volta gli
bastava vedere il sorriso di Kyungsoo e pensava di non voler essere in
nessun altro posto a fare niente di diverso che ascoltarlo e guardarlo.
Restarono a
parlare tutta la sera; Kyungsoo fece cena con lui e non prese mai in
considerazione l’idea di lasciare solo Jongin.
L’unico problema era che più
quest’ultimo si fingeva malato, più il suo amico
gli regalava le sue attenzioni e Jongin percepiva un terribile senso di
colpa crescere nel cuore.
No, alla fine
non ce l’aveva fatta. Per quanto si sforzasse, Jongin non
riusciva a fingere fino in fondo di non potersi muovere. Amava la danza
più di se stesso, il suo corpo faceva quasi male a pensare
che aveva saltato le prove di quel giorno.
Perciò
eccolo ad intrufolarsi in sala prove nel cuore della notte, quando
ormai tutti dormivano e in teoria nessuno avrebbe potuto scoprirlo.
Finalmente poteva sentirsi vivo, poteva prendersi una pausa dalla sua
farsa e da tutti i pensieri che lo tenevano sotto pressione nella sua
vita da idol.
Jongin
danzò per due ore abbondanti, finché non
riuscì più davvero a reggersi in piedi. Con
cautela e con il sudore ancora appiccicato sulla pelle sotto i vestiti,
uscì di nuovo nella fredda notte per tornare a dormire,
prima che qualcuno si accorgesse della sua assenza. Ma appena
aprì la porta d’ingresso, si ritrovò
davanti Kyungsoo, avvolto nel cappotto ed assonnato.
- Jongin?-
biascicò lui, strizzando gli occhi per vederci meglio. - Che
ci fai qua fuori a quest’ora? Ti prenderai anche la polmonite
… -
L’altro
era a dir poco congelato, sia per il freddo che per il terrore. Fece
appena in tempo ad emettere qualche suono di indecisione, che Kyungsoo
strabuzzò gli occhi a vedere che cosa indossava sotto la
giacca: solo i suoi fedeli pantaloni della tuta e una felpa leggera,
che usava per allenarsi.
- Sei andato a
provare?- domandò il più basso, con tono
decisamente più sveglio.
Jongin lo
guardò con espressione colpevole, ancora senza il coraggio
di fiatare. Vide lo sguardo di Kyungsoo cambiare e si sentì
dolorosamente morire.
- Jongin
… - cominciò l’altro, abbassandosi la
sciarpa per parlare. - Eri a letto con la tosse e con un principio
d’influenza solo qualche ora fa.-
- Lo so.-
rispose, e la sua voce era miracolosamente tornata normale. - Mi
dispiace … -
Gli occhi di
Kyungsoo divennero grandi e pieni di delusione, ma bastarono pochi
attimi perché si facessero di nuovo piccoli dentro
un’espressione di totale disapprovazione.
- Stavo uscendo
a comprarti delle medicine, lo sai?- sussurrò, prima di
tornare dentro con un gesto secco.
Jongin sapeva di
essere nel torto più completo e non poteva sopportare
l’idea di aver fatto preoccupare e scomodare il suo amico
solo per soddisfare un capriccio da egoista. Poteva immaginare come si
sentisse Kyungsoo: preso in giro, stupito, deluso, confuso. Tutto
questo, però, non lo fermò dal seguirlo e cercare
di giustificarsi.
- Aspetta,
Kyungsoo!- fece dispiaciuto, ma l’altro lo ignorò
mentre tornava in camera sua.
Jongin
restò quindi sulla soglia della porta, sentendosi come il
peggiore degli idioti. Aveva mentito alla persona a cui era
più legato nel gruppo e questo bastava a fargli desiderare
di sparire dalla faccia del pianeta.
- Ah,
è andata bene!-
- Sì,
peccato per quel buco in mezzo … -
- Ehi, io
l’ho riempito alla grande!-
- Io avrei
qualche dubbio.-
Kyungsoo non
commentò la performance di quel giorno. Non che non fosse
d’accordo con i suoi colleghi e amici, ma aveva ben altro per
la testa.
Tornati al
dormitorio la sera tardi, i ragazzi si rilassarono e ordinarono cibo
d’asporto. Ne presero un po’ anche per Jongin e ci
fu un momento in cui tutti seppero che a portarlo in camera sua avrebbe
dovuto essere Kyungsoo. Questo roteò gli occhi a sentire gli
sguardi insistenti degli altri su di sé, ma non
protestò.
Si
affacciò nella stanza del ragazzo e, nonostante tutto, gli
scappò un sorriso: Jongin aveva un pigiama azzurrino di
gusto discutibile, almeno tre paia di calze ai piedi e due coperte
avvolte intorno al corpo. Era pallido, con gli occhi lucidi e la febbre
che sembrava peggiorata.
- Non ridere.-
sbottò, mettendo il broncio.
- Te la sei
cercata, lo sai.- sospirò Kyungsoo, riferendosi al freddo
preso due giorni prima, quando Jongin era andato a provare di nascosto
e si fingeva malato. Adesso lo era veramente ed era molto difficile non
prenderlo un po’ in giro per questo.
L’altro
non rispose, ringraziando soltanto quando l’amico gli porse
la confezione di pollo fritto.
- Come va la
gola?- chiese ancora Kyungsoo, mettendosi seduto lì accanto.
- Meglio.-
scrollò le spalle Jongin. - Ma inizio ad avere il naso
chiuso … -
Tirò
infatti su col naso e il più basso scosse il capo,
rassegnato a come poteva essere imbranato il suo amico.
-
Perché l’hai fatto?- chiese, serio.
Jongin
esitò a lungo con gli occhi bassi, avvolgendosi di
più nelle coperte. - L’ho fatto per te.-
Kyungsoo
sbatté gli occhi senza capire.
- Volevo passare
il mio tempo con te … cioè, volevo che tu
scegliessi di passarlo con me, starmi vicino … - non si
spiegò granché bene, ma la sua espressione mentre
prendeva un fazzoletto per soffiarsi il naso diceva ogni cosa.
Tutto fu chiaro,
la verità era emersa e più Jongin sembrava
pallido per via della febbre, più il volto di Kyungsoo
pareva invece arrossire come un pomodoro maturo.
- Oh
… b-beh, avresti potuto semplicemente chiedermelo, no?-
disse, con voce tremante dall’imbarazzo. - Era
così difficile?-
Naturalmente no
e Jongin scosse lentamente il capo, vergognandosi tantissimo. Kyungsoo
si strinse nelle spalle e guardò altrove, senza che il
rossore sulle sue guance sparisse. Jongin se ne accorse ed
arrossì a sua volta, giocando con l’orlo della
coperta.
Passò
un lungo minuto di quiete, prima che Kyungsoo mormorasse una frase con
disappunto.
- E poi
… adesso che stai male davvero, non posso baciarti.-
Jongin ebbe
improvvisamente talmente caldo da poter soffocare e fissò
Kyungsoo ad occhi sbarrati, incapace di reagire se non con le gote in
fiamme e il battito impazzito.
~
Ad ogni super challenge
carina di Fanwriter.it, ne approfitto per aggiungere ogni volta una
ship diversa al mio repertorio. Stavolta era il turno dei KaiSoo, cuori
dolci della nostra vita. <3
Spero che questo
concentrato di diabete vi sia piaciuto, in caso lasciate una recensione
e passate sul mio profilo per molte altre storie come questa.
Baci
by
Eliot ;D
|