4.
-Patamon warp
shinkaaaa...... Seraphimon!-
Takeru aprì piano gli occhi.
Davanti a lui c'era Seraphimon in tutta la sua gloria e luce angelica.
Non importava quante volte lo vedesse, l'avrebbe sempre trovato
maestoso e rassicurante. Dopotutto, era l'angelo portatore della
Speranza, vederlo non poteva che ridare tranquillità ai
cuori.
Nella sua mano, la spada del clown demoniaco si disgregò in
dati. Piemon parve stupito, ma non intimorito. E da quel momento,
Meicoomon finì in secondo piano per lui. Tutta la sua
attenzione, come accaduto per Pinocchimon con Yamato e Metalgarurumon,
si rivolse completamente a Takeru e Seraphimon.
Con rapidi movimenti delle mani, il Padrone delle Tenebre
scatenò nuovamente il suo temibile Clown Trick contro
l'angelico avversario.
-Seven
Heavens!-
Seraphimon creò sette piccole sfere d'energia sacra che
intercettarono e dissolsero l'attacco nemico. Ciò non fece
demordere Piemon, però, che tornò ad accanirsi
contro di lui e lui soltanto.
-Ehi, ricordati perché siamo qui!- gli urlò
contro Gennai, infastidito.
Il clown demoniaco lo ignorò e scatenò una serie
di attacchi rapidi e mortali. Fendenti di spada, attacchi magici...
Seraphimon riuscì però a tenergli testa,
costringendolo ben presto a difendersi e a perdere terreno.
Nel frattempo...
Un fruscio d'erba calpestata lo fece voltare alle sue spalle.
Pinocchimon era dietro di lui.
"Merda!"
Yamato si vide praticamente morto. Spacciato. Finito. Caput.
Il Padrone delle Tenebre alzò il martello a tamburo e fece
per colpire il digiprescelto. Metalgarurumon gli si lanciò
contro, finendo per rotolare con lui per diversi metri. Ne
seguì una lotta ravvicinata fra i due, uno per costringere
il nemico all'immobilità, l'altro per divincolarsi.
Tuttavia, fu il secondo ad avere la meglio, sfuggendo alle zampe del
lupo cibernetico.
Mentre Pinocchimon sembrava ancora in forze per continuare,
Metalgarurumon faticò non poco.
Quello era un mostro! Un vero mostro!
Era forte ed agile, in più sembrava davvero covare un grande
rancore nei suoi confronti.
E il peggio era che lui non lo ricordava proprio!
D'altro canto, anche Yamatokun risentiva dello scontro, forse
più di lui, ma, ciò nonostante, continuava ad
incitarlo. Sentirlo gli donava nuova forza. Di contro, infastidiva il
nemico, che più di una volta tentò di attaccarlo.
Distraendosi così, però, Pinocchimon
mostrò il fianco più di una volta, permettendo al
lupo dell'Amicizia di colpirlo.
Metalgarurumon sentì di provare sempre più stima
per quel ragazzo e desiderò ricordare tutte le cose che gli
aveva raccontato e quelle che aveva taciute.
La croce di legno sfrecciò contro di lui, ma
riuscì a schivarla.
Forse era meglio rimandare i desideri.
°
-Allontaniamoci di qui.- propose Taichi d'un tratto.
Takeru era reticente.
Come se avvertisse la sua esitazione, l'Angelo della Speranza disse
loro:
-Andate, io me la caverò. Portate via Meicoomon.-
Controvoglia, il ragazzo decise di obbedire.
-Sta attento, ti prego!-
Pregò mentalmente perché il suo partner vincesse.
Con Meiko circondata e protetta tra loro, i digiprescelti corsero verso
gli alberi, ma Gennai tagliò loro la strada.
-Eh, no, cari ragazzi! Non vorrete andarvene proprio sul più
bello?-
L'Agente allargò le braccia e continuò ad alta
voce:
-Visto che ci stiamo divertendo così tanto, sarà
il caso di invitare qualche altro amico alla festa! VENITE FUORI!-
A quel segnale, la foresta tutta, dalla terra alle foglie
più elevate degli alberi, tremò. L'aria esplose.
Il suolo si spaccò, vomitando tre luminose colonne d'energia
pura. Quando esse si spensero, restò solo un profondo
cratere. Da esso fuoriuscì con fragore una possente zampa
artigliata metallica. Una figura serpentina sfrecciò nel
cielo, gettando un'ombra scura sui prescelti. I ragazzi spalancarono
gli occhi, terrificati da due sagome draconiche spaventosamente
familiari.
-Mugendramon!-
Sora emise un mesto lamento.
-E Metalseadramon... - mormorò Taichi.
-Non ce n'eravamo liberati?!- strillò Mimi portandosi le
mani ai capelli.
Gennai rise al loro terrore, ripetendo quel "liberati" in tono
beffardo. Con agili salti, schivò gli attacchi di Gomamon,
Tentomon, Pyomon e Tailmon.
-Vi sarebbe piaciuto, vero? Invece no.- li derise ancora -Yggdrasil non
ama gli sprechi. Perché buttar via qualcosa che
può essere ancora utile?-
-Maledetto.- fu il commento fra i denti di Mimi.
-Bastardo perverso.- le fece eco il prescelto del Coraggio.
Certo, i Padroni delle Tenebre erano nemici ma...
Quel sorriso distorto...
La pena che provò fu tanta. Non poté, Taichi, non
maledire l'autoproclamato dio digitale. La sua scalata al potere in
veste di paladino dei digimon era partita proprio male, fondata su basi
di disprezzo e violenza.
Non avrebbe mai portato la pace e forse neppure gli interessava.
-Grazie, Taichi Yagami, lo prenderò come un complimento!-
continuò l'Agente, senza smettere di sfuggire agli attacchi.
-Mettiamola così, ragazzi, consegnatemi Meicoomon, o questi
due ridurranno tutto in cenere. Non avete molte speranze di salvarvi,
non azzeratele.-
Sorrise loro ad occhi socchiusi, con un'espressione viscida e
rivoltante che più che smorzare i loro spiriti combattivi li
infiammò.
-Va' a farti fottere!- esclamò, infatti, Taichi.
-Come volete.-
Gennai schioccò nuovamente le dita e, a quel segnale, i due
draghi caricarono i loro potenti colpi energetici.
-Come se ve lo lasciassimo fare!-
Wargreymon, seguito a ruota da Rosemon, volò verso i due
draghi.
Purtroppo, Piemon si disimpegnò da Seraphimon e li
intercettò scagliando contro i due i suoi pericolosi teli
bianchi.
-Non fatevi prendere, WarGreymon!- urlò Taichi -L'ultima
volta vi ha trasformati in pupazzetti!-
Intuendo, anche prima che l'amico parlasse, la pericolosità
di quei drappi, i due digimon se ne liberarono riducendoli ad innocui
brandelli e proseguirono il loro volo. Il clown demoniaco,
però, si frappose nuovamente fra loro e i draghi.
Da una parte loro e Seraphimon, dall'altra i due draghi e Piemon. Uno
scontro tre contro tre, in apparenza equilibrato. In realtà
il nemico continuava ad avere il coltello dalla parte del manico.
In più, Gennai inseguiva i ragazzi, impedendo loro di
mettersi al sicuro.
"Se solo Metalgarurumon fosse qui... " pensò il digimon del
Coraggio.
Dall'altra parte della foresta, quando la terra tremò...
Una nuova grande esplosione travolse d'un tratto ogni cosa. Il boato fu
assordante. Lo spostamento d'aria sbalzò via sia
Pinocchimon, che i suoi avversari. Metalgarurumon, sopraffatto, perse
le poche forze che gli restavano e regredì in Gabumon.
Tre colonne d'energia si levavano al cielo, distruggendo la terra.
Il digiprescelto dell'Amicizia non riusciva più a sentire se
non un terribile e acuto fischio e temette che il danno fosse
permanente.
"Non è il momento di pensare a questo!" si
rimproverò. Cercò con lo sguardo l'amico e dopo
che lo vide, prese a trascinarsi verso di lui.
-Gabumon, mi senti?-
Nessuna risposta, era svenuto.
-Resisti, ti prego!-
Non voleva perderlo.
Non potevano aver sofferto tanto per...
Pinocchimon non sembrava aver accusato troppo i danni. Era accanto al
digimon dell'amicizia, pronto per il colpo di grazia. Prima che il
martello sparasse,Yamato si lanciò per afferrare Gabumon
strappandolo alla morte. Il martello impattò al suolo,
esplodendo i suoi colpi e scagliando i due compagni diversi metri
più in là, in mezzo a dei grossi cespugli. Da
là, poterono vedere Mugendramon e Metalseadramon ergersi
sulla foresta in tutta la loro terrificante e maestosa stazza.
Per un po', WarGreymon, Seraphimon e Rosemon riuscirono ad impedire ai
due draghi di sparare e gli attacchi di Gomamon e Tentomon riuscirono,
infine, a raggiungere Gennai. Quegli, però, all'ultimo
riuscì a schivare il pugno felino di Tailmon e con un calcio
la scagliò via. Hikari corse verso di lei, rompendo il
cerchio intorno a Meiko e Meicoomon e l'Agente tentò di
cogliere quell'occasione, ma il digiprescelto
dell'Affidabilità lo intercettò. Coraggiosamente,
Jou lo fronteggiò tentando di rovesciarlo a terra.
-Che c'è? Vuoi di nuovo fare l'eroe?-
Gennai aveva smesso di divertirsi e decise di fare davvero sul serio.
Generò un anello d'energia e lo lanciò contro il
ragazzo, bloccandogli le braccia contro il corpo. Jou perse
l'equilibrio e cadde con un gemito sommesso.
-Jou!- gridò Gomamon accorrendo -Maledetto tizio col codino!
Liberalo subito!-
-No.- rispose Gennai con una smorfia -Mi sono stancato di
giocare con voi bambini. Vi avevo avvertito, no?-
Strinse il pugno e l'anello iniziò a stringersi a sua volta.
Jou si lasciò sfuggire un sonoro lamento. Tentò
di liberarsi, ma più si sforzava, più l'anello si
stringeva, mozzandogli il fiato e comprimendogli il corpo. Pelle,
muscoli, organi, ossa; probabilmente avrebbe continuato a stringere
fino a farlo a pezzi. Gomamon non resse all'idea e, senza pensare,
provò a liberarlo con le sue zampe. L'energia lo
fulminò. Strinse i denti fino a sentirli scricchiolare.
-Ora mi date Meicoomon? Devo arrivare ad ucciderli?-
Gennai si rivolse ai ragazzi, atterriti testimoni di quello spettacolo.
-Maledetto!- ruggì Taichi.
-Lascia andare Jou!- esclamò Koushirou. La sua era
più una supplica, che il nemico non accolse. Anzi, fece
stringere ancora più forte l'anello.
Jou urlò.
Gomamon tentò nuovamente di liberarlo, ma l'amico lo
fermò.
-Non pensare a me! Salva Meicoomon, presto!- lo pregò con
voce strozzata.
-Jou... -
L'energia dei sentimenti del ragazzo e del suo coraggio, che ancora una
volta lo aveva spinto a rischiare la vita, pervase il corpo del
mammifero marino, fino a strabordare.
-Gomamon warp
shinkaaaaaaa... Vikemon!-
Ancora una volta, il guerriero glaciale si ergeva di fronte agli occhi
del partner umano in tutta la sua potenza.
-Vai, Vikemon! Fermalo!-
-Agli ordini, Jou!- rispose quello, poi si rivolse a Gennai. -Adesso ti
sistemo io.-
Il digimon corse contro il nemico brandendo due mazze ferrate.
-Arctic
Blizzard!-
Il ghiaccio generato dall'attacco quasi investì l'Agente,
che riuscì a mettersi al sicuro su un albero per un pelo.
Nella fuga perse il controllo sull'anello energetico, che si dissolse,
liberando Jou.
Gennai schioccò la lingua. Aveva la gamba congelata quasi
sino al ginocchio. Piemon non se la cavava meglio con Seraphimon.
-Ehi!- lo richiamò -Ritiriamoci.-
Il clown lo raggiunse con un balzo all'indietro.
-Scherzo.- rise l'Agente -Prima ne uccidiamo uno o due.-
Posò la mano sulla spalla del Padrone delle Tenebre e, tempo
un battito di ciglia, i due furono davanti a Mimi e Koushirou. Il
prescelto della Conoscenza spinse via la ragazza, mentre Takeru gridava
-Attenti!-
-Hallowed
Knukcle!-
Il pugno divino di Seraphimon colpì il Padrone delle Tenebre
e Gennai, scagliandoli via. Il corpo di Piemon non si rialzò
più. Tremò al suolo, devastato dal
potere sacro, i suoi dati luminosi iniziarono a salire al cielo
notturno.
-Maledizione!-
Gennai schioccò le dita.
-Fuoco!-
Mugendramon e Metalseadramon obbedirono.
A nulla servirono gli sforzi di WarGreymon e Rosemon.
In un attimo, la foresta fu inghiottita dalle fiamme.
Il buio cedette il posto alla luce. Non benefica, tutt'altro.
Bruciante, soffocante... l'aria divenne acre e irrespirabile.
-Devo... devo tornare dagli altri... devo... - mormorò
Yamato, ancora supino fra le foglie. Il corpo rifiutava di muoversi
mentre ai suoi occhi il fuoco danzava come uno spettro terribile e
selvaggio.
Raccolse tutte le once di forza che gli erano rimaste e con estrema
fatica si rimise in piedi, prese Gabumon in braccio e cercò
di lasciare il campo di battaglia. Zoppicò ed
incespicò per qualche metro, quando sentì la voce
del nemico chiamarlo per nome. Sobbalzò e tremò,
colto di sorpresa, impallidendo.
-Ehi!-
Lo richiamò cupa la vocetta infantile di Pinocchimon. Gli
occhi del burattino dardeggiavano rossi e cupi. Non era solo un
inquietante gioco di luci.
-Rispondi.-
-Co... cosa?-
-Cosa è l'amicizia?-
-Eh?-
Quasi gli cadde la mascella per lo shock.
Non aveva tempo da perdere con lui!
-Come pensavamo! Era stato troppo facile... - disse fra sé.
-Non mi hai risposto! Non ho tempo!- s'infuriò Pinocchimon
saltandogli sulle spalle e tirandogli i capelli.
-Ahi! Ahi!- protestò Yamato -Non lo so!-
-Come sarebbe che non lo sai? È la tua Digipietra!-
-Lasciami! Non è una cosa che si può spiegare
così!-
Ovviamente ottenne l'effetto opposto.
-E allora spiegamelo!- ordinò con urgenza il digimon.
-Petit Fire!-
Il fuoco azzurro di Gabumon fu schivato dal burattino.
Nonostante si sentisse a pezzi, il rettile tentò di salvare
l'amico, ma il Padrone delle Tenebre lo scalciò via. Il
movimento brusco fece cadere a terra il digiprescelto. Pinocchimon,
seduto su di lui, lo scosse nuovamente.
-Allora? Non ho molto tempo!- sbottò, quasi sul punto di
piangere, come un bambino viziato. L'urgenza però non era
quella di ricevere un nuovo giocattolo o un dolcetto o simili. Gli
occhi folli divennero improvvisamente, per Yamato, specchi sinceri
sull'animo avversario.
-Ok... - disse conciliante -Provo a spiegartelo, ma tu lasciami.-
La presa sui suoi capelli si allentò, ma il burattino rimase
ben accomodato su di lui.
-L'amicizia è... - cercò le parole
-È quando ti preoccupi per gli altri, vuoi loro bene e
c'è fiducia reciproca.-
Pinocchimon reclinò il capo.
-Funziona solo se si è già amici?-
-No. Tutti possono stringere un legame di amicizia.-
-Quindi tu puoi diventare mio amico?- domandò a bruciapelo
il burattino.
-Cosa?-
-Hai detto che tutti possono diventare amici! Quindi hai mentito!-
Pinocchimon, irritato, lo colpì al viso premendoglielo
contro il terreno. Un rivolo di sangue gli colò dal naso.
-Sì! Sì!- si affettò a dire il
prescelto -Potremmo diventare amici!-
Con un movimento fulmineo, Yamato riuscì a liberarsi della
presa e a spingere via il nemico.
-Solo che tu vuoi uccidermi!- esclamò puntandogli contro il
dito -Gli amici non si uccidono a vicenda, anzi! Danno la vita l'uno
per l'altro!-
Il burattino, per tutta risposta, si frugò nella tasca dei
pantaloni ed estrasse una pistola, che puntò verso Gabumon.
Il digimon giaceva a terra.
-No... fermo! Non farlo!-
I ragazzi tossirono e si strinsero gli uni con gli altri.
"Fratellone, come stai?" pensò Takeru, colto da un terribile
presentimento.
Taichi si accorse che Sora guardava insistentemente la foresta in
fiamme, indecisa se rompere il cerchio per cercare Yamato oppure
restare e aiutare gli altri.
Quando udirono uno sparo sordo, la ragazza non resistette.
-Credi che ti lasci passare?- rise Gennai.
Si gettò all'inseguimento, ma fu raggiunto da Vikemon, che
lo colpì con un potente gancio al volto, scagliandolo
lontano.
-Sora!- urlò Taichi -Continua a correre!-
-Artic
Blizzard!-
Il digimon dell'Affidabilità creò tutt'intorno
una barriera di ghiaccio.
-Taichi!- esclamò Jou -Voi pensate a Mugendramon e
Metalseadramon. Io e Vikemon ci occupiamo di trattenere Gennai!-
-Maledetti ragazzini!- urlò Gennai -State condannando i
digimon, ve ne rendete conto?-
-Sappiamo per certo che quello che fai tu è sbagliato.-
disse Taichi, portandosi al fianco di Meiko. La ragazza sarebbe tanto
voluta intervenire a sua volta, ma, il prescelto del Coraggio le mise
la mano sulla spalla.
-Nessuno di noi vuole il male per i digimon.- continuò.
Wargreymon si scagliò contro Mugendramon, schivando i suoi
potenti cannoni e affondando gli artigli nel suo robusto corpo nero.
Contemporaneamente, Seraphimon sferrò il suo pugno
celestiale contro Metalseadramon. Il suo elmo si spaccò e il
dragò urlò di dolore.
I due colossi tremarono, i loro dati iniziarono a scomporsi luminosi,
come scintille dell'incendio che avevano causato.
Gennai, attonito, osservò impotente quella scena.
Piemon non era più in grado di combattere e i suoi dati
stavano disgregandosi definitivamente.
-Com'è possibile? Com'è possibile che siate
così forti? Il reboot avrebbe dovuto limitarvi!-
-Ti sbagliavi di grosso.- ribatté Hikari, tenendo Tailmon
fra le braccia.
-Questo non ha fatto che creare nuovi legami, ci ha aiutato a capirci
ancora di più.- guardò Meiko -Ad unirci ancora di
più. Così come Meiko, anche noi ci siamo trovati
in una situazione in cui non sapevamo cosa fare coi nostri amici. Ma
abbiamo superato insieme quelle difficoltà e adesso i nostri
cuori sono più uniti.-
-Non avrei saputo dirlo meglio, sorellina.- replicò Taichi.
-Bla bla bla! Sentimenti, sentimenti, sentimenti! Voi umani ne fate
troppo conto. Ma sappiate che questi vostri forti sentimenti vi
porteranno alla rovina.-
Con un ghigno malefico che ad Hikari non piacque per nulla, l'Agente
sparì, tornando da dove era venuto.
Tutt'intorno, solo il crepitare delle fiamme e il corpo del clown
demoniaco che spariva.
Il proiettile si conficcò in un albero, strisciando sulla
guancia del prescelto dell'Amicizia, il quale aveva fatto da scudo al
suo amico.
Yamato rimase come impietrito e trattenne il respiro per quel breve
istante, poi inspirò a fondo, una volta constatato di essere
ancora vivo.
-Questa è l'amicizia?- domandò Pinocchimon.
Inspirò ed espirò.
-S... sì. Questo e molto altro.-
Il burattino fu per dire qualcos'altro, ma i suoi occhi si fecero vacui
per un istante. Scosse il capo con violenza.
-Non... voglio... - faticò a parlare -Non voglio...
arrangiati... -
Si teneva la testa fra le mani e il digiprescelto non poté
non chiedersi che diavolo stesse accadendo, anche se poi, facendo due
più due, capì e provò pena per
l'avversario.
-È Yggdrasil che ti controlla?-
Pinocchimon non rispose.
Voleva gridare che non era così! Che avevano un fottuto
accordo, ma che Yggdrasil si era allargato troppo. Non doveva andare
così! Nessuno di loro doveva essere una sua fottuta
marionetta! Erano stati ingannati e tutto ciò che restava di
loro era...
-Vuoi essere mio amico?-
Il tono supplichevole con cui lo chiese quasi spezzò il
cuore del ragazzo.
Quella domanda non era solo una domanda.
Era un grido d'aiuto.
-Yamatokun, fammi combattere, ce la faccio!- chiese debolmente Gabumon.
-No, va tutto bene.- rispose prendendolo in braccio. Cercò
di fuggire, zoppicando. Pinocchimon aveva ripreso ad urlare contro
Yggdrasil.
Doveva fare in fretta, fuggire... doveva... però, quella
domanda...
"Vuoi essere mio amico?"
La sentiva sincera.
D'un tratto: il silenzio e la pesante sensazione di pericolo. Si
guardò alle spalle. Il Padrone delle Tenebre si era fermato
e lo fissava. Gli occhi rossi erano nuovamente vivi.
Non lo attaccò nuovamente.
Aspettava.
Aspettava...
-Lo vorrei... - disse Yamato.
Nel sentire quella risposta, il burattino si volatilizzò,
sparendo chissà dove.
-Yamato! Gabumon!-
Sora apparve dalla foresta e raggiunse i due amici, seguita da Pyomon.
-Sora!-
-Come sta andando qui?-
-Va tutto bene.- replicò il prescelto dell'Amicizia.
-Pinocchimon se n'è andato.-
La ragazza lo guardò incuriosita, ma non replicò.
Da dov'erano, poterono assistere alla disfatta dei draghi.
I rumori della battaglia finalmente cessarono.
-Chissà se potremo avere un momento di pace... - si
preoccupò la prescelta dell'Amore. Quello dell'Amicizia
alzò le spalle.
-Sicuramente anche il nemico avrà bisogno di riorganizzarsi.
Approfittiamone per spostarci e rimetterci in forze.-
-Sì.-
I quattro tornarono dagli altri, sperando che avessero concluso quella
battaglia. Anche perché Yamato desiderava ancora prendere a
calci sulle gengive Gennai e Sora sperava di non doverlo contenere.
Epilogo
-Quindi avevamo ragione... - commentò Taichi riattizzando il
fuoco.
-Già... - sospirò Yamato per poi sbadigliare.
L'adrenalina se n'era andata a farsi benedire, lasciandoli
completamente esausti, sfatti e feriti, chi in modo lieve e chi in modo
più profondo. Jou e Sora si erano occupati di tutti,
lasciando se stessi per ultimi. Mentre i digiprescelti parlavano
davanti al fuoco, i digimon dormivano. Da principio non volevano
proprio, ma Jou aveva detto loro che se fossero tornati i nemici,
avrebbero dovuto essere in forze, perciò DOVEVANO riposare.
Questo li aveva convinti. In realtà, anche i ragazzi
volevano e dovevano dormire, ma, dopo pochi minuti di guardia
solitaria, Meiko era stata raggiunta dagli amici insonni. Ed eccoli
lì, tutti e nove a discutere sul da farsi.
Dopo qualche secondo di silenzio, Yamato guardò gli altri e
domandò:
-Allora, che facciamo?-
-Vuoi davvero aiutarli?- sobbalzò Mimi, esasperata. L'altro
scosse le spalle.
-Abbiamo ricevuto delle così accorate richieste... -
Un nuovo sospiro.
-Sapeste con che occhi mi ha guardato... -
-Io ti guardo con gli stessi occhi ogni giorno e non mi offri mai il
tuo pranzo!- protestò Taichi, riuscendo a strappare delle
risate a tutti, persino al biondo e a Koushirou, che era rimasto zitto
e pensieroso per tutto il tempo. Non aveva il coraggio di guardare Mimi
in faccia, ma lei non ci stava e si era seduta appositamente accanto a
lui, per invogliarlo a parlare e convincerlo che quello che era
successo non era affatto colpa sua. I prescelti d'Amicizia e Coraggio,
intanto, continuavano a battibeccarsi con amore.
-Scusa, ma non è uno scambio equo. Senza offese, ma non
credo che la dieta di tua madre sia approvata dai nutrizionisti.-
-Sempre meglio della tua dieta al peperoncino! Secondo me hai il culo
stretto ed ecco perché sei così scontroso.-
-Cough Tundra
cough... -
-Tu non riniziare!-
-Su, su!- Sora fermò il battibecco sul nascere.
-È stata una giornata dura, bambini!-
-Sì, mamma!- esclamò con entusiasmo infantile la
castana, per poi scoccare un'occhiata divertita al biondo.
-Tsk... -
-Stavo pensando... - iniziò Taichi, creando il
silenzio nel gruppo. Intuirono tutti che il leader avrebbe detto
qualcosa di importante. Non solo per la gravità della
situazione, ma perché c'era una decisione da prendere. Una
decisione che avrebbe influito sulle vite di tutti, sulla salvezza del
mondo intero, senza esagerazioni.
-Se il nostro nemico comune è Yggdrasil, non sarebbe male
avere degli alleati potenti.-
-Potrebbero rivoltarsi contro di noi al momento opportuno.-
replicò Sora.
-Non possiamo escluderlo, ma non abbiamo molta scelta.-
-Ragazzi...- intervenne Meiko -Vi ringrazio per quello che avete fatto
per me e Meichan... io... -
-Non preoccuparti, Meimei! Gli amici fanno questo e altro.-
-Per questo non posso permettere che succeda di nuovo.- rispose la mora
con un lampo di decisione negli occhi. -Voglio aiutare Meichan ad
essere forte in questo momento, a controllarsi. Stavolta siamo andati
molto vicino al punto di non ritorno.-
-Forse ora non c'è più molto da fare se non
reagire... - disse piano Yamato.
-Non essere pessimista, fratellone.-
-Sono realista. Ma non sto dicendo che sia colpa tua. A volte non
possiamo fare nulla per impedire che chi amiamo perda la strada.- disse
con una punta di rammarico nella voce. Takeru immaginò
stesse pensando a quando aveva perso lui stesso la retta via, dando una
bella chance ai Padroni delle Tenebre. Probabilmente non se lo sarebbe
mai perdonato.
-Però non possiamo lasciarci schiacciare dallo sconforto.-
continuò.
-Se dovesse succedere nuovamente qualcosa a Meicoomon, ci penseremo.-
aggiunse Taichi. -Nel frattempo, però, dobbiamo trovare un
punto di partenza, avere delle informazioni ed elaborare quelle che
abbiamo.-
-Per ora forse abbiamo qualcosa.- s'intromise Koushirou. -Ho provato a
scansionare i dati di Gennai.-
-Bravo, tieni il piatto forte per ultimo!- esclamò Taichi,
con gli occhi stretti a fessura -Hai altri colpi da farci prendere?-
-Non prima di una scansione comparata.- replicò il prescelto
della Conoscenza.
-Quando Gennai perfezionò il mio portatile, per testare
l'analizzatore digimon e togliermi una curiosità lo usai su
di lui. Ovviamente non trovai informazioni che potessi comprendere, ma
ora... potrei recuperare quei dati e fare un confronto fra quel Gennai
e questo, che ho analizzato di nascosto prima.-
-Così scopriremo se è davvero lui o un
impostore.- commentò Takeru con approvazione.
-E nel secondo caso non avremo remore a prenderlo a calci nel sedere!-
esclamò Mimi -Nice job, Koushiroukun!-
-Ehm... uhm...- il rosso arrossì -Grazie... -
-Perfetto, abbiamo una traccia!- esclamò Taichi.
Jou prese carta e penna e iniziò a scrivere.
-Voglio buttare giù le idee.- spiegò -Proviamo ad
elaborare ciò che sappiamo, potrebbero venire fuori dettagli
che ci erano sfuggiti.
-A questo punto... - iniziò Meiko -Forse mio padre
può aiutarci. Ha studiato Meicoomon da quando la trovammo...
forse... scusate... avrei dovuto dirlo prima, lo so, ma... -
-Quindi dobbiamo tornare sulla Terra.- la interruppe Takeru.
Poiché Meiko si era confidata con lui e poiché
lui stesso aveva provato, anche se per poco, sentimenti simili ai suoi
quando Patamon era stato infettato, il prescelto della Speranza sentiva
di non poterla biasimare.
-Bene, abbiamo due punti.- convenne Taichi -Allora torniamo.
Chissà che stavolta non si riesca a capire come stanno
davvero le cose.-
La decisione era stata presa, i fili del destino iniziavano a
diradarsi. In mezzo a quella matassa ingarbugliata di fati, potevano
intravvedersi, illuminati dalla luce della Speranza, robusti sentieri
verso il capo di quel groviglio.
E se da un lato i nemici di ieri restavano un'incognita, la decisione
di prendere il sentiero della fiducia si rivelò corretta.
D'altro canto però, prima di giungere alla fine, come Gennai
aveva predetto (o annunciato) ci sarebbero state cadute. I prescelti
non lo sapevano, ma una grande prova li attendeva. Una prova che
avrebbe tolto loro la Luce e il Coraggio.
Una prova che avrebbero superato, anche se con estrema
difficoltà.
Fine
Note:
Ciao ragazzi! Vi chiedo perdono. Alla fine vi ho fatto attendere
parecchio, quindi ho lasciato l'epilogo unito al capitolo. E' lungo, lo
so. Era difficile decidere dove tagliare, stavolta. In più
le scene erano divise in modo diverso, quindi, in fase di revisione, ho
tentato di saltare da uno scontro all'altro, sperando di non avervi
incasinato troppo. Ditemi se ci sono parti che stonano.
Vikemon non era previsto. Ma super Jou sì u.u
Ok, ci sono andata giù pesante con tutti. Con Yama, Jou,
Gomamon. Mimi e Kou di nuovo... sì, Pie
continuerà a non avere Mimi in simpatia. Ma se la
incontrasse ora che non è piagnucolona, forse
l'apprezzerebbe. O lei gli tirerebbe un gancio destro.
Il capitolo ha subito delle variazioni, di cui si può notare
traccia.
Ad un certo punto, Kou e Hika avrebbero dovuto aiutare Vikemon contro
Gennai e Piemon, ma dato che Piemon era già ko e che non
volevo altre evoluzioni mega per ora e che mi sarei incasinata molto di
più, alla fine nada. Avrebbero dovuto evolvere
AtlurKabuterimon e Angewomon e la seconda avrebbe avuto un ruolo
importante bloccando i movimenti dei nemici e permettendo agli altri di
fermarli. Ma... Tentomon aveva fatto la mega da poco, così
come Pyomon. Non so se sarebbe riuscito. Certo Seraphimon ce l'ha
fatta, ma lui aveva una forte motivazione, mentre Tentomon no. Se
Palmon non fosse diventata Rosemon, forse si sarebbe evoluto lui in
HerculesKabuterimon.
Ecco perché Gennai guarda molto male Hikari,
perché Angewomon gli avrebbe messo i bastoni fra le ruote.
D'altro canto ci sta che la guardi male comunque, visto che secondo me,
quello aveva in mente lo scherzetto fatto nel 5o film fin dall'inizio.
Piemon... l'ho fatto abbandonare, tanto poi Yggdrasil lo ricicla e
ritorna. Gennai sapeva che stava morendo. L'idea era che chiedesse a
Tai una sua risposta prima di morire, ma non era sicuro. Gennai avrebbe
sentito, in qualche modo.
Forse, fuori scena, dato che può trovarsi in più
luoghi contemporaneamente, potrebbe ripresentarsi ai ragazzi alla
chetichella. Chi vivrà vedrà.
Riguardo a Meiko e Meicoomon, mi sarebbe piaciuto dare loro un ruolo
più attivo, ecco perché nell'epilogo propongono
di far parlare i ragazzi col padre (che non sarebbe una cattiva idea,
Toei!)
Dato che volevo che la storia sfociasse poi nei fatti del 5o film,
forse non c'era altra scelta.
Altrimenti Meicoomon avrebbe tentato di usare le distorsioni per
allontanare i nemici o far fuggire i ragazzi. Peccato però
che era ancora provata ed era rischioso...
Sono assolutamente distrutta XD
Spero che la storia vi sia comunque piaciuta, fatemi sapere. E fatemi
sapere anche le vostre idee al riguardo! ^_-
Alla prossima!
|