Lo scopo
di un detective
Quando aveva
deciso di
ingerire l’antidoto definitivo all’APTX e tentare
di condurre una vita normale
(dopo aver assicurato, insieme a Shinichi e all’FBI,
l’Organizzazione alla giustizia),
Shiho aveva creduto che la sua vita sarebbe cambiata completamente.
Si era sbagliata.
Certo, ora
frequentava un
corso di criminologia all’università e aveva dei
piani per il futuro.
Ma allora perché
quella sera – invece di rimanere a
casa a leggere un buon libro o fare qualsiasi altra cosa – si
era lasciata
trascinare in uno dei mille musei di Jirokichi Suzuki, dove sarebbe
stato
mostrato un preziosissimo
gioiello oggetto dell’ennesimo furto
di Kaito Kid preannunciato dal
solito bigliettino
enigmatico?
Perché
Shinichi Kudo le
aveva chiesto di venire in caso gli servisse un parere scientifico, naturalmente.
La vera domanda
era
un’altra.
Dove diamine
si era cacciato lui?
Shiho
sospirò; quella era
un’altra cosa che non era affatto cambiata. Nonostante le
avesse chiesto di
venire e generalmente apprezzasse le sue osservazioni, quando Kudo
trovava una
traccia non c’era per nessuno. Spariva senza neanche
avvisare, e lei aspettava.
Non stavolta,
però. Si
guardò intorno; l’ispettore Nakamori aveva smesso
di sbraitare per un secondo,
stava parlando con Ran— no, non era Ran, solo una ragazza che
le somigliava
molto. La vera Ran era infatti poco distante, vicino a Sonoko.
Probabilmente
stavano parlando di quanto
fosse affascinante Kid-sama.
Alzò
lo sguardo. Forse il
detective era al primo piano. Decise di salire a cercarlo: se non
l’avesse
trovato sarebbe andata via. Le sarebbe toccato chiamare un taxi,
tuttavia, e
questo era seccante.
Andando verso le
scale,
lasciò liberi i pensieri. Tralasciando il suo inutile
coinvolgimento, non
riusciva a capire perché Shinichi si disturbasse ancora a
dare la caccia a Kid.
Nella lotta all’Organizzazione li aveva aiutati
più di una volta, lei
personalmente – anche se naturalmente
Kudo a suo tempo non si era preoccupato di avvisarla prima o chiederle
un
parere – gli doveva la vita. Quella storia di catturarlo a
ogni costo le
sembrava tanto una buffonata, ma lui ripeteva sempre che non avrebbe
permesso a
nessun altro di togliergli la maschera.
Salì
distrattamente sul
primo gradino e per poco non finì a terra. Si era scontrata
con un ragazzo, ma
la colpa era sua; non l’aveva proprio visto. Oggi
non
me ne va bene una.
Stava per
borbottare delle
scuse e superarlo, ma lui la anticipò.
«Miyano-san?»
Shiho lo
guardò più
attentamente. Lo conosceva: era l’altro detective fissato con
Kid. Non gliene
andava davvero
bene una, quella sera.
«Non
un altro Shinichi, per
favore...»
Quando si rese
conto di
averlo detto ad alta voce era troppo tardi. Non. Ci.
Posso. Credere. E meno male che era stata addestrata a
nascondere
informazioni top secret anche in caso di interrogatori.
«Prego?»
Saguru stentava
a credere a
ciò che aveva sentito. Aveva visto Shiho Miyano solo un paio
di volte, sempre
insieme al cosiddetto Detective
dell’Est, ma l’aveva
mentalmente
inquadrata come una ragazza schiva e un po’ fredda. Certo non
come il tipo che
apostrofa in quel modo il primo semi-sconosciuto che vede. E se
c’era una cosa
che Hakuba odiava, quella era sbagliare una deduzione. Decise di
volerla
conoscere meglio – d’un tratto, l'intrigava.
Shiho fu tentata
di scusarsi
e andarsene, semplicemente. Ma non lo fece. Quel "prego?" le aveva
dato fastidio, era suonato come una sfida, con quel tono supponente, e
lei era
così stufa. Era stufa
di tutti quei detective, era di quella serata e soprattutto non le
piaceva il
modo in cui Saguru Hakuba la stava osservando. Alla fine aveva solo
dato voce
ad un pensiero, non l’aveva esattamente insultato. In
sintesi, era irritata
e non
aveva più voglia di tenerselo per sé. Voleva
sfogarsi, ora che ne aveva
l’occasione.
«Avete
a stento 18 anni e vi
comportate come se foste chissà chi, solo perché
siete un po’ più svegli degli
altri. Vi ritenete onnipotenti perché avete risolto qualche
caso, ma non siete
nemmeno in grado di catturare Kid. Anzi, sai una cosa?» tra
la sequela di
accuse acide, Saguru notò stupito il passaggio al tu.
«Spero
che non
riusciate a prenderlo. Anche lui dev’essere un
bell’arrogante, ma almeno ne ha motivo.»
«Ora
per favore calmati,
Miyano-san. Non so cosa sia successo, ma non ti sembra di essere un po'
ingiusta?»
Lei lo
guardò storto. Ingiusta?
«A
sfogare su di me il tuo astio per Kudo-kun.»
Shiho arrossì, punta sul
vivo. Sarebbe
tornata Ai piuttosto che ammetterlo, ma il ragazzo aveva dannatamente ragione,
era quel
che stava facendo.
«Perché,
tu sei così
diverso?»
Il suo
meccanismo di difesa.
Se non vuoi ammettere di essere nel torto, ritorci la domanda.
Non
aspettò una risposta,
gli diede le spalle e si avviò verso l’uscita.
Aveva fatto solo
pochi passi
quando si sentì tirare per il braccio. Si bloccò
all’istante, percorsa da un
brivido. Calmati, Shiho. Gin è in
prigione, e con lui tutto il resto dell’Organizzazione. Ogni
singolo membro.
Sei al sicuro.
La sua parte
razionale
sapeva benissimo che con tutta probabilità – e se
ne accertò con la coda dell’occhio
– era solo quell’irritante detective, ma
l’esperienza vissuta temendo
d’incontrare Gin ad ogni passo non sarebbe andata via tanto
facilmente. Che vuole ancora?
Liberò
bruscamente il
braccio dalla sua presa e si girò a fronteggiarlo.
«Devi
dirmi altro, Hakuba-san?»
domandò, senza
preoccuparsi di celare l’irritazione.
Lui
alzò le mani in segno di
resa. «Non c’è bisogno di essere
così aggressiva. Voglio solo chiarire un
malinteso.»
«Non
vedo nessun malinteso»
replicò lei, fredda.
«Che
io sia uguale a Kudo
Shinichi-kun è un
malinteso»,
replicò tranquillamente Saguru.
Si trattava di
questo,
quindi? Paragonandolo a Shinichi l’aveva punto
nell’orgoglio?
«D’accordo.
Siete diversi.
Contento ora?»
Hakuba per tutta
risposta
sorrise. «Non sembri molto convinta, Miyano-san.»
Trovandosi a
contemplare
l’idea di somministrare l’APTX a quel detective
così saccente, Shiho capì che
la sua sopportazione aveva ormai raggiunto il limite.
«Come
mai sei qui,
Miyano-san?» le domandò improvvisamente lui, con
l’aria più innocente del
mondo.
«Ho
accompagnato Kudo per
aiutarlo» rispose secca. Perché era lì
era evidente. Mi sta prendendo in giro?
«E lui
dov’è ora?» chiese
ancora Saguru, guardandola negli occhi.
Shiho sorrise
ironica. «Non
ne ho idea» dichiarò, sostenendo il suo sguardo.
«Per quel che ne so, può star
mettendo le manette a Kid. O viceversa.»
Stavolta,
lasciandola
interdetta, Saguru rise. «Dal momento che Kid ha sottratto la
gemma e se n’è
andato da ormai 15 minuti, mi permetto di dubitarne»
affermò.
L’irritazione
sparì
completamente dal volto di Shiho, ora invaso dallo stupore.
«Kid… se n’è
andato..?» ripeté, confusa.
Vide che
l’ispettore era
ancora al suo posto, tutti i suoi uomini anche.
Come se fosse la
cosa più
normale del mondo, Hakuba continuò la sua spiegazione.
«Certo. Il suo biglietto
era una trappola: permetteva una doppia lettura. Il vero orario
pianificato per
il colpo erano le 21:00» si fermò un attimo per
consultare il proprio orologio
da taschino, «ovvero esattamente 15 minuti, 38 secondi e 45
millisecondi fa».
E infatti a
quell’ora aveva
visto Aoko uscire dal museo dopo aver “portato la
cena” al padre, solo che,
come lui sapeva bene – ed evidentemente Nakamori no
– quella sera Aoko era da
un’amica per un compleanno. Era appunto per inseguirla che
aveva sceso le scale
un po’ più in fretta del solito e si era imbattuto
nella scienziata dai capelli
ramati.
«Se
è così» ipotizzò la
ragazza, «perché sei qui a parlare – discutere
– con me, invece
di, non so… provare a catturarlo?» stava cercando
di metabolizzare quelle
informazioni. Qualcosa non quadrava.
Il sorriso di
Hakuba si
allargò. «Perché, a differenza di
Kudo-kun, io non ti lascerei mai da sola, se ti
avessi chiesto
di accompagnarmi… o se pensassi che sei a disagio»
concluse.
Quel tono, era
forse…?
«Sei
convinta che siamo
diversi, ora, Miyano-san?»
Sì, era decisamente un tono vittorioso.
Shiho avrebbe
voluto fare un
commento, una battuta, qualsiasi cosa – non poté.
Era rimasta senza niente da
dire.
Sussultò
di scatto sentendo
qualcosa sulla sua spalla.
Vedendo il suo
sguardo
torvo, Saguru si affrettò a ritirare la mano.
«Tutto bene?» chiese. «Sei
rimasta immobile per un minuto e quaranta secondi, mi stavo
preoccupando.»
«Io…
Sì. Grazie» mormorò
alla fine, imbarazzata. Non sapeva neanche per cosa lo stesse
ringraziando.
Per essere
rimasto con lei?
Se aveva detto il vero, in pratica l’aveva anteposta alla
cattura di Kid. Diversamente da qualcun altro.
Per averle fatto
passare
l’arrabbiatura? Forse.
Hakuba
accennò un inchino. «È
stato un piacere, Milady.»
In fondo era
questo il
compito di un detective: mostrare alle persone i loro sbagli. Ma,
prudentemente, si astenne dal farlo notare.
Poi la
superò e si avviò
all’uscita. Era tardi ormai per raggiungere Kid, ma non
importava.
Kaito non
sarebbe andato da
nessuna parte, la sfida era solo rimandata. Vincerò
anche questa battaglia, un giorno o l’altro. Si
fermò e si girò di
tre quarti verso la Miyano.
«Posso
avere l’onore di accompagnarti
a casa?»
“Assolutamente
no”, “Dovrei aspettare
Shinichi” e
“Qualsiasi
cosa, pur di andarmene da qui”
sono i tre pensieri che si
susseguirono nella mente di Shiho in quel momento.
Vinse
l’ultimo.
Più tardi, mentre rientrava in casa e una macchina bianca
lasciava il cancello,
si chiese come diamine avesse fatto a farsi convincere a scambiare i
numeri di
telefono.
L’ultima
cosa che mi serve è un altro
detective. O forse no?
*Angolo
Autrice*
Inizialmente
doveva essere una raccolta di flash, poi mi sono resa conto che per una
coppia
del genere (e probabilmente vale per molte crack) non si
può fare una flash senza
rischiare di cadere nell'OOC più sfrenato.
Insomma
è
diventata una raccolta di
shot, così
almeno posso fissare basi più
o
meno solide per ogni coppia.
Questa
coppia
nello specifico non
l'avevo mai trattata prima e non ne ho mai nemmeno letto, è
stato un vero e
proprio esperimento.
Spero
che nonostante tutto vi sia piaciuta.
Ho
cercato di restare il più
IC
possibile, ma non sono certa di esserci riuscita. Voi che dite?
Sono aperta a qualsiasi critica, scrivo qui per migliorare!
Ho
già
altre coppie
[coughAssurdecoughcough] in mente, ma se volete suggerirne prenderò
volentieri spunto c:
Grazie
mille se avete letto
e grazie duemila se mi farete sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!
Mari
EDIT
27/12/2020: ho
revisionato questa storia e passerò a sistemare un
po’ tutta la raccolta.
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