Now I'm fine
Now, I'm fine
Per Porsche, che segue e recensisce la mia storia ed è innamorata di un certo lupetto...
<3
Provò a bussare con due nocche, ma nessuno rispose. Che strano, eppure la porta era aperta.
Non poteva rinunciare solo perché la TV era accesa, o che, impedendo agli abitanti di sentirla.
La ragazza
entrò con fare incerto nella casa calda ed accogliente, tentennando
appena per controllare chi fosse in casa in quel momento.
-C'è.. C'è nessuno?- chiese con voce leggermente arrochita dalla corsa.
Probabilmente se non avesse avuto quel fiatone, non l'avrebbero
sentita, e lei avrebbe abbandonato il suo proposito, a dispetto di
tutto quello che aveva fatto per essere lì, in quel momento.
Ma l'aveva.
Sentì un tramestìo provenire da qualche stanza più
in là, e infine vide spuntare la figura alta e imponente della
persona che voleva incontrare.
-Marti? Marti sei tu? Oh, mio dio, non posso credere che sei qui! Che
bello vederti!- la accolse, con un grande sorriso.-Come stai?-
Martina
sorrise nel constatare che la sua visita non era andata a vuoto, e lo
abbracciò stretto. Che bello che lui sia qui... Pensò felice sentendo
le braccia calde del ragazzo stringersi attorno a lei. Non lo aveva visto per tanto, troppo tempo.
Le era mancato.
-Sto benissimo.- disse, guardandolo negli occhi dopo aver sciolto l'abbraccio. -Adesso sto benissimo.-
Rise, con quella risata calorosa che trasmetteva allegria, e chiese,
invitandola a sedere sul divano in salotto: -Come mai sei qui? Cavolo,
non ci posso credere!!-
La ragazza si rimise dietro l'orecchio una ciocca di capelli
biondi/bruni che era sfuggita all'elastico, e rispose con un sorriso:
-Perché mi mancavi.-
Si sarebbe presa a schiaffi. Tutta quella strada, quella corsa, tutto
quello che aveva passato per essere lì.. E quella risposta.
Perché mi mancavi.
Era proprio un'idiota. Non che non fosse vero... Ma non era quello il motivo per cui lei era lì.
-Anche tu mi sei mancata, Marti.- assicurò l'amico scoccandole
un'occhiata così carica di affetto che la ragazza sentì
di poter morire in quel momento. -Vieni qui.- propose lui, indicandole
con due colpetti le gambe.
Sorrise automaticamente, felice nel vedere che si ricordava di quella abitudine che avevano gli anni passati.
Quando lei era ancora una ragazza felice e spensierata, che tutto
credeva trane che si sarebbe innamorata del suo migliore amico.
Già.
Ricordava ancora la paura, lo spavento, lo sconcertamento di scoprire
quello che provava verso di lui. La paura fu subito seguita dall'ansia,
e dalla paranoia di non sapere cosa fare, cosa dire, come comportarsi.
Perché, anche se lui non se sapeva niente, era cambiato tutto.
Ripercorse velocemente la disperazione nel rendersi conto che non
sarebbe mai stata contraccambiata, nel vedere che sarebbero sempre
stati "solo amici". Solo amici. Che stupida, insoddisfaacente frase
fatta.
Il pensiero che formulava più spesso era: "Lui non lo dovrà mai sapere". E così era stato.
Ma lei non poteva restare con lui, doveva andarsene. Allora era
partita, un giorno, senza dire niente a nessuno. Era andata da suo
padre, che abitava abbastanza lontano da impedire che lui tentasse di
seguirla.
Sapeva che era stata la scelta migliore per lei e per lui, ma per
giorni interi non poté smettere di piangere. Si sentiva inerme,
svuotata di ogni sentimento.
Solo qualche giorno fa si era accorta che non solo si era privata dell'amore: si era privata anche della sua vita.
Ma adesso era lì. Era quello l'importante.
Si costrinse a sorridere, giocando con le mani di lui, facendole
battere tra di loro: -Raccontami tutto. Dimmi cosa è successo in
tutto questo tempo!- incitò buttando indietro la testa per
cercare di incontrare i suoi occhi color nocciola.
Si fece pensoso, e poggiò il mento rotondo dalle forme infantili sulla fronte di lei.
-Mhmm...- disse, -Nulla. Senza di te era tutto terribilmente noioso.-
Sgranò gli occhi e si alzò in piedi, facendo cadere
Martina cadere sulla moquette. Scosse la testa come a dire "sono
impazzito".
-Cosa..?- attaccò lei con un sorriso divertito.
-Sono proprio uno scemo. Io a dirti cosa succede qui... Mentre tu sei
stata via per due anni e mezzo!- spiegò con la sua voce roca.
-Due anni, - corresse lei, -sette mesi...-
-... e dodici giorni.- terminò lui interrompendola.
Sorrisero entrambi guardandosi con complicità.
-Dai, alzati.- disse aiutandola ad ergersi in posizione eretta. -Guarda
come sei cambiata...- mormorò affascinato, guardandola con
attenzione.
Superato l'imbarazzo iniale, la ragazza si ritrovò a fare lo
stesso: si era tagliato i capelli, certo, ma quello era il meno; era
diventato così alto da trovare difficile guardarlo negli occhi.
La pelle liscia e color ruggine non era cambiata, ma i tratti si erano
fatti meno infantili e più mascolini e virili, rendendolo
così bello da farla gemere.
-Cosa c'è?- chiese premuroso avvicinandosi a lei e prendendole le mani.
Sentì attraversarla una scossa elettrica. Deglutì,
ricordandosi mentalmente che erano tutte cose che facevano gli anni
scorsi, e che non avevao nessun significato nascosto o vagamente
romantico.
{http://www.youtube.com/watch?v=Wrl8weYTmGU}
Scosse la testa: -Niente. Non è niente. Oh, quanto mi sei
mancato!!- sospirò abbraciandolo di nuovo, godendo del contatto
con la sua pelle naturalmente bollente.
-Oh, Marti.. Va tutto bene. Siamo qui, io e te. Va tutto bene.- ripeté accarezzandole dolcemente i capelli.
Prese un grande respiro, e si staccò dall'amico: per quanto
meraviglioso era comunque troppo doloroso quel tipo di contatto.
-Ehi.- disse, -Tu sai perché sono andata via?- chiese guardandolo fisso negli occhi.
Aggrottò le sopracciglia in un'espressione confusa: -No, tu non me lo hai mai..-
-Guardami. Guardami negli occhi.- ordinò la ragazza, interrompendolo.
Obbedì.
Si guardarono dritto negli occhi, cercando ognuno una risposta in quelli dell'altro.
E il tempo si fermò. E i loro occhi non si guardarono
più, passando ad esplorare l'anima dell'altro, scoprendo
molte più cose di quante non ne avessero mai sospettato. Si
guardarono dentro.
Si guardarono per mesi, per due istanti. Si guardarono fino a sapere tutto quello che c'era da sapere.
Martina riprese l'aria, di cui si era privata per tutta la durata dello sguardo, senza nemmeno rendersene conto.
Ci fu un momento di silenzio, poi il ragazzo increspò le sue
labbra a scoprire i denti, in un sorriso di felicità assoluta.
-Certo che lo so.- disse semplicemente.
-E allora?..- chiese lei.
Scosse la testa con un sorriso incredulo: -Sono stato così cieco..- mormorò.
Fece un passo verso di lei, piegandosi a sfiorare le labbra della
ragazza in un bacio morbido ed infantile, reggendole la testa con una
mano.
-Che fai, piangi?- chiese il ragazzo con un sorriso.
Matrina si toccò uno zigomo, fermando la corsa di una lacrima.
Guardò gli occhi scuri del ragazzo, e gli allacciò le
mani al collo, sfiorando i capelli lucidi e neri che aveva sognato per
due anni, sette mesi e dodici giorni.
-Ti amo, Jacob.-
-*-
Angolo dell' Autrice
Sì, lo so, l'avevate capito tutti chi era, però mi sembrava carino dirlo solo alla fine della one-shot, no? ^^
Questa ff come avete letto ad
inizio storia è interamente dedicata a Porsche, che mi
recensisce sempre e ha espresso il suo desiderio di potersi accomodare
sulle gambe di Jacob e di giocare con le sue manine.. ^-^
Mi sembrava una cosa carina,
ma contate che dire che mi è venuta giù di getto, senza
che me ne accorgessi, quasi! Quindi siate clementi con le recensioni xD
Bene, in effetti la volevo
fare più allegra e vivace, ma - chissà?- forse le
esperienze dell'ultimo anno hanno influenzato la vicenda. Spero proprio
che vi piaccia..
La canzone che avete ascoltato nella parte finale della storia è Kiss the Rain del mitico Yiruma *-*
Quindi, in cnclusione,
recensite in tante e - perché no? - già che ci siete
venite a dare una sbirciatina alla mia ff "The Twilight Sisters", che
ne dite? http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=354427&i=1 =)
Un bacio a tutte!
<3
Marta*
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