Marvel... in poche parole

di fiore di girasole
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Fandom: Avengers
Personaggi: Tony Stark e Steve Rogers
Rating: Verde
Numero Parole: 390 secondo Utelio




"Non lo fare più"


Siamo partiti col piede sbagliato, io troppo impulsivo e il Capitano troppo rigoroso. Del gruppetto alla fine spetta sempre a noi fare tutto, sacrificarsi oltre misura, come quando per riattivare il motore danneggiato quasi mi faceva affettare dalle trubine, eppure in quel momento nessuno poteva occuparsi di quella piccola manutenzione a parte noi due.
Appena conosciuti, fu l'occasione in cui per la prima volta avemmo un piacevole “scambio di pareri”; e forse perché il vecchietto ha novant'anni nel corpo di un venticinquenne, o perché è stato lui il primo supereroe della storia, ancora adesso non la smette di dare ordini a tutti e di fare il guastafeste! Come l'altro giorno vicino alla base del Barone Von Strucker. Nemici ovunque. Gli Avengers riuniti per sconfiggerli e sono tanti che la spuntiamo perché superiori in addestramento e capacità... Io vado quasi a scontarmi contro la barriera invisibile e mi scappa una parolaccia. Ovvio! Chi non direbbe Cazzo! in un momento del genere? E lui, come se niente fosse «Linguaggio, Tony!»
Certo: siamo braccati, ci hanno individuati tutti, non aspettano altro che farci fuori e dobbiamo ricordarci anche della buona educazione? Normalmente i soldati imprecano con tutto il cuore.
Quando ordina la ritirata posso togliermi questo sfizio «E per la miseria, attento al linguaggio!» gli dico, in fondo siamo amici; e lui sorride.

Da lì faccio una stronzata dopo l'altra e capita che ci scontriamo altre volte, soprattutto per aver creato un'AI senza avvisare nessuno fuorché Bruce, a cui avevo nascosto alcuni “dettagli”.
Capisco che sono stato un coglione e che non devo farlo più, e ora ci troviamo in disaccordo anche su Thor che è tornato a casa a fare le sue ricerche - senza prima salutare! Ehi, e a lui non rompe le palle per il galateo? - e ne parliamo mentre spacchiamo la legna. Quel lavoro manuale si trasforma nell'ennesima sfida testosteronica, tra me che decido di parlare chiaro e punto sulla libertà, sul desiderio di vincere per tornare a casa e sul suo amato galateo.
«Puoi chiamarmi all'antica.» Lui forse si sente punto nell'orgoglio, stupido vecchio, e invece di passare alle mani lascia l'accetta, prende uno dei pezzi di tronco da tagliare, se lo poggia sul petto e lo apre in due a mani nude. Stavolta giuro che mi ha intimorito. «E non farlo mai più davanti a me!» gli dico io stavolta, chiudendo così la questione.





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