Stuck in time

di DonutGladiator
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Questa storia partecipa al XOWT8
Prompt: Fuochi d'artificio
Pairing: Archer/Rin

Regalo
 

La prese sottobraccio e fece un balzo.
-A-archer!- esclamò la giovane maga, mentre, nel buio della notte si faceva portare dal proprio servant in un posto sconosciuto.
-Voglio farmi perdonare.-
La ragazza strinse le labbra, non rispondendo a quelle parole, dubbiosa di quanto Archer le avesse appena detto.
Era vero che il suo servant aveva molte cose per cui farsi perdonare, ma era assurdo quello che stava facendo. Portarla nel bel mezzo della notte in un posto sconosciuto, con ancora nemici che aspettavano nell’ombra l’occasione giusta per coglierli di sorpresa e tendergli un'imboscata…
Non era un comportamento cui avrebbe dovuto dare seguito, ma non era riuscita a rivelare tutte le sue perplessità al suo Archer, e gli aveva permesso di portarla dove desiderava, senza opporsi troppo.
Si fermarono su una collina nella foresta poco fuori la città, le stelle splendevano in un cielo sgombro dalle nubi. Era il punto perfetto per ammirare in tranquillità la volta celeste.
Ma Rin, impaziente, si spazientì dopo qualche istante di silenzio, non capendo perchè fosse stata condotta in quel luogo.
-Beh? Cosa siamo venuti a fare qui?- domandò la ragazza, cercando un cartello con su scritte le scuse del proprio servant, o una cosa che si avvicinasse a quella sua fantasia.
Un fischio si levò nell’aria.
Poi uno scoppio.
-Eccoli.-
Tante piccole luci rosse brillarono nel cielo, mostrando il primo fiore di fuoco. Rin rimase a bocca aperta per lo spettacolo.
Una scarica di fuochi d’artificio continuò a susseguirsi nel cielo notturno, muovendosi nelle più splendide coreografie, facendo risplendere i colori accesi nel buio della notte.
-Buon compleanno, Rin.- sussurrò il servant, prendendo le sembianze di Shirou, avvicinandosi a lei, dandole un tenero bacio sulla guancia: -Questo è il mio regalo per te. Mi dispiace essermi scordato del tuo compleanno.-
La ragazza strabuzzò gli occhi, sorpresa e confusa da quanto appena accaduto.
Poi si svegliò.
Il respiro era affannoso, il pigiama le si era appiccicato addosso a causa del sudore. Provava una sgradevole sensazione, come se avesse curiosato in qualcosa che sarebbe stato meglio non vedere.
Solo dopo pochi giorni sarebbe arrivata alla soluzione di cosa rappresentasse veramente quel sogno.
Quando già la vera identità del suo Archer era stata svelata.
 




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