Prologue:
This love is another name for the Devil.
Di
recente, Hoseok si chiede spesso cosa sia la normalità.
È
sicuro ci sia stato un tempo in cui quel termine non gli suonasse
sconosciuto, eppure ora gli sembra una parola buffa, un curioso
ammasso di lettere che gli solleticano il palato senza avere un reale
significato.
Solo
suono, solo nulla.
La
consapevolezza gli sfugge tra le dita, tuttavia una cosa è
certa, qualunque cosa sia la normalità, tutti loro non lo
sono; non che la cosa lo tocchi particolarmente, è abbastanza
sicuro che non essere normali non sia necessariamente qualcosa di
negativo.
No,
non è qualcosa di negativo, ma è qualcosa che il resto
del mondo non capirebbe e loro, be’, loro sono Idol, hanno
bisogno che gli altri, i fan,
li capiscano, ne va della loro sopravvivenza.
Fanno
un gioco pericoloso e lo chiamano fanservice,
tuttavia la realtà è più semplice, più
esposta, più incomprensibile, più sporca. Loro si
amano.
A volte si chiede se sia davvero
possibile amare sei persone ed essere ricambiato da tutte loro, poi
si rende conto che, nel loro caso, non potrebbe essere diverso, non
dopo anni e anni passati ad essere l’uno il respiro degli
altri.
Hoseok è sicuro, ama ognuno
di loro e loro amano lui, eppure c’è quella piccola
scintilla, quella minuscola fiamma in più che gli si accende
nel petto quando è vicino a Yoongi, quando riesce a farlo
sorridere, quando riesce a fargli dimenticare anche solo per un
secondo quell’alone scuro di depressione di cui non riesce mai
a liberarsi davvero.
Per qualche tempo ha creduto che per
Yoongi fosse lo stesso, che lo amasse quanto amava gli altri, ma con
quel qualcosa in più. È stato così di sicuro,
forse per poco tempo, forse per la durata di un battito di ciglia.
Ora
che quel sottile e fragile attimo si è dissolto nel nulla,
la fiamma che ha
visto nel cuore dell’altro si è assopita.
Yoongi
non gliel’ha detto, ovviamente; è quello che non ha peli
sulla lingua ma è anche quello che di nascosto si preoccupa
per tutti più di chiunque altro, quindi è
piuttosto ragionevole pensare che non abbia avuto
cuore di dirglielo, tuttavia Hoseok non ha bisogno di parole, basta
ciò che i suoi occhi riescono a catturare di giorno in giorno,
gli basta vedere come Yoongi sembri
libero da ogni catena quando è vicino a Jimin.
Qualcosa
in lui si spezza, non può farne a meno, ma li ama – lo
ama – così tanto
che sa già cosa deve
fare, deve allontanarsi un po’, tornare sullo sfondo assieme
agli altri e sorridere mentre sanguina.
Sorride,
allora, al proprio riflesso nell’enorme specchio che ricopre
un’intera
parete della sala prove. Sorride e sanguina e poggia una mano su quel
dannato specchio, le spalle si incurvano verso il basso e gli sembra
quasi di crollare.
Ansima e si dice che è perché
sono due ore che prova, senza quasi mai fermarsi.
Qualcosa gli riga le guance e si
dice che dev’essere per forza il sudore, solo sudore.
È piena notte e nemmeno la
musica riesce a salvarlo e allora affonda e affonda.
Vorrebbe tornare in camera e
dormire, per costruirsi un oblio artificiale, ma come potrebbe
davvero, dal momento che è con Jimin che condivide la stanza?
La
mano poggiata allo specchio si chiude a pugno, flette leggermente il
gomito e poi si dà una spinta all’indietro
per allontanarsi dal proprio
riflesso, improvvisamente nauseante. Sente
la strana sensazione di camminare su un filo sottile, quindi non può
fare a meno di barcollare un po’ quando si avvicina allo
stereo, per poi far ripartire la musica con un gesto secco, pregno di
frustrazione.
Ora
che hanno presentato il nuovo album, dubita che avrà molte
occasioni per esibirsi ancora in Boy Meets Evil,
tuttavia continua a ripetizione a ballare su quelle note; si dice che
dev’essere perché la coreografia serrata gli impone di
concentrarsi solo sul ballo, ma la realtà è che la
prima volta in cui Yoongi gli ha detto che è bellissimo quando
balla, è stata dopo l’esibizione ai MAMA del 2016.
Quella
volta, con lui ha ballato anche Jimin. Jimin,
Jimin, sempre Jimin.
Le parole di Yoongi gli sembrano
improvvisamente meno reali, un eco distorto.
La
testa comincia a pulsargli e
i passi si fanno un po’ più feroci, quasi isterici, ma
solo un poco, è una
delicata variante che
sporca l’esecuzione, perché anche nella disperazione sa
essere aggraziato.
In effetti quasi nessuno potrebbe
rendersi conto della differenza con la coreografia originale.
Quasi nessuno.
« … Hyung…? »
Per l’appunto.
Jungkook non ha un problema.
Jeon Jungkook non ha un fottuto
problema.
Crede che l’universo abbia un
senso dell’umorismo abbastanza discutibile, ma, nossignore, lui
non ha assolutamente alcun problema.
Ha vinto a Sasso, Carta e Forbice,
aggiudicandosi l’unica camera singola del nuovo dormitorio,
dovrebbe essere felice di avere finalmente un po’ di privacy,
di poter dormire senza qualcuno – coff coff, Namjoon hyung,
coff, coff – a russargli nelle orecchie con l’intensità
di un concerto di tromboni, eppure non è contento nemmeno un
po’.
Si rigira per l’ennesima volta
nel letto, le lenzuola gli si attorcigliano tra le gambe e lui si
arrende al fatto che sta per passare una notte insonne.
L’ennesima.
Sbuffa e si mette seduto di scatto,
scalciando via nervosamente le lenzuola, per poi guardarle come se
fossero loro la causa di tutti i mali.
“Complimenti, Kookie, molto
maturo dare la colpa alle lenzuola, davvero”.
Gli sussurra una vocina nella sua
mente. È strana, perché è al tempo stesso
canzonatoria come sarebbe quella di Yoongi hyung, ma al tempo stesso
ha la nota materna di quella di Jin hyung.
Magnifico, la sua stessa mente lo
sta prendendo in giro e trattando come un moccioso, senza contare che
forse, ma solo forse, iniziare a sentire voci nella propria
testa non sia esattamente sintomo di sanità mentale.
Si passa una mano sul viso, pensando
al vero problema per distrarsi dall’ipotesi di essere
completamente pazzo.
Si sente solo.
Forse è terribilmente
infantile, eppure dopo anni passati a dormire con gli altri, a
sentire il proprio respiro accompagnato da quello di qualcun altro,
questo improvviso silenzio pesa. Rimpiange perfino i concerti
molto poco sinfonici di Namjoon.
E, se proprio deve andare fino in
fondo in questa sua confessione mentale, è anche arrabbiato a
morte con Taehyung.
Lui ha una camera singola,
maledizione, ma abbastanza grande da permettere a due persone di
passarci la notte, completamente indisturbati… e Tae
preferisce restare in camera con Namjoon e il suo eterno russare al
posto di raggiungerlo.
Lo odia. Lo ama ma lo odia. Cosa
aspetta, l’invito scritto?
“Messere Kim Taehyung, è
formalmente invitato a passare la notte dal sottoscritto Jeon
Jungkook”.
Sbuffa, sentendosi incredibilmente
sciocco, ancora un ragazzino rispetto agli altri, sensazione che non
lo ha mai davvero lasciato, anche se è innegabilmente
cresciuto dal loro debutto.
Si alza dal letto, soppesando le sue
possibilità: potrebbe mettersi a giocare ad Overwatch, ma è
qualcosa che di solito fa con Tae e questo gli ricorderebbe che
l’imbecille è nell’altra stanza a godersi il
concerto; si stiracchia, infila i piedi nelle ciabatte e poi cammina
svogliatamente verso la sala prove, sicuro di trovarla vuota.
Si sbaglia e rimane a guardare Hobi
hyung che balla come se ne andasse della sua vita, che si aggrappa a
quei passi con disperazione ma allo stesso tempo li aggredisce con
ferocia.
Attende che la canzone finisca, poi
si fa avanti, quasi esitante, perché non ha idea di quale sia
lo stato mentale di Hoseok, ma una cosa è più che
certa: non sta bene.
« … Hyung…? »
domanda esitante, inclinando leggermente la testa di lato per
osservarlo meglio. Ha il respiro ovviamente pesante ed è
affaticato, tuttavia Jungkook sente la strana certezza che non sia
solo sudore quello a rigargli le guance.
Hoseok non risponde subito, non ha
abbastanza fiato per farlo, quindi Jungkook ha qualche istante in più
per intuire cosa stia turbando l’altro. In realtà non
gli ci va nemmeno troppo sforzo, è chiara a chiunque la
dinamica Hoseok-Yoongi-Jimin, solo che nessuno ha mai avuto
abbastanza palle da parlarne.
« Yoongi hyung è uno
stupido » offre, quindi, sicuro di trovare un riscontro,
riscontro che però avviene in modo diverso da come lo ha
immaginato.
Hoseok accenna un sorrisetto quasi
canzonatorio ma in senso buono, fraterno. Gli si avvicina e gli
scompiglia i capelli, per poi appropriarsi dell’asciugamano che
aveva sistemato vicino alla porta e sistemarselo attorno al collo,
tirando leggermente indietro la testa.
« Come è stupido anche
TaeTae? »
Jungkook sa benissimo cosa sta cercando
di fare Hoseok, perché è ciò che fa sempre: se
qualcuno si preoccupa per lui, Hobi hyung sorride, fa finta di niente
e inizia a pensare ai problemi degli altri, offrendo una consolazione
che però non concede mai a se stesso.
Scuote piano la testa, perché
questa volta non gli permetterà di farlo, non permetterà
a J-Hope di essere la speranza degli altri mentre sprofonda nel
nulla.
« Ottimo tentativo, hyung, ci
hai provato », gli concede, con un sorrisetto che vorrebbe
essere scherzosamente malefico e che in realtà risulta solo
preoccupato. Non può farci nulla, se i suoi hyung soffrono,
lui soffre. « Ora possiamo parlare di te? »
Hoseok poggia la schiena contro al
muro e poi si lascia scivolare verso il basso, fino a ritrovarsi
seduto sul pavimento; il più giovane lo prende come un segno
di resa e si affretta a sedersi accanto a lui, tuttavia devono
passare quasi un paio di minuti prima che l’altro finalmente
apra bocca.
« Cosa c’è da
dire? Non si può decidere chi amare, è una cosa che
accade e basta, no? »
« Direi che noi ne siamo
l’esempio lampante » annuisce Jungkook, rabbrividendo un
istante nel pensare a tutto quello che rischiano di perdere solo per
poter dar retta al cuore.
« Ecco. Allora che diritto
potrei mai avere di dire che quello che provano Yoongie e Jiminie sia
sbagliato? »
Il più piccolo esita un
secondo, perché sa perfettamente che il ragionamento
dell’altro non faccia una piega, eppure… « Non
sarà sbagliato, ma dovrebbero avere le palle di dirtelo
apertamente », dice, incrociando le braccia al petto e
arricciando leggermente le labbra in un accenno di broncio che fa
sorridere Hoseok di cuore.
È incredibile come il loro
Maknae si addossi i problemi degli altri facendoli suoi al punto da
starci così male.
« Aaah, sei un coniglietto
adorabile, mi viene voglia di pizzicarti le guance! » Esclama
con voce più acuta in un tentativo mal riuscito di aegyo,
allungando davvero le mani di lato nel tentativo di strapazzare le
guance dell’altro. Si ferma prima di raggiungere il bersaglio
perché lo sguardo dell’altro è fin troppo chiaro:
questa volta non basterà comportarsi da stupido per evitare il
discorso.
Sospira e lascia nuovamente cadere
le braccia lungo i fianchi. « Kookie, Yoongie non vuole vedermi
stare male, lui non vuole mai vedere gli altri stare male e…
Jiminie è troppo impegnato a sentirsi in colpa per venire a
parlarmi. Non sto dicendo che facciano bene » si affretta ad
aggiungere quando Jungkook apre bocca per obbiettare, « Non
stanno facendo bene, ma lo sanno anche loro. Probabilmente hanno solo
bisogno di tempo ».
« E mentre loro si prendono
tempo, tu continuerai a distruggerti pezzo dopo pezzo? »
Hoseok non dice niente, non ce n’è
davvero bisogno, entrambi già conoscono la risposta, quindi a
Jungkook non rimane che intrecciare le dita della mano con quelle
dell’altro e permettergli di poggiare la testa sulla sua
spalla, offrendogli il suo supporto, ricordandogli che non è
solo.
Note:
Ciao a tutti, sono nuova nel fandom, così nuova che
sono ancora incartata nella pellicola trasparente :D ( e questa è
davvero pessima, tanto che Jin sarebbe fiero di me).
Ma ciancio alle bande, parliamo
della storia: tutto parte dal presupposto che io sia una di quelle
brutte persone che shippano chiunque con chiunque.
Vedete la mela e la penna
immaginarie che ci sono alla vostra destra? Ecco, adesso le shippo
(riferimenti ad pen-pineapple-apple-pen puramente casuali).
Quindi sì, tendenzialmente in
questa storia i nostri amati BTS stanno tutti assieme, si amano tanto
e sono felic- ah, no, giusto, non sono poi così felici perché,
per quanto si amino tra loro, inevitabilmente si sono formate delle…
uhm, come potrei chiamarle? Preferenze? Massì, chiamiamole
preferenze.
Hoseok, come si è visto, ha
la crush particolarmente potente per Yoongi che per un periodo ha
ricambiato, salvo poi crusharsi(?) a sua volta del Serendipity-Boy.
Il softspot di Kookie è
Taehyung, ma TaeTae è stupido (no, tesoro, non è
vero, non sei stupido).
E niente, succederanno cose,
rimanete sintonizzati, byee.
Uh, dimenticavo! Auguri Hobi! Scusa
se ti faccio soffrire, ti prometto che ti succederanno cose belle (O
forse no :D)
*Lancia cuoricini volanti a tutti e
sparisce*.
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