Prologo
“Sesshoumaru-sama! Sesshoumaru-sama!”
Il bosco era silenzioso eccetto per il suono della voce di Jaken. C’erano alberi antichi, ombreggianti zone di oscurità, la cui radici si perdevano nelle storie di famiglia e nelle leggende.
Qualcosa smosse la vegetazione del sottobosco: un uomo vestito di bianco venne avanti, appesantito da qualcosa che teneva saldo nel suo unico braccio.
Jaken sospirò di sollievo.
“Vi ho cercato per quasi un'ora! Il vostro appuntamento sta arrivando.”
Sesshoumaru non mostrò segno di badare all’agitazione dell’altro e procedette tranquillo, fino a quando distò pochi passi da Jaken.
“Che cosa vedi?”
Jaken strizzò gli occhi sull'oggetto che il padrone trasportava. Contrariamente a quello che sembrava, anche se immobile, era qualcosa di vivo.
“Un cane, signore.”
Un cucciolo, con il pelo chiazzato di fango e foglie secche, una ferita da una lato che gocciolava rosso sulla manica immacolata. Jaken non nascose una smorfia.
“Interessante.”
Se il disgusto del suo sottoposto gli fu evidente, non lo turbò affatto perché procedette verso la villa con passo sicuro.
“Signore! Porterà in casa quella cosa?”
Fu la futile domanda che Jaken espresse ad alta voce, arrancando dietro il padrone, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta.
Nota dell'autrice.
Se qualcuno, ai tempi d'oro della mia carriera di scribacchina di fanfiction su Inuyasha, mi avesse predetto che un giorno avrei prodotto una storia AU a più capitoli, avrebbe ricevuto come risposta una fragorosa risata.
Invece...
Questo non è il solito AU ambientato in epoca moderna, questo perché tutti sono umani (anche Sesshoumaru) ma... Rin è uno youkai. Un tenero, piccolo, "cagnolinesco" cucciolo di youkai.
La storia ha un rating arancione perché in futuro si farà menzione di diverse tematiche particolarmente delicate come ad esempio la violenza sui minori, la gestione della disabilità in una società rigida come quella giapponese, la mafia e... potrebbe venirmi in mente altro ma per ora fermiamoci qui.
A presto! |