A tutto Reality: Ritorno sull'isola

di PsycoMoon
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Quanti anni erano passati?

Sette per l'esattezza. Sette anni ed ecco che in televisione trasmettevano la nuova pubblicità di "A tutto Reality".
Riproponevano tutti i personaggi della prima stagione e tutti avevano ricevuto una lettera d'invito a prendere parte allo show. Inutile dire, che tutti i cavilli del contratto erano stati comunque analizzati, eppure...

 

"No Bridgette, non mi interessa. Non intendo sbandierare in mondovisione la mia vita privata, mi basta quello che è accaduto in passato; non puoi immaginare quanto mi ci sia voluto per ottenere i diritti di tutti gli episodi in cui comparivo, il copyright dei video e tutta quella lotta legale. Non me la sento di intraprendere di nuovo lotte legali, non è un clima che mi si addice, non vi è un'organizzazione, è solo uno spettacolo per liceali che sognano si mettersi in mostra."

Gli occhi scuri di Courtney andarono a immergersi in quelli color mare dell'amica, l'unica con la quale aveva mantenuto contatti, l'unica alla quale aveva dato possibilità di conoscere tutto di quel che era, oltre Gwen.
Erano riuscite a dimenticare tutti i litigi passati, ma in Bridgette aveva iniziato da un paio di anni a intravedere altro e pian piano era divenuta una confidente ancora più intima, chissà, forse parte del suo subconscio non riusciva a fidarsi totalmente così come faceva con Bridgette.


"Comprendo quello che dici, però dai Court, siamo cresciuti ora... mh... almeno guarderai lo spettacolo? Conto sul tuo sostegno! Così come Gwen! E poi non è da te ritirarti da una gara... c'è altro?"

L'ispanica non poté far altro che osservare l'anello al dito e sussurrare: "William... non so come la prenderebbe. Non voglio farlo. E mi sto impegnando tanto tra yoga e meditazione per tenere sotto controllo il mio spirito competitivo, ho paura di buttare tutto ai porci!"

Qualche attimo di silenzio prima che Bridgette riprendesse parola dando la busta con dentro il contratto e i contatti della direzione all'amica; sapeva a cosa si riferiva, aveva seguito passo per passo quella vicenda e poteva immaginare i timori della sua amica.

"Se tutto quel che ti dice è vero, ti amerà anche per quella testolina dura e competitiva."

"Non lo so..." Ribattè "Onestamente vorrei che ci fosse anche lui lì sull'isola con me... però poi interviene la parte più matura e mi ricorda che A tutto Reality è un programma per ragazzini... facciamo così: farò il tifo per te da casa e terrò pronti i miei avvocati qualora dovessero farti qualche ingiustizia"

Un sorriso e la conversazione andò avanti ancora per due ore intere, per poi lasciare Courtney tornare alla sua macchina.

 

"ANCHE QUI!" sbottò prendendo i volantini lasciati sul tergicristalli "E' una settimana che li becco ovunque!!"

Per un attimo le venne in mente che forse, qualcosa volesse suggerirle una via da prendere, ma fu interrotta da alcuni messaggi ai quali rispondette prontamente.
Posato il palmare, macchina in moto e via verso casa... o almeno questo era l'idea, purtroppo a un incrocio un genio di centauro non rispattando il semaforo, le tagliò la strada, fortunatamente, nessun incidente ma solo un brusco incontro....


"EHI! Ma chi ti ha dato la patente? Lo vedi il semaforo?!"

"Ehi principessa, chi non muore si rivede? Non credi sia passato un po' troppo tempo per volermi ancora morto?"

Il sangue le si raggelò nelle vene; la saliva venne meno così come forse volevano le sue gambe. Aveva riconosciuto la voce.

"Duncan..."

"In persona" disse il ragazzo togliendosi il casco

"Spero per te che tu sia assicurato, non tarderai a finire in ospedale se continui a guidare come una capra antropomorfa"

"Ehi, ehi... vacci piano.."

intanto altri automobilisti iniziavano a suonare i clacson a causa del blocco che pian piano si stava creando

 

"Devo andare, a mai più rivederci."

"Oh, non dimenticare che ci rivedremo sull'isola..."

sarebbe andato sull'isola? Di nuovo? Avrebbe tentato di nuovo la corsa al milione di dollari? Anche lui? Quanti ricordi scorrevano forti come un fiume in piena in quella mente.
Composta, nascondendo perfettamente le sue emozioni, con un sorriso sulle labbra mentre rimetteva la macchina in moto disse l'ultima frase che lasciò senza parole il punk: "Isola? No, purtroppo dovrò rinunciare, ho un impegno che non si può assolutamente spostare..." un attimo di pausa, giusto per godere della reazione "Il mio matrimonio"
Un'espressione di stupore in viso a Dunkan mentre il finestrino dell'auto risaliva e la porches nera riprendeva il suo corso...





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