I capelli di Lu sono viola.
Viola come l’omonimo fiore.
Viola come le melanzane, che Lu sceglie con cura, per sua madre, fotografa, per sé, e poi cucina, anche per me.
I capelli di Lu, sono viola.
E se dici qualcosa in merito, Lu ride.
E ride piegando le labbra senza scoprire i denti, chiudendo appena gli occhi, incorniciandoli con delle minuscole, bellissime rughe.
-È il mio colore preferito, il viola!-
Lu sembra un bambino, mentre lo dice.
Ride, come un bambino.
Di quella risata incomprensibile ad un adulto.
Di quella risata infantile, che infantile non è.
Ma profuma di conquiste e di un futuro colorato.
Annuisco, non posso fare altrimenti.
-Però non piangere, Ricky.-
Non piango, Lu.
Non piango.
I capelli di Lu, sono viola.
I raggi del sole li accarezzano, vi si riflettono.
La pioggia, non riesce a spegnerli.
Lu approfitta di quelle gocce per sistemarli.
Un ciuffo che non gli si addice, ma ci fa ridere entrambi.
-Dimmi che ti piaccio, Ricky.
Dimmi che sono bello.
Anche così.
Anche…-
-Lo sei.
Lo sei, Lu.-
I capelli di Lu, sono viola.
E corti.
Di un taglio che lotta per avere un senso.
Che gli è stato strappato, ma che vuol rinascere.
-Lo sei.
Lo sei, Lu.-
E lo è davvero.
Lu portava i capelli lunghi fino alle spalle.
Azzurri, Rossi, Verdi.
Da che lo conosco, i colori hanno fatto parte di lui.
Da che lo amo, i colori li ha sempre gridati.
-Non posso venire a scuola.-
-Perché?-
-Mi…
Ho sbagliato.
La tinta, ho sbagliato la tinta.
È…
Tutto blu.
E, nero.
O…-
-Lu, tutto bene?-
-Devo sistemare i colori.-
Due giorni senza sentirti.
Non rispondevi più.
Tua madre, la confessione che gli ho strappato.
-Lu…-
Era una macchia livida, in quello scenario bianco.
-Lu…-
Era, disarmante.
Il respiro costretto fra le sue labbra.
-Ha...
Ha detto.-
Il deglutire, sospendere.
Attendere il controllo necessario.
-Che non devo per forza scrivermelo in faccia.
C-che sono frocio.
Che posso anche…-
-Lu…-
-Provare a sembrare n-normale.
Un figlio, normale.-
Era, disanimante.
Vedere il suo zigomo gonfiato di violenza.
La sua pelle, macchiata da quei colori.
-Ma…
P-preferisco essere un anormale coi capelli viola.
Che un normale sempre ubriaco.-
-Glielo hai detto.-
-Si.-
Sorridese, appena.
Non potei che riflettere quel sorriso.
-Lu…-
Mi avvicinai.
I capelli tagliati di netto, in più punti, senza coerenza.
Una goccia trasparente, che calcava la pelle gonfia, e blu.
-N-non ti sta bene questo colore, Lu.-
Sfiorai quella lacrima.
La cancellai dal suo volto.
-Non sta bene, sulla tua pelle.-
Sulla tua anima.
I capelli di Lu, sono viola.
È là, che quel colore deve stare.
Solo e soltanto là.
Ricky ha dipinto i capelli di Lu.
Perché lui, il braccio non riesce più a muoverlo.
E perché essere precisi, con la vista a metà, è più difficile.
Lo fa, perché con l’odio si era sbiadito.
Lo fa, perché Lu possa tornare a dire che è il suo colore preferito.
Ora che riflette tutto il loro amore.
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