«
Un ultimo tocco...» Korra mosse le mani e terminò
di plasmare
l'acqua nella scultura di ghiaccio alla quale stava lavorando ormai
da due ore buone. « Che ve ne pare?»
domandò piegando la testa di
lato con espressione critica.
Mako
e Bolin, intenti a trasportare uno scatolone pieno di decorazioni,
si fermarono a guardare.
«
Che cosa dovrebbe essere?» chiese il dominatore del fuoco
sollevando
un sopracciglio perplesso.
«
Ma non lo vedi? » lo rimproverò vigorosamente il
fratello « E'
un'anatra tartaruga con problemi di torcicollo.»
Il
ragazzo batté le palpebre un paio di volte poi
strizzò gli occhi e
infine assunse una espressione meravigliata. « Hai ragione.
Non lo
avevo notato. Certo che è un'anatra tartaruga piuttosto
brutta.»
constatò riprendendo ad indietreggiare seguito dall'altro.
«
Stupidi!» inveì con forza Korra minacciandoli a
pugno chiuso «
Siete ciechi? Non lo vedete il cigno pavone? »
«
Dove? » fecero in coro i due.
«
La scultura! La coda non la vedete?... eddai è proprio
lì!»
I
ragazzi strabuzzarono gli occhi prima di guardarsi l'un l'altro
«
Coda? Io pensavo fossero le rocce sulle quali stava deponendo le
uova.» fece Bolin interdetto.
«
Meglio che non dica allora cosa sembrava a me » rispose Mako
serio.
Il
sopracciglio di Korra prese a ballare furiosamente mentre un'ombra
minacciosa le si condensava addosso.
I
ragazzi impallidirono.
«
Che succede qui.» intervenne la dolcissima voce di Asami.
« Cos'è
tutta questa confusione?»
Era
entrata nella sala dei banchetti portando con se un vassoio carico di
involtini vegetariani: l'ultimo di una lunga serie di leccornie ormai
artisticamente disposte lungo i tavoli lucidati a cera.
Korra
si volse animosa verso l'amica. « Quei due prendono in giro
la mia
scultura!» fece in tono querulo da bimbetta offesa.
Asami
si volse nella direzione indicata.
«
Quella bellissima anatra tartaruga? Perché?»
Bolin
e Mako scoppiarono a ridere mentre la dominatrice di tutti gli
elementi abbassava il capo avvilita.
«
Scherzo.» rise la brunetta « E' un bellissimo cigno
pavone, si vede
lontano un miglio.» l'altra ragazza la gratificò
di uno sguardo
innamorato.« Piuttosto come siamo presi con i
preparativi?»
Korra
ridivenne seria osservando con occhio critico la sala. Al tempio
dell'aria ormai era tutto in ordine: i cortili spazzati, le statue
lucidate, le foglie raccolte. I nomadi si erano dati un gran daffare
a mettere palloncini ovunque e centinaia di aquiloni, delle
più
svariate forme, solcavano i cieli festosi. Dentro la sala, i tavoli
apparecchiati mettevano l'acquolina in bocca per quantità e
qualità.
«
Direi che ci siamo.» concesse pensierosa la
ragazza.« Fra poco
dovrebbero arrivare anche tutti gli altri. Si! Ci siamo finalmente.
»
spiegò entusiasta battendo un pugno sulla mano prima di
rivolgersi
torva verso il fondo della sala.« Sempre che quei due non
incasinino
tutto con le ghirlande!»
«
Hei! Stiamo lavorando bene qui.» replicò in tono
fintamente offeso
Bolin arrampicato in cima alla scala, sorretta dal fratello.
« Dimmi
un po' Mako, perchè tocca sempre a me stare sopra?»
«
Sei il più alto.» rispose laconico il ragazzo.
«
Ah già! Dimenticavo.» disse il dominatore della
terra riprendendo
il suo certosino lavoro di annodamento. Asami vide il giovane del
fuoco ghignare e sorrise, poi rivolgendosi all'Avatar chiese.
«
Siamo sicuri non sospetterà di niente? E' difficile tenerle
nascosto
qualcosa.»
«
No! » esclamò l'altra sbruffona e soddisfatta di
se. « Ho il
diversivo perfetto. Tenzin ha portato Pema in città e
tornerà
all'ultimo momento. Tutto andrà secondo i piani»
«
Lo spero tanto.» sospirò la brunetta sistemandosi
una ciocca di
capelli sulla chioma impeccabile.
«
Vorrei davvero fosse una bella sorpresa.» e si
girò a sistemare i
fiori del centrotavola:
un tripudio di rosa.
Korra
rimase incantata ad osservare il profilo dell'amica prima che dei
passi nel corridoio l'allarmassero.
I
capelli color piombo, e la divisa metallica le fecero tirare un
sospiro di sollievo.
«
Capo!» Mako corse incontro a Lin Beifong prendendo il pacco
regalo
che questa aveva portato, piantando in asso il fratello che
ondeggiò
pericolosamente prima di cadere nel vuoto. Un mulinello d'aria lo
tenne sollevato pochi secondi prima che questi rovinasse sul tavolo
dei dolci, spostandolo e facendolo atterrare incolume.
Opal,
con una graziosa piroetta si raddrizzò sorridendo.
Bolin
le corse incontro con le lacrime agli occhi. « Grazie!
» esclamò
stringendole entrambe le mani e tirando rumorosamente su con il naso
« Se non ci fossi stata tu sarebbe stata una
tragedia.»
Imbarazzata
la nomade tentò di ritirare il contatto « Niente
di che...»
nicchiò arrossendo.
«
Sei un angelo. Altro che quel disgraziato di mio fratello.»
abbaiò
Bolin
«
Quante storie. Se tu fossi stato più in allenamento non
sarebbe
accaduto.» soffiò l'altro in risposta.
«
Potevo ammazzarmi!»
«
Sei più duro tu di una roccia... Si sarebbe rotto il
pavimento.»
«
La volete piantare di battibeccarvi come due bimbi piccoli?»
intervenne severa il capo Beifong. Korra la raggiunse. «
Grazie per
essere venuta Lin. Non ci speravo viste le circostanze.»
La
dominatrice del metallo sorrise ammorbidendosi appena. «
Anche se
non fosse stato l'Avatar a chiederlo, sarei comunque venuta. Mancare
era impensabile.»
«
Grazie comunque.»
«
Posso fare qualcosa?»
«
Tenere d'occhio quei due prima che combinino un disastro.»
sospirò
l'altra grattandosi la testa. « Per il resto stiamo solo
aspettando
che arrivino tutti. »
«
Saranno in molti?» domandò Opal educatamente.
«
Un esercito!» rispose Bolin spalancando le braccia.
« Ci
aspettiamo una festa in stile Movento.»
«
Per forza, con tutto quello che ha fatto saranno un'infinità
a
volerla festeggiare.» aggiunse Korra.
«
Ma ci staranno tutti? » intervenne Lin preoccupata
« Potrebbero
esserci problemi di sicurezza. Posso chiamare i ragazzi...»
«
Non preoccuparti.» la tranquillizzò Asami
fissandola schietta con i
suoi occhi verdi da gatta « Abbiamo pensato a tutto. A
proposito
come siamo messi con i fuochi artificiali?»
«
Direttamente dal regno del fuoco. Iroh li sta facendo allestire
proprio in questo momento. Saranno spettacolari.»
«
Allora non ci resta altro che attendere la sera.»
§§§
La
sala dei banchetti era immersa nell'oscurità più
fitta quando
Tenzin condusse Pema al suo interno.
«
Posso togliermi la benda ora caro?»
«
Non ancora Pema.»
«
Ho paura d'inciampare.»
«
Ti reggo io cara, sono qui per te.»
Un
brusio nel silenzio fu il segnale convenuto e la benda fu tolta.
Una
dopo l'altra le candeline presero magicamente fuoco e un torta
gigantesca a forma di gatto tigrato acciambellato su una strana
scatola grigia con schermo e tasti, venne rischiarata dalle fiammelle
crepitanti.
Pema
al colmo dell'emozione si avvicinò per leggere la scritta
che
correva lungo tutto il bordo.
TANTIAUGURILANCETHEWOLF.
Le
luci si accesero tutte insieme e le grida di gioia rimbombarono nella
sala gremita di gente.
Bolin
strinse Hikari e si avvicinò per primo.
«
Auguri Lance » fece imbarazzato grattandosi il viso e
fissando le
decorazioni sul soffitto.« Sai che non sono un gran parlatore
ma
penso tu capisca lo stesso quello che... insomma tu sei...»
Hikari
gli mise un dito davanti alla bocca. « Quello che voleva dire
questo
ragazzone è che non sappiamo come esprimerti i nostri
ringraziamenti
per tutto quello che hai fatto per noi. Insomma raccontare le nostre
storie è come farci vivere. Io, in particolare, non sarei
nata senza
di te.»
«
Ragazzi!» intervenne Korra portando dei flute contenenti
succo di
cactus in mano, il miglior succo di cactus in circolazione «
volete
monopolizzarla?» distribuì i bicchieri e poi
alzò il proprio. «
Direi che un brindisi è d'obbligo per questa nostra
carissima amica,
diventata autrice per amore e un po' madre di tutti noi. Tu sai cosa
sentiamo Lance. Ti vogliamo bene. Per Lance Hip Hip... »
«
HURRA'!» gridarono tutti in coro.
«
HIP, HIP!»
«
HURRA!»
Fuori
dalla finestra i fuochi d'artificio esplosero come se l'intero cielo
e tutta la laguna volessero tingersi del colore dell'arcobaleno.
Draghi, farfalle bisonti volanti comparvero e scomparvero nell'aria
facendo impallidire il firmamento e riempiendo le orecchie e i cuori
di tutti i partecipanti con i loro botti festosi. In città i
clacson
e le urla accompagnavano la parata in onore di Lance mentre le
guardie del metallo facevano comparire enormi striscioni colorati con
gli auguri per lei.
Sul
dirigibile Varrick e Zhu-li fecero l'occhiolino e continuarono a
dirigere i festeggiamenti in terraferma.
Jinora,
Kai e Meelo furono raggiunti rapidamente da Rohan e Bumi che planando
sull'acqua fecero cenno alle imbarcazioni dove Desna, Eska e Kya
stavano usando il proprio dominio per giungere più in
fretta.
Ormai
la festa non poteva più essere contenuta dentro l'edificio
del
tempio e la torta era stata portata all'aperto.
«
Anche noi volevamo porgere i migliori auguri.» disse Tahno
con un
inchino galante « I piccoletti qui volevano
ringraziare.»
Lune,
Kija e un ragazzino con i colori del regno della terra si
avvicinarono timidamente tendendo le mani sporche di dolciumi.
«
Bellissima festa!»
«
Ci stiamo divertendo un mondo signora!»
«
Ci inviti anche alla prossima?»
«
Scusali! Sono dei ragazzini in gamba ma con poca creanza. »
intervenne Tahno spingendoli via e perdendosi tra la folla.
Korra
giunse di corsa.
«
Hei! Le sorprese non sono ancora finite! C'è ancora la torta
da
tagliare! »
Il
gazebo sul promontorio era diventato il centro dell'attenzione. Nel
mezzo troneggiava la golosissima torta e Asami con l'aiuto di Mako e
di Lin si apprestava a porzionarla. Il gatto era appena sparito nei
piatti dei commensali, quando il coperchio di quella strana scatola
con i pulsanti esplose e dall'interno uscirono di fila spintonandosi
Eirien, Mokuren, Donnasole, un paio di Fabrizi e molti altri.
«
Ciao Lance Augurissimi.» fecero in coro.
«
»Si aprirono a ventaglio intorno.
«
Ciao Lance, amica mia.» cominciò a dire Donnasole
muovendo un passo
avanti « Sapevo che il tuo compleanno si stava avvicinando e
non
sapevo davvero cosa regalarti. Probabilmente, dolce come sei avresti
apprezzato anche solo una telefonata ma a me non bastava. Purtroppo
la lontananza inibisce determinati gesti. Avrei potuto comprarti
qualcosa e spedirtelo tramite corriere ma quest'atto, seppur gradito,
mi sarebbe sembrato freddo, decisamente non avrebbe interpretato
appieno il mio sentimento. Così eccomi qui, con un gesto
umile,
quale può essere lo scrivere una one-shot di poche righe,
eppure
pensata e ripensata. Mi sono seduta al computer come fai tu,
scrivendo di getto senza troppi ripensamenti e rileggendola solo una
volta per correggere eventuali orrori ortografici ( probabilmente me
ne sarà sfuggito più d'uno e porta pazienza con
la santa
punteggiatura); ho fatto tutto ispirandomi a te, usando i tuoi
personaggi come omaggio ad una donna con un cuore di bambina,
però
così grande da accogliere tutti. Ti avrò anche
regalato questa
fanfiction ma tu mi hai donato la tua amicizia e questo fa di me la
più fortunata. Grazie di tutto. Sempre. »
«
E io avrei tanto voluto incartarti uno spogliarellista e mandartelo a
casa - sorrise Eirien con l'aria di chi avrebbe messo tutta se stessa
nell'impresa - ma sai, non corro più come una volta.
Così, per
dimostrarti il mio imperituro affetto e ricompensarti in minima parte
per la tenerezza che mi riservi tutti i giorni, nei prossimi giorni
ti arriverà un pacco di due metri per due, il cui contenuto
non
posso rivelare in pubblico per motivi di decenza e, soprattutto,
copyright. Quando lo spacchetterai, ricordati solo di rammentare al
tuo biondo dono che la mia penna ferisce più della spada. O,
nel
caso specifico, dei raggi solari.
Mille di questi giorni, Lance. E
vedrai, l'anno prossimo te ne manderò uno in carne e
ossa.»
Tutti
si misero a ballare. Wu, Tahno e l'orchestra erano scatenati come non
mai con i loro strumenti. La festa ormai era all'apice ed era chiaro
a tutti che aveva avuto un gran successo. Per molto tempo ne
avrebbero parlato, nei bar, per le strade, sui rotocalchi
giornalistici in tutte le terre emerse e nessuno lo avrebbe
dimenticato.
Spintonando
a destra e a manca qualcuno si fece strada.
Era
Kim giunse trafelata tergendosi la fronte imperlata di sudore,
Donnasole le passò un bicchiere d'acqua che venne svuotato
di colpo.
«
Eccomi. Eccomi.» bofonchiò riprendendo fiato
« Scusate il ritardo!
Ci volevo essere anche io. Auguri Lance! Con tutto il cuore. »
La
musica sommerse le conversazioni, Mokuren si appiccicò al
fianco di
Iroh e non lo mollò più ma, dall'espressione, non
sembrava che a
lui dispiacesse. Korra rimase a braccetto di Asami e di Mako e Bolin
e Hikari si sussurrarono qualcosa all'orecchio ridacchiando.
Opal
prese il coraggio a due mani e parlò.« Auguri da
parte mia Lance.
Sicuramente te lo hanno già detto che quello che fai per noi
è
inestimabile però... Scusa l'ardire... Ora che non ci sente
nessuno... In confidenza... Potresti avere un po' più di
pietà per
me?» e sorrise congiungendo le mani davanti al viso e con i
luccichini negli occhi.
P.S.
Si oggi 22 Febbraio
è il compleanno della nostra cara Lance, prolifica autrice
di questo fandome e commentatrice infaticabile. Se qualcuno dei lettori
volesse unirsi alla festa per farle gli auguri anche se in ritardo
può utilizzare lo spazio messo a disposizione
delle recensioni.
Ricordate che siete tutti benvenuti.
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