Un amore spezzato

di Lady Atena
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Un quieto sole primaverile splendeva nel cielo, l’odore di ciliegi riempiva l’aria della cittadina di Namimori, e petali dei fiori fluttuavano nell’aria.
Kyoko avanzava lungo il vialetto, circondato da membri del Comitato Disciplinare in divisa nera, camminando accanto ad Hana.
“Sono così felice di fare le medie con te!” esclamò Kyoko.
Hana le sorrise appena, la borsa della scuola gettata sulla spalla.
“Quello che mi preoccupa è quel Hibari”, disse, “ho sentito da alcune senpai del secondo che è terribile”.
Kyoko lanciò uno sguardo al cancello, dove Kyoya squadrava con fare attento tutti quelli che varcavano la soglia del giardino della scuola. Kyoko mugugnò un assenso, sospirando.
Nii-chan dice che è violento all’estremo se qualcuno infrange le regole”.
La campanella risuonò, i ragazzi più grandi si affrettarono lungo le scale e Hana fece cenno a Kyoko di seguirla con il capo.
“Meglio non sperimentare!”.
Kyoko annuì, le corse dietro e sentì un forte tonfo alle sue spalle. Si fermò sul terzo gradino della scalinata prima della porta, si voltò e spalancò gli occhi. Un giovane dai capelli neri stava a un passo da dove il tonfa di Kyoya aveva lasciato un solco sul viale.
Molti ragazzi e ragazze si erano fermati a guardare, il vociferare degli studenti le arrivava confuso alle orecchie.
“Quello è Yamamoto”, fece Hana, dal gradino sopra Kyoko, “alle volte è venuto a consegnare il bento a mio padre, ordiniamo sempre dal locale di suo padre”.
Kyoko si sporse per guardare, il giovane Yamamoto teneva le labbra sporte e guardava il buco sul vialetto con la fronte aggrottata.
“Ehi!”, esclamò Yamamoto, “potevi fare male a qualcuno!”.
Kyoya sollevò lentamente il capo con gli occhi socchiusi, più di uno studente si coprì gli occhi e molti trattennero il fiato. I membri del Comitato Disciplinare erano radunati tutti a ventaglio attorno a Hibari.
“Carnivoro”, sibilò Kyoya, “sei in ritardo. Verrai morso a morte”.
Yamamoto portò le mani dietro la testa con un ampio sorriso sul volto.
“Non è colpa mia! Un ragazzino è stato investito da un camion a due strade da qui, e ho dovuto aspettare l’ambulanza!” esclamò.
Kyoya aggrottò la fronte, guardò verso uno dei componenti del Comitato Disciplinare.
“Tetsuya?” chiese.
Tetsuya si chinò verso di lui, sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Kyoya assottigliò le labbra, rinfoderò i tonfa e si fece da parte.
“A quanto pare hai detto la verità. Sei giustificato” disse.
Molti ragazzi fischiarono ammirati, alcune ragazze emisero degli strilletti e più di uno rise. Yamamoto sorrise ampiamente, fece un inchino.
“Grazie mille, Principe di Namimori!” esclamò.
Entrò, corse lungo il viale e superò Kyoko saltando i gradini, entrando nella scuola. Kyoko lo seguì con lo sguardo, arrossì e sorrise.
“È davvero carino” mormorò.
Hana inarcò un sopracciglio, grugnì e la prese sottobraccio.
“È un babbuino, come tutti gli uomini” borbottò.
Kyoko rise, le due entrarono insieme agli altri studenti.




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