Shadows Of Gaia

di ArrowVI
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Prologo: Ombre su Gaia


 

L'aula era oscurata: una singola luce illuminava quello che sembrava un piccolo palco dove era appena salito un uomo. Egli indossava abiti scuri e una cravatta di colore rosso. Dopo essersela sistemata, guardò verso il pubblico e iniziò a parlare.

<< Grazie per la vostra presenza oggi, membri del senato. >>
Disse, ringraziando il suo "pubblico" con un rapido inchino.
Subito dopo si sollevò, guardando il buio davanti a lui con una espressione seria: poteva a malapena vedere le sagome dei membri del consiglio davanti a lui.

<< Sono sicuro che siate confusi sul motivo che si nasconde dietro questa convocazione improvvisa... Per cui lasciate che vi spieghi rapidamente riguardo a cosa parleremo oggi. Come ben saprete, ci sono delle minacce che non possiamo assolutamente ignorare: tutte le nazioni... Savia, Asgard, Mistral e anche la nostra Avalon, sono vittime dei demoni. Fortunatamente, sembra che in quest'ultimo periodo si siano notevolmente calmati, e la percentuale di attacchi da parte di questi mostri è calata drasticamente dell'ottanta percento circa... Comunque, continuano ad esserci dei casi in cui queste creature maligne continuano a ferire i nostri cittadini, e non possiamo di certo ignorare questo fatto. >>
L'uomo continuò a parlare nel mezzo di quel silenzio, per poi schioccare le dita.
Non appena lo fece, le luci si accesero improvvisamente: l'uomo poté vedere in faccia tutti i membri del senato: erano quindici persone.

<< Siamo consapevoli degli attacchi. Ci dica il motivo dietro questa convocazione senza perdersi in dettagli che già abbiamo tra le mani. >>
Lo rimproverò qualcuno, con un tono serio e spazientito.

Prima che l'oratore potesse rispondere alla domanda dell'uomo, qualcuno gli afferrò una spalla.

<< Generale Xernes? >>
Domandò l'uomo, sorpreso.

<< Lascia a me le spiegazioni, Tenente. Sono il più indicato a dare questo genere di notizie. >>
Gli disse il generale.

Era un uomo robusto, alto, con una cicatrice nell'occhio destro.
I suoi capelli neri gli arrivavano fino alle spalle.
Indossava una veste militare di colore verde acqua con svariate medaglie incollate ad essa, simbolo delle sue numerose e valorose imprese.

A differenza del suo subordinato, Xernes rimase immobile davanti al pubblico, impugnando il suo bastone con una mano e picchiettando il terreno con la sua punta.
Il suo sguardo era inclemente e freddo: guardava intensamente le persone davanti a lui con un braccio piegato dietro la schiena.

<< Il sigillo su Bael si sta spezzando. >>
La sua spiegazione fu secca, rapida e indolore.

Le persone davanti a lui ci misero qualche istante a realizzare cosa avesse effettivamente detto.

<< Come è possibile?! Il sigillo è stato applicato quella terribile notte con il sacrificio dei precedenti Dodici Senatori! >>
Esclamò un uomo dal pubblico, con un tono spaventato.

<< Come può essersi indebolito a tal punto?! >>
Esclamò un'altra voce, stavolta femminile.

<< A quanto pare il sigillo imposto diciassette anni fa dai Dodici Ex-Senatori durante la Notte Cremisi non è bastato a contenere qualcuno potente come Bael. >>
Rispose Xernes, mostrando un comportamento composto, calmo e risoluto.
Il suo sguardo era fermo, rivolto alle persone davanti a lui.

<< E' impossibile... Sono passati appena diciassette anni... C'erano ben Dodici Sigilli  a tenerlo imprigionato... >>
Disse una voce femminile, terrorizzata.

<< Quanto tempo ci rimane? >>
Domandò qualcun altro.

<< Direi, ad occhio, meno di un anno. >>
Rispose, il generale Xernes.
Quelle parole fecero gelare il sangue ai senatori che si trovava davanti.

Un forte bisbiglio cominciò a muoversi per la stanza, seguito da versi di stupore e terrore.
Ben presto sembrò quasi cadere il caos in quella stanza.

Xernes colpì fortemente il terreno con il suo bastone, attirando l'attenzione delle persone davanti a lui e facendo cadere di nuovo il silenzio.

<< Non tollererò una seconda volta un comportamento simile da parte dei Dodici Senatori. >>
Disse, con un tono minaccioso e infastidito, senza però alterarsi.



 << Sarò ben lieto, invece, di sentire qualsivoglia mozione proveniente dal consiglio sul da farsi. Ovviamente, però, sarò io stesso a decidere se mettere in campo il mio esercito, i miei uomini, per portare a compimento la vostra proposta. Quindi, che siano piani... Elaborati, sensati e sopratutto... Non suicidi come il precedente, dove mezzo milione di soldati sono morti in quella terribile notte per nessun motivo. >>

Aggiunse subito dopo, smettendo improvvisamente di picchiettare il terreno con il suo bastone in legno chiaro.
La stanza divenne improvvisamente silenziosa: nessuno disse nulla.

<< Quindi? Nessuno di voi aristocratici senza spina dorsale ha il coraggio di mettersi in prima fila per proteggere la propria nazione? >>
Domandò, colpendo una volta il terreno con la punta del suo bastone.

<< Mi disgustate. >>
Disse subito dopo, con uno sguardo che mostrava solo sdegno.

Improvvisamente, un membro del consiglio si alzò in piedi, infastidito.

<< Come si permette a parlarci così?! Noi siamo i Dodici Senatori, la carica più importante di Avalon, secondi solamente all'imperatore! Stia al suo posto, Generale! Lei deve prendere questo genere di decisioni, non noi! >>
Esclamò, infastidito e con un tono irrispettoso. 

Xernes guardò il membro del consiglio per qualche istante, in silenzio, prima di rispondergli con un tono cupo.

<< L'imperatore, comprendendo la situazione in cui ci troviamo, mi ha dato momentaneamente tutti i poteri decisionali. Quindi, al momento, io sono più in alto di voi Dodici Senatori. >>
Rispose il generale, con uno sguardo cupo.
L'uomo guardò Xernes con una espressione preoccupata, tremando.

<< E ora si sieda, facendo il meno rumore possibile. >>
Aggiunse, con un tono infastidito.
L'uomo fece come gli venne ordinato.

<< Io potrei avere una idea. >>
Disse subito dopo una voce femminile.
Tutti i presenti si voltarono verso l'uscita della stanza.
Tre figure erano appoggiate vicino alla grossa porta in legno scuro: la donna che aveva parlato era ben conosciuta in quell'ambiente militare.
Indossava un velo trasparente che copriva i suoi lunghi capelli castani. I suoi occhi erano verdi come gli smeraldi, il suo corpo era snello e slanciato: indossava vesti vistose.

<< Oh, Ehra. Per quanto apprezzi il suo intervento, devo chiederle di attendere: voi membri delle Quattro Galassie sarete interrogati successivamente. >>
Le disse Xernes, aspettando altre proposte da parte del consiglio.
Nessuno disse nulla, di nuovo.

* Se non le dispiace, Generale Xernes, vorrei avere il permesso di parlare con lei. *
Disse una voce maschile, proveniente da un angolo della stanza.

Xernes si voltò lentamente in direzione di quella persona, osservandola in silenzio mentre si incamminò lentamente verso di lui, fino a fermarsi davanti a lui, ai piedi di quel "palco". 

<< Non ricordo di averle accordato il permesso di venire qui davanti a me, ragazzo. >>
Disse Xernes, infastidito, ma incuriosito dal comportamento di quella persona.

Aveva capelli biondi e occhi azzurri, non era molto muscoloso.
Indossava una giacca classica di colore marrone chiaro e pantaloni neri eleganti... Non era una combinazione usuale.

* Chiedo venia, Generale. *
Rispose l'uomo, sorridendo.

<< Per di più, non ricordo la sua presenza tra i membri del Senato... >>
Aggiunse Xernes poco dopo, osservando la figura davanti a se con uno sguardo preoccupato e incuriosito.

Il sorriso di quell'uomo si accentuò.

* Come reagirebbe se le dicessi che i Demoni stanno per passare all'attacco prima di quanto possa immaginare?  *
Domandò al generale, subito dopo.

<< Mi chiederei in qual modo è venuto a conoscenza di una tale informazione. >>
Rispose Xernes, dubbioso sulle parole dell'uomo.

Il suo interlocutore ridacchiò.

* Gli umani sono sempre state creature interessanti... *
Rispose, portandosi una mano davanti alla bocca, divertito.

<< Chi sei, tu? >>
Domandò Xernes: stavolta il suo sguardo era visibilmente preoccupato.
L'aria cominciò a farsi pesante: per qualche istante si guardarono entrambi dritti negli occhi, in silenzio.

* Perdoni la mia maleducazione, Generale. Permettetemi di presentarmi, poi risponderò a tutte le vostre domande... E spero che voi abbiate la decenza di ascoltare le mie... *
Rispose la figura, inchinandosi davanti a Xernes.
Subito dopo si portò una mano nel petto, sorridendo davanti all'uomo.

* Il mio nome è Lucifer, attuale comandante dei Dodici Generali, fratello del mio adorato Bael. Al vostro servizio. *
Rispose, presentandosi platealmente.

Xernes guardò in silenzio l'essere davanti a lui: il suo sguardo tremava... Era impallidito.

* E, se lo desiderate... Potremmo trovare un accordo che vada a favore di entrambe le fazioni. *
La sua sottile risata si espanse per l'intera stanza, facendo raggelare il sangue di tutti i presenti.
Non smise neanche per un istante di sorridere.


 

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Fine del prologo, alla prossima con il primo capitolo di questa nuova storia! 
 




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