You're so stupid
Zoro arrivò nei box che gli erano stati affidarsi dagli
organizzatori della gara, seguito al trotto da Perona.
Drakul Mihawk, proprietario della casa automobilistica per cui
gareggiava il verde, li attendeva con aria truce mentre sorseggiava un
calice di vino rosso.
-Era ora. Ti ricordo che la gara inizia tra quindici minuti. Per cosa
diavolo ti pago io se quasi rischi di non partecipare?-
-Colpa mia papà. Sono andata a prenderlo in ritardo
perché stamattina mi si è rotto l'arricciacapelli
e l'ho
dovuto chiedere in prestito a Baby per farmi i boccoli.-
cinguettò la ragazza.
Mihawk sospirò già al limite della sopportazione
e iniziò a pentirsi
amaramente di aver affidato a sua figlia il compito di andare a
prendere Zoro in albergo, visto che lui e la troupe di meccanici
andavano lì prima dell'alba nei giorni delle gare.
Se solo il pilota non fosse stato così fottutamente privo di
senso di orientamento non ci sarebbe stato bisogno di andare a
prenderlo manco fosse un bambino.
E cosa più importante, se non fosse stato il miglior pilota
che
la sua casa automobilistica avesse messo sotto contratto negli ultimi
cinque anni, lo avrebbe rispedito in Giappone a suon di di calci nel
culo già da molto tempo.
Ed invece era costretto ad ingoiare la sua frustrazione e la sua rabbia
e accettare la stupidità del giovane trattenendo gli insulti
che
gli premevano sulla punta della lingua.
-Lasciamo perdere. Vai
a cambiarti
e fai in fretta. A proposito da oggi fino alla fine del campionato
avrai un nuovo navigatore.-
-E perché non me lo avete detto prima?-
-E tu perché fai domande stupide? E' arrivato solo oggi dal
Giappone.- rispose Mihawk sempre più convinto di avere a che
fare con un bambino.
-E Sanji che fine ha fatto?- chiese il verde. Ormai si era abituato ad
avere quel damerino sempre tra i piedi e con cui litigare praticamente
ogni cinque minuti. Ma nonostante tutto erano una bella squadra
insieme,
ed avevano riportato delle vittorie molto importanti anche se avevano
due
caratteri incompatibili.
-Motivi familiari che non ti riguardano. E' dovuto volare in Francia e
ci resterà per almeno un paio di mesi.- gli
spiegò il
presidente della scuderia.
-Un nuovo navigatore? Spero sia carino come Sanji.- trillò
Perona che accarezzava il suo piccolo Yorkshire Terrier di nome Kumacy.
-Penso che ne rimarrete sorpresi entrambi.- disse enigmatico l'uomo
dagli occhi di falco.
Dai bagni dei box uscì una giovane donna con una folta
chioma
rossa trattenuta in una crocchia severa. Aveva grandi occhi color
nocciola, pelle diafana ed un corpo esplosivo fasciato da una tuta nera
ed arancione che ne metteva in risalto le curve generose.
Tra le mani guantate teneva un casco con gli stessi colori della tuta.
-Io sono pronta.- disse con voce allegra e squillante.
-Una... donna? Sarebbe lei il mio navigatore?- chiese Zoro voltandosi
di scatto verso Mihawk. -Non lo trovo divertente.-
-Infatti non devi ridere. Nami è il miglior navigatore che
ci
sia in circolazione negli ultimi anni e sono sicuro che
saprà
sostituire degnamente Sanji, se non addirittura svolgere un lavoro
migliore visto il suo talento.- disse il moro mantenendo un tono di
voce freddo.
-Una mocciosa, ecco cosa cazzo è. Vuoi davvero che vinca la
gara con questa qui?- ringhiò il verde.
-Ehi guarda che questa qui sta sentendo tutto. Sei un gran maleducato
sai?- gli disse Nami che stava già iniziando ad alterarsi.
-Tu sta' zitta e fatti i fatti tuoi.- le disse Zoro sgarbato.
-No, tu stai zitto e vai a cambiarti immediatamente, altrimenti puoi
anche andartene seduta stante e non tornare più.- lo
minacciò Mihawk con sguardo severo.
Zoro ringhiò e prese la tua tuta nera e verde dirigendosi
verso i bagni.
Quando passò accanto alla ragazza questa gli rivolse una
linguaccia.
Stupida mocciosa, pensò lui.
Nami allacciò la sua cintura di sicurezza comodamente seduta
dentro l'auto da corsa azzurra e gialla.
Osservò la cartina per qualche istante tenendo la visiera
del suo
casco sollevata. Era dannatamente pesante quel casco e non ci avrebbe
mai fatto l'abitudine.
-Ok appena tocca a noi vai dritto per duecento metri, poi ti
dirò io cosa fare.- disse senza guardare il suo
interlocutore.
Zoro la fissava in cagnesco senza degnarla di uno sguardo. Nonostante
il pessimo carattere che doveva avere e il modo in cui
avevano iniziato la loro collaborazione doveva ammettere che era
davvero una bella ragazza. Aveva occhi espressivi e di un bel colore
caldo contornati da ciglia lunghe e folte. Le movenze, per quanto non
esattamente femminili, riuscivano ad essere dannatamente sensuali anche
quando la ragazza non voleva.
Teneva la cartina saldamente tra le mani senza dare segni di
nervosismo, segno che doveva essere una vera esperta e la cosa giocava
a suo favore. Se solo non avesse quel brutto vizio di dargli ordini
manco fosse un generale dell'esercito.
-Beh il gatto ti ha mangiato la lingua?- fece lei sempre senza
guardarlo.
-Tu invece parli davvero troppo per i miei gusti, ragazzina.-
-Non sono una ragazzina e tu invece sei solo un buzzurro. Ed ora metti
in moto che tra un minuto tocca a noi.- replicò lei. Odiava
i
maschi trogloditi e dalla mentalità antiquata e maschilista
come
quella testa verde.
Cosa ne sapeva lui dei sacrifici che aveva dovuto fare lei per arrivare
ad alti livelli lottando con le unghie e con i denti contro cretini che
non rinascevano il suo valore, o non volevano farlo, solo per via del
suo sesso?
Per lui era facile, era un uomo ed aveva praticamente la vittoria
già assicurata solo per quello, ma per lei non era
stato così e per quello avrebbe dovuto mostrarle un po' di
rispetto anche se non sapeva nulla di lei.
Zoro partì con un rombo che probabilmente aveva scosso la
terra
stessa come un terremoto tanto era potente. Accelerò
procedendo a tutto gas per diversi metri.
Attorno a loro danzava una spessa nuvola di polvere che inondava tutto
come un'onda dorata che li avvolgeva e li seguiva depositandosi sui
vetri e nuovamente sul terreno disidratato.
-Adesso gira a desta.- disse lei guardando la biforcazione davanti a
loro. Zoro di avvicinò ad alta velocità e ...
girò
clamorosamente a sinistra.
-Ma se ti ho detto di girare a destra solo cinque secondi fa, come
cazzo hai fatto a sbagliare?- sbraitò lei furibonda.
-Mi sono confuso! Non c'è bisogno che mi urli
nell'orecchio!- disse lui facendo retromarcia a gas aperto.
-Confuso? Come diavolo fai a confonderti su queste cose elementari? Sei
stupido o cosa?- disse lei sempre più convinta di avere a
che
fare con un perfetto cretino.
-Ho detto che mi sono confuso, piantala di farne una tragedia. Sono io
il pilota che si sta giocando il campionato quindi cerca di parlare
solo quando sei interpellata.- disse lui svoltando stavolta nella
direzione giusta.
Nami fu tentata di mandarlo al diavolo ma tutto sommato non ne valeva
la pena visto il soggetto. A quanto pare quel pilota era tanto bello
quanto stupido. Anche lui dopotutto a quanto pareva era uguale a tutti
gli altri e la trattava come se non valesse nulla.
Proseguirono in silenzio, lui per concentrarsi meglio -o questo era
quello che si diceva- e lei per la delusione.
Nami gli segnalò una curva pericolosa che Zoro prese
a
centoventi chilometri orari svoltando all'ultimo secondo tanto che Nami
aveva pensato che si sarebbero schiantati prima.
Proseguirono bene fino ad un altro incrocio con tre diverse strade. La
rossa gli disse di svoltare a sinistra e lui naturalmente invece
andò dritto.
Nami diede un pugno al bracciolo del suo sportello esasperata.
-Allora sei veramente stupido come pensavo. Dimmi una cosa, tu sai la
differenza tra destra e sinistra?- gli chiese con gli occhi bianchi e i
denti che parevano una dentatura da squalo.
-Certo che lo so, per chi mi hai preso?-
-Per uno stupido.- rispose lei acida.
-Piantala di darmi dello stupido. Sei tu che mi confondi con le tue
chiacchiere.-
-Chiacchiere? Io sto solo cercando di fare il mio lavoro, poi se tu non
sai fare il tuo è solo colpa della tua stupidità.-
Zoro fece inversione ad U e sollevò un nuvolone di polvere
che
restò sospesa per qualche secondo, mentre l'auto sfrecciava
a
gran velocità.
-Ti ho già detto di non darmi dello stupido e poi io il mio
lavoro lo sa fare quindi fammi concentrare e piantala.- Disse lui serio
e, stava nuovamente per andare nella direzione sbagliata, quando Nami
si sporse verso di lui e girò lo sterzo verso quella giusta
scoccandogli un'occhiata feroce.
-Mocciosa.- gli disse lui però ghignando.
-Sai credo proprio che mi farò trasferire ad un altro
pilota. E'
davvero impossibile lavorare con te, te lo dico con
sincerità.-
-Sei libera di fare quello che vuoi, strega.- replicò lui e
Nami
incassò la riposta rimanendoci un po' male. Forse aveva
pensato
che solo per i quindici minuti che avevano trascorso insieme per la
gara, lui le avrebbe detto di non andare da un altro?
Cosa diavolo
gliene importava in fondo a lui? Neppure riuscivano a parlare senza
insultarsi. Forse farsi trasferite era la cosa migliore per entrambi se
non volevano rovinare il campionato al verde. Quel pensiero si era
fatto potente nella sua testa e Nami non riusciva a toglierselo dalla
testa.
-Attendo alla buca ora.- disse lei seria come non era mai stata nei
minuti precedenti.
Zoro oltrepassò la buca, facendoci quasi volare la macchina
sopra
e Nami sobbalzò quando cascarono nuovamente sul terreno per
ripartire veloci come il vento.
Mano a mano che procedevano verso quella strada sterrata Zoro
acquistava maggiore confidenza con l'ambiente e, grazie ai pugni che
gli dava Nami quando accennava a sbagliare strada, riuscì
perfino a recuperare secondi preziosi che aveva perso quando aveva
sbagliato strada nei tratti precedenti della gara.
Arrivarono al traguardo con un rombo assordante che riempì
le
orecchie di tutti i presenti. I giudici di gara segnarono
il tempo mentre i due uscivano dall'auto e
si toglievano i caschi. Perona gli andò incontro con due
asciugamani e due borracce di bibita energetica.
-Allora come siamo andati?- chiese Zoro alla rosa.
-Ancora non lo sappiamo perché manca Bartolomeo che
è
partito dopo di voi, ma avete fatto un tempo pazzesco.- disse lei
fiduciosa.
-Ottimo.- disse Nami però senza l'ombra di un sorriso sulle
labbra.
Zoro si deterse il viso con l'asciugamano e notò che la
navigatrice si era fatta più cupa e pensierosa di prima. Le
si
avvicinò mentre sorseggiava la bevanda per rinfrescarsi.
-Tutto bene?-
-Si, perché?- domandò lei.
-Non lo so.Non mi hai picchiato negli ultimi cinque minuti e iniziavo a
preoccuparmi.- disse lui con un ghigno.
-Non preoccuparti, quando sapremo i risultati andrò a
chiedere ai giudici di essere trasferita come ti avevo detto.-
Il ghigno di Zoro gli morì sulle labbra a quelle parole. -
Non
starai parlando sul serio? Se è stato per qualcosa che ho
detto
mi scuso ma non puoi mollarmi ad un mese dalla fine del campionato.-
-Ma come, ti affidi ad una mocciosa?- lo schernì lei.
-Beh a quanto pare mi tocca, visto che è il miglior
navigatore in
circolazione e oggi lo ha dimostrato. Credo che se non fosse stato per
lei sarei arrivato ultimo.- disse lui e sul bel volto di Nami si
dipinse un sorriso luminoso.
-Mi chiedo come facesse con te il tuo precedente navigatore.-
ridacchiò. -Va bene, resterò con te fino alla
fine ma
solo se mi prometti di fare esattamente quello che ti dico durante le
gare.-
-Ci posso provare.- disse lui.
Mihawk li raggiunse proprio in quel momento. -A quanto pare abbiamo
vinto la gara e siamo balzati in testa alla classifica sia piloti che
costruttori. Mi congratulo con voi per l'ottimo lavoro.-
Zoro non poteva credere alle sue orecchie. Nonostante i suoi errori e
lo scombussolamento dovuto al cambio di navigatore, era riuscito a
vincere. Anzi erano riusciti a vincere.
Prese Nami per i fianchi sollevandola e ruotando insieme a lei. In quel
momento le parve ancora più bella di prima con quella luce
gioiosa nei suoi occhi castani e le labbra aperte in un risata
spontanea che riempiva il box.
In quel momento c'erano solo loro due e nessun altro avrebbe potuto
capire cosa stavano condividendo.
Solo quando Perona si avvicinò per festeggiare, seguita da
Kumacy, poggiò nuovamente Nami per terra accorgendosi di
quello
che aveva fatto. E dire che non era da lui lasciarsi andare a quegli
slanci d'affetto.
-Siete stati grandi! Siete un'ottima squadra ragazzi.- disse la rosa
abbracciandoli entrambi.
Le sue parole diedero molto da pensare ad entrambi i giovani. La rossa
rivolse al ragazzo un sorriso dolce prima voltarsi a chiacchierare con
Perona mentre uscivano dai box.
Zoro le rivolse un cenno del capo e le sfiorò la mano mentre
raggiungevano gli altri.
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