Mum

di Dreamer In Love
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Nostalgica
 
Makino - un presente fatto di ricordi.
 
La donna guardava assorta, dalla finestra della sua stanza, le onde dell’oceano infrangersi sulla battigia. Le braccia erano strette al petto alla ricerca di un po’ di calore. La causa di quel brivido non era certo il freddo ma la sensazione di vuoto che, nelle notti come quelle, la coglieva improvvisamente, appiccicandosi insistente alle sue ossa.
I ricordi si rincorrevano nella sua mente, aggrappati a immagini lontane ma mai sbiadite: a braccia muscolose e abbronzate che la stringevano a sè con quel ghigno malizioso che le aveva fatto battere il cuore, a quella risata cristallina che irruente e improvvisa arrivava per riempire la stanza di gioia, a quello sguardo fermo e glaciale che aveva persino fatto desistere un re del mare a divorare un ragazzino.
Sospirò flebile nella paura di produrre un qualsiasi rumore - per lo più singhiozzi strozzati - e svegliare il bambino che dormiva tranquillo nel letto dietro di lei.
Mai avrebbe creduto che la sua esistenza si sarebbe intrecciata con uno dei pirati più temuti dell’intero mondo – uno dei quattro imperatori, per giunta. Mai avrebbe immaginato che se ne sarebbe innamorata così perdutamente.
Con un sorriso triste si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Per undici anni aveva aspettato di rivederlo, nella promessa solenne che sarebbe tornato in quell’angolo di mare solo per lei. Il tempo era trascorso lentamente ed era stato difficile riprendere la solita routine, riscoprire sulle proprie labbra un vero sorriso sincero che non portasse la nostalgia del ricordo di lui. E quando aveva ormai cominciato a perdere le speranze, l’uomo era tornato: più maturo anche se sempre un po’ sbarazzino e fedelmente innamorato. Shanks era stato, era e sarebbe stato l’unico. Quella dolce consapevolezza però portava anche l’amarezza di un addio troppo precipitoso, la certezza che non l’avrebbe mai più rivisto e la determinazione di chi avrebbe portato avanti - fatto crescere - la sua eredità.
Distolse lo sguardo dallo sconfinato oceano per rivolgere al suo bambino uno sguardo di sconfinato amore. I capelli rossi ricadevano spettinati su una fronte piccola e una boccuccia in perenne suzione.
Prese il piccolo tra le braccia e lo cullò al seno. Rufy era il frutto del loro amore; era il loro tesoro più grande e lei se ne sarebbe presa cura.

 




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