Premessa:
La vicenda (sono ormai arrivato alla terza fanfic,
dopo Ritorno a Spinner’s End e Lily Anderson: primo anno ad Hogwarts)
si intreccia con i libri della Rowling riguardanti Harry Potter.
Protagonista della storia è Lily Anderson, Corvonero, figlia di Severus Piton e
di Milly Anderson: la madre è una “respingente”, cioè una umana non
condizionabile dalla magia (non esiste tale tipologia nel mondo della Rowling,
l’ho introdotta io nella prima fanfic). Lily ha capacità magiche, come il padre
(è molto abile in vari incantesimi, è una buona legilimens) e ha anche alcune
imprecisate caratteristiche materne. E’ convinta che parli di lei un’antica
profezia (che la menziona come aiutante “segreta” del Prescelto, che ucciderà
l’Oscuro Signore e libererà il mondo magico, di lì a qualche anno) ed è in
possesso di uno dei due importanti anelli magici un tempo appartenuti a
Priscilla Corvonero (che Lily ed il suo amico Peter hanno trovato nella
precedente fanfic).
Abbiamo naturalmente altri personaggi le cui vicende si intrecciano con quelle
di Lily. Da ricordare soprattutto Peter O’Neil (amico di Lily, irlandese del
Connemara, Corvonero, in possesso dell’altro anello di Priscilla Corvonero,
narratore della vicenda e coprotagonista), ma anche alcuni personaggi della
Rowling (Hermione e Luna); tra gli “avversari” gli odiosi Eva Blockade e Adrian
Whyte (entrambi inventati, naturalmente Serpeverde… poteva essere diverso?).
La
presente storia è parallela alle vicende narrate dalla Rowling nel quarto libro
della serie: “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, la cui vicenda viene
integralmente rispettata.
Grazie per l’attenzione, un saluto a tutti e… buona lettura! GattyP :)
Capitolo 1
Da Lily in Scozia
Beh, l’estate era stata bella… un po’ piovosa, se non ricordo
male, ma mi ero rilassato a girovagare, con una vecchia scassata bicicletta,
lungo i sentieri del Connemara National Park, insieme a Kevin Walsh (il mio
migliore amico non magico, o “babbano”, come si usa dire in Ighilterra), e ad
esplorare le colline intorno. Si univano alle nostre scorribande, spesso, i miei
cugini e la mia stressante sorella Elizabeta (“un maschiaccio”, diceva mia
madre; “una rottura di scatole”, dicevo io)… Unico inconveniente di quell’estate
le interminabili prese in giro sulla mia presunta fidanzatina, Lily, che mi
aspettava - dicevano i miei familiari e, soprattutto, mia sorella (almeno
quindici volte al giorno) - impaziente di rivedermi il 1 settembre, quando
saremmo ritornati a scuola ad Hogwarts per darmi tanti bacetti (sempre secondo
quella cretina di mia sorella)… Come erano divertenti!
Lily era solo la mia migliore amica e con lei avevo perlustrato i
sotterranei del castello di Hogwarts, l’anno precedente, riuscendo anche a
trovare due importanti anelli magici, con straordinari poteri (tra cui quello di
permetterci di diventare invisibili… l’avevo provato anche in Irlanda, con
successo, facendo qualche innocuo scherzo ai vicini: a differenza del Regno
Unito, infatti, nel nostro paese non c’è la “traccia” per i maghi adolescenti e
possiamo compiere qualche magia non autorizzata anche prima dei diciassette
anni). Altro che bacetti!!! Il guaio che, tra anelli (ufficialmente dataci dal
prof. Silente, colpito dalla nostra “amicizia”) e allontanamenti furtivi per
esplorare il castello (che i nostri compagni scambiavano per momenti in cui ci
appartavamo per stare in intimità), tutti pensavano che fossimo fidanzati… cosa
a cui (allora) neanche pensavo: avevo dodici anni!!!
Tuttavia Lily mi era mancata e, ogni tanto, ci scrivevamo
raccontandoci quello che facevamo e affidando le nostre lettere ad Occhialuto,
il mio gufo orbo. Sì, lo so, è bizzarro avere un gufo orbo, ma è una storia
lunga...
Inutile dire le prese in giro quando arrivava la lettera dalla
Scozia, in cui Lily innocentemente mi raccontava le sue giornate: secondo Eliza,
che cercava disperatamente di leggerle, da ficcanaso che era, Lily era
follemente innamorata di me ed io di lei… Nell’ultima lettera, in particolare,
Lily mi aveva scritto sui suoi progetti per il successivo anno scolastico e mi
aveva invitato a passare qualche giorno da lei, in Scozia:
Carissimo Peter,
ci avviciniamo all’inizio dell’anno scolastico e sono contenta di
riprendere lo studio (e ricominciare a fare quello che cercavamo di fare l’anno
scorso, naturalmente…). Ho provato l’oggetto che sai diverse volte quest’estate
(è “magia antica”, non tracciabile, come ho scoperto: può essere quindi
utilizzata senza problemi, a differenza di quella legata alle bacchette!) e
sembra che funzioni piuttosto bene. Devo farti vedere anche una nuova
applicazione… non ci crederai!
Qui è tutto tranquillo… a parte ciò che è successo a Spinner’s
End il mese scorso, prima della partenza di Occhialuto: il tuo gufo è fuggito
dalla gabbia, dove lo avevo messo prima di spedirti la mia precedente lettera,
ed è entrato nel laboratorio di mio padre… facendo cadere alcune decine di
provette contenenti varie pozioni, alcuni rarissime e complicate. Non ti dico la
“gioia” del mio caro genitore quando l’ha scoperto… per fortuna avevo già
spedito lontano il povero Occhialuto, altrimenti avrebbe dovuto vedersela con i
propositi omicidi di mio padre! Ora però tutto è tranquillo: mio padre, che non
è più arrabbiato (non ha neanche cercato di trasfigurare Occhialuto, l’ultima
volta che l’ha visto!), è tornato ad Hogwarts e io e mia madre siamo da due
settimane a MacDonald Castle, da mia zia, a cui ho chiesto, con il permesso di
mia madre, di poterti invitare, se avrai il consenso dei tuoi genitori, a
passare qualche giorno, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Ti piacerebbe?
La Scozia è bellissima in questa stagione e, se verrai, ti farò vedere tutti i
luoghi che ho scoperto nelle mie esplorazioni (sì, anche qui ho quest’hobby!)…
Ho conosciuto anche un simpatico fantasma, che abita nelle segrete del castello
e che mi ha raccontato un sacco di interessanti avventure e curiosità sulla
regina Elisabetta (quella del Cinquecento, non l’attuale)! Inoltre, se giungerai
per il 25 di agosto, potrai partecipare ad una grande festa che viene qui
organizzata ogni anno! Se riuscirai a venire, sarò veramente molto contenta!!!
Se non puoi, non preoccuparti: in ogni caso, ci rivedremo ad Hosgmeade il 1
settembre (io non prendo l’Espresso da Londra, dato che MacDonald Castle è
vicinissima a Hogwarts, come sai).
Un abbraccio e fammi sapere se potrai venire. Ti aspetto
Lily
Insieme alla lettera, c’era una busta per i miei genitori, in cui
la mamma e la zia di Lily dicevano di essere felici di invitarmi a passare
qualche giorno in Scozia e, se la cosa faceva piacere ai miei genitori, di
accompagnarmi personalmente ad Hogsmeade il 1 settembre.
Così, dato che i miei si sarebbero spostati a Londra con Eliza
(che in quell’anno avrebbe frequentato il primo anno ad Hogwarts) a comprare il
necessario per lei e per me a Diagon’s Alley, ho avuto il permesso di recarmi,
il 31 agosto 1994, il giorno prima dell’inizio della scuola (e diversi giorni
dopo la festa di cui parlava Lily), a MacDonald Castle, dalla mia “fidanzatina”
(come dicevano, tra sorrisi divertiti, mio padre e mia madre) “a sbaciucchiarla”
(come continuava a ripetere la mia noiosissima sorella)… Io ormai ero abituato
alle battute e non reagivo neanche più…
Così, all’ufficio postale di Derryclare, salutati i miei genitori
ed Eliza (che comunque avrei visto il giorno dopo direttamente ad Hogsmeade) e,
mentre i miei bagagli (e il mio fedele gufo) venivano spediti direttamente ad
Hogwarts, utilizzai la passaporta per giungere a Milton, la cittadina più vicina
a MacDonald Castle.
La passaporta (un quadro raffigurante un paesaggio agreste), che
si scambiava con uno analogo collocato nella località di destinazione, mi portò
diritto in una dimora di Milton (la cittadina era abitato anche da molti
non-magici, e bisognava prendere tutte le precauzioni possibili… anche perché in
Gran Bretagna sono molto paranoici sulla segretezza del mondo magico), dove mi
stavano aspettando Lily e sua madre, che stavano parlando con la padrona di
casa, Miss Scott, nel cui salotto si materializzavano quanti chiedevano di
giungere nel villaggio: un’uscita sul retro, con passaggio nella strada
comunale, permetteva di allontanarsi poi con discrezione.
Subito, appena mi materializzai, mi trovai Lily al collo che mi
abbracciava.
- Ciao, Peter! Mi sei mancato! Tutto bene? - mi chiese
sorridendo.
Sorrisi anch’io, contento di averla ritrovata e un po’
imbarazzato per l’abbraccio con cui si stringeva a me, sotto gli occhi bonari
della madre. Mi sembrava che fosse cresciuta in quei due mesi e mi aveva
praticamente raggiunto; il viso si era un po’ smagrito, ma le erano rimasti
bellissimi gli occhi, e incantevole il sorriso. Nella stretta sentii che anche
il suo corpo si era modificato, o forse era solo una mia impressione… ma
ricacciai subito indietro il pensiero per paura che riuscisse a leggerlo (Lily
era una legilimens molto abile…)
Dopo aver salutato Lily, salutai la madre e la proprietaria
dell’abitazione. Avevo già visto, un paio di volte, la madre di Lily, la signora
Milly Anderson (Lily aveva lo stesso cognome della madre, che non si era
sposata): era una donna elegante, giovane (34-35 anni), magra ed assomigliava
molto alla figlia nel modo di muoversi (Lily era però più effervescente) e, a
parte i capelli (castano chiari, tendenti al rosso, mentre Lily aveva occhi e
capelli scuri, come il padre), nel viso.
- La salutano i miei genitori e mi hanno detto di ringraziarla
per l’ospitalità - le dissi.
- Nessun problema, Peter. Lily non ha fatto altro che parlare di
te quest’estate - mi disse - Fa piacere, a me e alla mia amica Mary, ospitarti,
anche se solo per oggi e domani. Peccato che hai perso la festa di fine estate…
- Dispiace anche a me, signora Anderson… Ma sono molto contento
di essere stato invitato. Lily parla sempre di voi e del castello…
- Adesso andiamo subito a vederlo. Sono sicuro che non ti
deluderà - mi disse.
Salutammo la signora Scott e scendemmo in garage: ci stava
aspettando un aitante giovanotto che subito mise in moto l’automobile, appena ci
vide.
- Tranquillo, Sskarr - disse la signora Anderson - Non abbiamo
fretta. Ti presento Peter O’Neil, un caro amico di Lily.
- Lily mi ha fatto l’onore di parlare di lei, signorino O’Neil -
disse con molto ossequio il ragazzo. Era molto servizievole, non c’è che dire…
- Sskarr è un elfo domestico, però è trasfigurato per non
spaventare i babbani! - mi sussurrò nelle orecchie Lily ridacchiando, come
avesse letto nella mia mente il mio stupore.
Sorrisi. In Irlanda non abbiamo elfi domestici, ma solo colonie
di elfi liberi, che vivono nelle brughiere e nei boschi e che sono in buoni
rapporti sia con noi maghi, sia con i non-magici (naturalmente anch’essi
assumono aspetto umano quando sono in contatto con loro). In Gran Bretagna,
invece, le famiglie nobili, ma anche la nostra scuola, hanno al loro servizio
“elfi domestici”, molto mansueti e contenti di servire tutta la vita i loro
datori di lavoro.
- Andiamo al Castello - disse la signora Anderson. E così, saliti
sulla macchina (io e Lily dietro, la signora Anderson davanti) ci inoltrammo
verso la campagna aperta. Lily mi sorrideva parlottando del più e del meno:
chiedeva dei miei genitori, di mia sorella, del mio gufo, dell’Irlanda; mi
raccontava un’altra volta le sue avventure estive… e io mi sentivo sereno: avevo
sentito un po’ la sua mancanza nei mesi precedenti, ed ora, insieme a lei, mi
accorgevo di quanto fosse importante la nostra amicizia.
Intanto il nostro bravo autista (Sskarr, ma io lo vedevo ancora
come umano) guidava in luoghi sempre più sperduti, in mezzo alle montagne della
Scozia. Intervenne nella conversazione anche la signora Anderson ricordando
anche che anche lei era Irlandese, anche se della Contea di Kerry (situata più a
sud del Connemara): si era però allontanata piccolissima dall’Irlanda e non
ricordava troppo della sua permanenza nella nostra isola.
Ad un certo punto lo stretto sentiero di montagna in cui ci
stavamo inerpicando si trasformò in una ampia strada asfaltata, fiancheggiata da
eleganti alberi, al posto del giovane autista comparve il brutto elfo che,
invece di guidare la macchina, la dirigeva mentalmente… evidentemente avevamo
passato una barriera magica anti-intrusione che proteggeva MacDonald Castle e si
erano disattivate tutte le trasfigurazioni prima esistenti.
- Guarda là, sulla sinistra! - mi disse Lily.
Rivolsi lo sguardo sul colle sulla sinistra e, dove prima c’era
soltanto un ammasso di rocce ed alberi, vidi un magnifico castello, con alte
torri svettante e una grande cinta muraria intorno.
- Benvenuto a MacDonald Castle, signorino O’Neil - mi disse in
tono molto professionale Sskarr.
Appuntamento
sabato prossimo con il secondo capitolo: In giro per MacDonald Castle.
Un abbraccio.
GattyP :)
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