Harry & Ginny
“Harry
& Ginny”
La stanza
era fredda e buia quando Ginny si sdraiò sul suo letto penna alla mano
pronta a riportare sul suo diario un’altra interminabile giornata. E quel
giorno ne erano successe davvero tante. Si
sdraiò per ripercorrere tutti i momenti che avrebbe voluto scrivere.Una vento freddo scuoteva le cime degli alberi fuori dalla
finestra. Era così forte che perfino la sua candela sembrava averne
paura e continuava a tremare. Decise di infilarsi sotto le coperte,
appoggiò il diario sul cuscino e iniziò a scrivere.
Col passare
del tempo il vento aumentò e arrivarono i primi lampi seguiti dal solito
borbottio dei primi tuoni. A Ginny i temporali piacevano molto quindi smise di
scrivere e si fermò ad ascoltare la natura. Proprio in quel momento qualcuno
bussò alla porta.
<< Avanti! >>
disse Ginny bisbigliando, vista
l’ora.
Con suo
grande stupore fu Harry a fare capolino dalla sua porta.
<< Ciao,
disturbo? >> le chiese Harry a voce bassa.
Ginny gli
fece cenno di no con la testa e lo invitò ad entrare. Harry le fece un
gran sorriso. Si vedeva che era un po’ imbarazzato, stava pur sempre
entrando nella camera di una ragazza, di nascosto dagli altri e in piena notte.
<< Come
mai ancora sveglio? >> chiese Ginny invitandolo
a sedersi accanto a lei sul letto.
<< Non
riuscivo a dormire, forse per colpa del temporale. Il rumore della pioggia mi fa
sempre pensare a tante cose. >>
<< Davvero?
Anche a me i temporali piacciono molto. Mi piace
ascoltarli. >>
Rimasero
li così,in silenzio, per un po’ ad ascoltare il
loro temporale finché la candela non si spense. Anche
nel buio non dissero nulla. Quando gli occhi si
abituarono all’oscurità lo guardò. Lei non sapeva
perché lui fosse venuto proprio da lei, né quali pensieri lo
tenessero sveglio, ma sentiva che nei suoi respiri c’era qualcosa di
magico. Non riusciva bene a capire ma era come se
potesse sentire quei respiri sulla pelle. Come se ogni parte di se percepisse
la sua presenza.
Harry
continuava a guardare fuori dalla finestra la pioggia,
respirando tranquillamente come se Ginny non ci fosse.
<< Sai
stavo pensando a te prima? >> disse
Harry all’improvviso tanto che la fece quasi
spaventare.
<< E’
per questo che non riuscivi a dormire? >> Ginny
avrebbe voluto dire qualcosa di più dolce, forse romantico, ma non ci
riuscì
<<
Anche . Pensavo a quante cose abbiamo fatto insieme in questi
anni e quante volte ho avuto
l’opportunità di stare con te senza mai
coglierla………Oggi mentre pulivamo la dispensa un raggio di
sole si è posato sul tuo viso………Ho pensato che eri
davvero bella! >>
Harry
parlava sempre guardando fuori. L’oscurità della notte non
permetteva a Ginny di vederlo bene ma la sua emozione
trapelava dalla sua voce, dalle sue pause. Lei lo ascoltava quasi stregata da
quella voce già sentita tante volte, ma mai così dolce come quella
notte.
<<
Così prima mentre ero nel mio letto ci ho
ripensato. Mi sono detto che ero uno stupido a
pensarlo senza dirtelo. Così mi sono alzato e sono venuto da te. >>
Un lungo
istante di silenzio li avvolse. Harry, sempre guardando fuori
dalla finestra, fece scivolare la sua mano sulle coperte fino ad
accarezzare quella di Ginny.
<< Ti
voglio bene! >>
Ginny si
sentì invadere da una vampata di felicità improvvisa. Harry le
aveva appena confessato il suo amore e ora toccava a
lei dirgli quello che per troppo tempo aveva avuto il coraggio di confessare
solo al suo diario. Doveva dirglielo adesso. Ora che la notte
nascondeva gli imbarazzi . Ora che la pioggia respingeva le paure.
<< Anche io! Ma non ho mai avuto il coraggio di
dirtelo. >>
Era come se
in quella tempesta la loro stanza fosse l’unico luogo dove splendeva il
sole.
Non si
dissero altro quella notte, ma rimasero li insieme a
guardare la pioggia mentre le loro dite si sfioravano coccolandosi.
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