Bethany non era tagliata per la giungla.
Già il fatto che non avesse il suo prezioso smartphone lì con sé era
qualcosa di inammissibile – sapeva benissimo che non avrebbe avuto
campo, ma i suoi follower su Instagram sarebbero impazziti per un suo
reportage nella natura incontaminata della giungla nera africana! –,
non parliamo poi del fatto che il suo corpo fosse quello di un
“formoso” scienziato.
Come ciliegina sulla torta, si ritrovava lì con altre persone delle
quali non sapeva nulla e non gliene fregava niente. Non erano belli, né
fashion, quindi inutili e noiosi.
Non ricordava di aver passato giornate peggiori di quella in tutta
la sua vita.
Forse solo quando ruppe il vecchio telefono, ma morto un papa se ne
fa un altro…
Eppure, nonostante la situazione nella quale si era andata a
cacciare, pian piano riuscì a vedere oltre tutti quegli aspetti
negativi. Iniziò a vedere “gli altri”.
Oltre alla sua migliore amica, non aveva mai avuto molte altre
persone con le quali parlare nella vita reale: erano tutte sconosciute
entità virtuali dietro a dei nickname. Conosceva parecchi utenti, ma
non sapeva nulla di loro, a parte delle fotografie manipolate e
filtrate prima di essere postate e di una vita della quale mostravano
solo i lati più belli e invidiabili.
Lì, invece, stava imparando a conoscere veramente le persone, oltre
all’aspetto fisico che potevano mostrare. Un po’ come la giungla
silenziosa e verde, che nascondeva i più letali pericoli dentro di sé.
Era un mondo completamente ribaltato rispetto a ciò che conosceva.
Bethany Walker era uscita dal mondo virtuale dei social, entrando in un
videogioco dove tutto era fin troppo reale.
Soprattutto i sentimenti.
Si accorse di voler bene ai suoi nuovi amici e che perdere una vita
pur di permettere a un altro di sopravvivere l’aveva fatta sentire
bene. Fare qualcosa per gli altri, qualcosa di tangibile, era bello e
la gratificava molto più degli insensati cuori su Instagram.
Per questo fu la prima ad accorgersi che Alex, Jefferson "Seaplane"
McDonough, non era lì con loro, quando uscirono dalla giungla. Fu colta
dall’ansia, e trascinò gli altri verso casa Vreeke, volendo vedere con
i suoi stessi occhi dove fosse il loro amico, e quella era la prima
meta che le venne in mente.
L’aver completato il gioco non aveva senso per lei se Alex non era
riuscito a fare ritorno.
Invece, il loro amico era lì. Diverso, più grande. Con una moglie e
due figlie, di cui una di nome Bethany, in segno della sua infinita
gratitudine verso quella ragazza, pronta a tutto per un amico. Se Alex
e lei avessero avuto meno anni di differenza, forse le cose sarebbero
andare diversamente, ma il cuore dell’ex-professor Shelly era ricolmo
di gioia anche solo nel saperlo vivo. Avrebbe voluto bene per sempre a
tutti loro.
Tutto avrebbe continuato ad andare per il verso giusto, anche senza
i like – le conferme – degli altri. Bastava solo che lei stessa fosse
felice della sua vita, quella vera.