Fu strano ritornare la realtà.
Non appena fu di nuovo in quel buio e umido scantinato scolastico,
credette di aver vissuto un sogno, ma si accorse subito che Martha
Kaply, la giovane ragazza introversa con problemi relazionali, non
c’era più.
Ora era diventata Martha Kaply, una ragazza forte e coraggiosa che
aveva fiducia nel proprio corpo e che guardandosi intorno non si vedeva
circondata da inutili estranei ma da amici. I suoi migliori amici.
Era incredibile come non fossero passati neppure pochi secondi nella
vita reale, ma dentro di lei fosse maturato un cambiamento così
radicale.
L’ultimo ad arrivare dalla giungla di Jumanji, fu Spencer.
Quando lo vide, sorrise interiormente: aveva mantenuto la sua
promessa. Ebbe però paura ad avvicinarsi a lui, non capendo quanto
fosse realmente sottile il confine tra Jumanji e il loro mondo. Chissà
se le cose che si erano detti lì sarebbero valse anche qui.
Non disse nulla, chiudendosi nella vecchia Martha.
Durante le vacanze, aveva pensato spesso a Jumanji.
Ormai era come un sogno indelebile.
Aveva trovato gli amici, l’amore, se stessa.
“Comunque era fantastico essere un uomo. Pensa niente ciclo!”. Il
messaggio di Bethany la fece sorridere. Chiacchieravano spesso tramite
messaggi in quel periodo. La faceva sentire meno sola – problema che
non aveva mai avvertito prima.
“A me manca tutto quel verde”, ammise lei, ricordando la
lussureggiante giungla nella quale avevano vissuto.
“Nonostante l’assenza di un bagno?”, chiese la sua amica.
Incredibile che fino a pochi giorni fa “quella là” non le piacesse
minimamente e che invece ora fosse diventata così importante per lei.
“Sì. Beh… Alex se n’era costruito uno con un tronco cavo!”.
“Cosa?! Non lo avevo visto!”.
“Sì, gli ho chiesto di usarlo mentre bevevate Margarita”.
“Non l’ho bevuta, era orribile”.
“Ma se avevi detto che ti piaceva?”.
“Volevo far colpo: non potevo dirgli la verità! XD”.
Martha sorrise divertita.
Scorse la rubrica, trovando il numero di Spencer. Avrebbe dovuto
chiamarlo, ma non ne aveva il coraggio. Lo cliccò per mandargli un
messaggio, ma non ci riuscì.
Fossero stati ancora a Jumanji, sarebbe stato tutto molto più
semplice.
Per un attimo rimpianse la sua scelta di non restare nella giungla
con Spencer, ma scosse subito il capo. No, lei voleva qualcosa di vero
con lui. E come aveva lasciato il gioco digitale di Jumanji, avrebbe
lasciato da parte anche il telefono. Glielo avrebbe detto di persona.
Il primo giorno di scuola dopo le vacanze, Martha sapeva esattamente
cosa fare.
Camminò a passo lento e insicuro fino all’istituto, sentendosi
stupida e infantile nel pensare che qualcosa sarebbe potuto andare
male. Doveva fidarsi di Spencer, come si era fidata nel gioco.
Appena il ragazzo la vide e le si avvicinò, sorprendendola.
Parlarono di qualcosa di frivolo e stupido, dando così il tempo
affinché Spencer prendesse coraggio e la baciasse.
Fu un bacio pieno d’amore e di certezze, molto diverso di quello tra
Ruby e il dottor Bravestone.
Era tempo di ricominciare la loro storia d’amore da dove era
l’avevano interrotta nella giungla.