Selima figlia mia.
Preziosa creatura
che gioia infondi dagli occhi al core
perdona qualunque mancanza o nolente errore.
Figlia deliziosa e piacente a chi la mira,
che dà per l'occhi infinita dolcezza al core.
Intender non può chi non lo prova,
di paterna presenza
geografica distanza non giova.
Par che dal tuo esser si muova
soave essenza colma e vita nuova
che va dicendo all’anima: sospira.
Sei bellissima, non necessita che ci sia
alcuno a ricordar beato l’ardire
comprendo il peso della vita che opprime,
con il rossetto alle labbra per necessità apparire.
Quando sei spettinata o struccata, vai di fretta e viva
mo ti fermi per strada e, assorta cerchi in fondo all’anima un sorriso oppresso che non arriva.
Quando scendi di casa, la spesa e la sosta in un caffè,
con i capelli scombinati, gli occhi assonnati,
il papi che ti pensa, al tuo fianco sempre c’è.
(Alen)
|