Il segreto di Piton
“Il segreto di
Piton”
<< Basta! >>.
Lily era davvero
esasperata dai modi strafottenti e pomposi di Potter e decise che stavolta gli
avrebbe dato una bella lezione. Pensò un po’ a cosa avrebbe potuto
zittirlo e colpirlo dritto nell’orgoglio ma non riusciva a escogitare
nulla di abbastanza efficace. Poi, come un fulmine a ciel sereno, fu proprio
Sirius a darle l’idea quando urlò per i corridoi: << Ehi
Mocciosus anche stavolta la McGranitt te
le ha cantate è?! >>.
Lily andò in biblioteca e trovò Piton seduto in
fondo alla sala nascosto agli altri da una libreria. Stava dormendo con la
testa china sul un grosso libro di incantesimi. Gli si sedette accanto a
osservarlo. Suo nonno le aveva insegnato che solo quando si dorme si mostra la
forma del proprio cuore. Lentamente facendo molta attenzione a non svegliarlo
gli spostò i capelli dal viso. Aveva dei lineamenti molto dolci e
sembrava molto diverso dal Mocciosus a
cui era abituata. Mentre pensava a tutte queste cose il ragazzo si sveglio e
riprese subito il suo sguardo gelido e i suoi modi poco gentili.
<< Che vuoi? >> chiese burbero alla ragazza che
ancora lo stava fissando.
<< Ti stavo guardando. >> rispose gentilmente
Lily. << Sai che quando dormi sei molto dolce? >> e sorridendogli
gli si avvicinò leggermente. Subito lui fece una scatto indietro e
ancora più seccato disse. << Si può sapere che diamine
vuoi? >>.
Lily tornò al suo posto, fece un respiro profondo
come se stesse meditando e pensò bene alle parole prima di parlare.
<< Sai mi stavo chiedendo come mai uno come te non
riesce a battere Potter nelle prove di Trasfigurazione? In fondo tu sei il
terzo del nostro corso. >>. Sapeva di stare toccando una corda tesa e
parlava con tono disinvolto, senza guardarlo. Voleva stuzzicarlo, pizzicarlo
sul vivo.
<< E’ solo che a me non me ne frega niente di
mettermi in mostra come fa lui. >> rispose secco.
<< Davvero?! Strano, dai risultati non si
direbbe. >> insistette lei, sicura di cogliere nel segno.
<< Se volessi potrei batterlo senza problemi. >>
Piton si stava scaldando.
<< Davvero?! >>
<< Volgiamo scommettere?! >>
Bingo! Severius era proprio caduto nella sua trappola, ora
sarebbe stato un gioco da ragazzi portarlo dove voleva.
<< Va bene, scommettiamo! Facciamo la scommessa del
genio?! >>
<< E che sarebbe? >> chiese burbero il ragazzo.
<< E’ semplice se vinco io,ovvero Potter ti
supera alla prova di Trasfigurazione, tu dovrai esaudire 3 miei desideri. Se
invece batterai Potter io esaudirò 3 tuoi desideri. >>
<< Che tipo di desideri? >>
<< Qualsiasi! A discrezione del richiedente. >>.
Lily lo guardava con fare malizioso. Severius cominciò a fissarsi le
mani, evidentemente stava ponderando la cosa.
<< Va bene accetto, però poi se vinco non ti tirerai
indietro vero?! >>
<< No tranquillo, ti do la mia parola!... E cmq
c’è qui il Professor Silente che potrà sigillare il nostro
patto. >> Il preside infatti era appena giunto alle loro spalle e stava
osservando le scena divertito. Nessuno dei due ragazzi sapeva da quanto stesse
ascoltando, ma dato che Griffondoro e Serpeverde non erano certo leali fra loro
il suo sigillo sarebbe stato molto importante.
<< Ne sarei felice se a entrambi le parti sta
bene. >> disse Silente guardando i ragazzi con quei suoi occhietti azzurri
complici.
<< Bene allora. >>. E così Lily e Severius
si strinsero la mano mentre il preside tagliava il patto. Poi sorrise ai
ragazzi e se ne andò seguito , poco dopo, da Lily che tornò in
dormitorio a studiare con le amiche.
Nessuno dei due disse nulla, tanto meno Lily, e pian piano
il giorno del test di trasfigurazione si avvicinò.
Finalmente in una fredda mattina di Marzo la professoressa
McGranitt annunciò che li avrebbe esaminati per vedere a che punto erano
con lo studio. Era una cosa abituale per gli studenti degli ultimi 2 anni, ma
quelli del sesto come loro ci avevano messo un po’ per abituarsi.
Il compito durò più di due ore, tra teoria e
prove pratiche e alla fine i ragazzi si diressero in giardino esausti. Il
giorno dopo vennero appesi i risultati: Piton era risultato il primo del corso
del 6 anno.
***
La giornata trascorse normalmente, né Lily né
Severius fecero nulla. Verso sera, mentre il ragazzo era sdraiato sul suo letto
gli arrivò un messaggio via gufo.
Ti aspetto tra
mezzora nella vecchia aula di
incantesimi al 4 piano.
L.E.
Piton se pur sorpreso si preparò e mezzora dopo era
nell’aula decisa. Dopo pochi minuti arrivò anche Lily chiudendosi
cautamente la porta alle spalle, dopo essersi assicurata che non ci fosse
nessuno nei dintorni.
<< Allora, complimenti! >> esordì la
ragazza facendogli un bel sorriso. << Sei riuscito a battere Potter
quindi sono pronta a esaudire 3 tuoi desideri. >>.
<< 2 >>. Disse Severius che non la stava
guardando.
<< Come?! >>
<< Sono 2 >>
<< Perché, che fine a fatto il terzo?! >>
chiese scherzando.
<< Perché uno vale doppio. >>
borbottò appena lui che sembrava leggermente teso.
<< Uh… interessante. Va bene. >>.
Calò un profondo silenzio tra i due che sembrò durare un
‘eternità tanto che dopo un po’ Lily sbottò ,<<
Allora? Me li vuoi dire questi desideri o aspettiamo l’alba? >>.
<< Oh si >> rispose come se lo avessero richiamato
al presente da chissà quale posto lontano.
<< Dunque vorrei…. >> ma sembrava troppo
timido per dirlo. Questo insolito comportamento sorprese molto Lily che
sembrava divertita dalla situazione. Poi all’improvviso lui le si
avvicinò e le bisbigliò il primo desiderio all’orecchio.
<< Cosa?! >> lei lo guardò stupita e
piuttosto imbarazzata. Il ragazzo ricambiò con lo sguardo serio e
imbronciato per la sua reazione. Lily capì che non stava scherzando.
Fece un respiro profondo e si fece bisbigliare l’altro desiderio.Stavolta si trattenne dal gridargli
addosso ma fece un altro respiro profondo.
<< Ok. >> disse secca senza nemmeno guardarlo e
si diresse all’uscita. Una volta di fronte alla porta si girò e
concluse. << Ti farò sapere io dove e quando. Ciao. >> e
uscì.
Severius rimase a lungo seduto in un angolo dell’aula
immerso nei suoi pensieri, poi raggiunse il resto degli studenti nella sala
Grande per la cena. Lily non si fece vedere al tavolo dei Griffondoro, cosa che
turbò molto Potter, ma Piton non se ne curò.
La ragazza si era letteralmente chiusa nel suo letto a
riflettere. Doveva immaginarselo che sarebbe finita così, era pur sempre
un ragazzo ed era ovvio che non si sarebbe fatto sfuggire un’ occasione
tanto ghiotta. Ma mai si sarebbe aspettata che Piton, Severius Piton, le avrebbe chiesto di vederla.. anzi no le sue
parole furono << Voglio guardarti…. Senza vestiti. >>. Il suo
cuore batteva ancora forte e si sentiva bollente ma in fondo ci si era cacciata
lei in questo pasticcio e ora doveva starci. Ma pensandoci bene non ne era
disgustata. Quel modo di fare un po’ timido e insolito per Piton
l’avevano incuriosita molto ed era seriamente tentata di provare. Inoltre
quando lui le aveva bisbigliato il secondo desiderio, << Vorrei
spogliarti io. >> aveva sentito come un brivido. Ma non era disgusto, era
qualcosa di bello, di piacevole che non riusciva a spiegarsi. Si addormentò
pensando e ripensando a dove avrebbero potuto fare una cosa simile senza essere
scoperti ma ancora di più come avrebbe fatto a trovare il coraggio.
Passò una settimana intera prima che Piton ricevesse
notizie dalla ragazza. Nel frattempo i due si erano comportati come sempre,
evitandosi come negli ultimi 6 anni. Un
mattino durante la consegna della posta il ragazzo ricevette una lettera.
Stasera, alle
9.00, davanti alla porta mai vista
al 3 piano. Non farti vedere da nessuno.
L.E.
Era decisamente insolito come messaggio e Piton non era
sicuro di avere ben capito il posto. Alle 8.30 cmq uscì dal suo dormitorio
e si diresse al terzo piano facendo il giro più lungo e stando bene
attento a non farsi vedere da nessuno, fantasmi compresi. Arrivato al corridoio
del 3 piano notò che era deserto. A metà però intravide
subito qualcosa di insolito. C’era infatti una porta che era sicuro di
non avere mai visto prima. Si avvicinò cauto e dopo essersi guardato in
giro bussò. La porta si aprì e una sorridente Lily lo
invitò ad entrare chiudendo bene la porta alle loro spalle.
<< Dove siamo? >> chiese brusco Severius.
<< Nella stanza delle necessità. L’ho
scoperta un giorno che dovevo nascondermi! >> rispose tranquilla la
ragazza.
La stanza era calda e piena di cuscini, ,e quello che mise
più in imbarazzo Piton è che al centro c’era un grande
letto a baldacchino. Tutta la camera era con colori che richiamavano il rosso o
il bordò, tranne le lenzuola che erano di un morbido rosa antico.
Lily andò a sedersi sul fianco del letto e
guardò il ragazzo come in attesa. Piton infatti si era bloccato sulla
porta e stava ancora guardandosi interno nervosamente.
<< Be, non vieni a sederti?! >> lo invitò
lei.
Severius si sedette accanto a lei mantenendo cmq le
distanze. Lei lo stava guardando mentre lui teneva la testa china e giocherellava
con le dita.
<< Non sei obbligata a farlo. >> borbottò
piano lui sempre senza guardarla.
Lily decise di
prendere in mano la situazione. Ci aveva pensato a lungo durante tutta la
settimana e adesso era decisa ad andare fino in fondo… cioè,
forse.
Si alzò e si mise in piedi di fronte a lui facendogli
un bel sorriso. Lui la guardò, si vedeva che era molto teso. Lei gli
spostò le mani e si avvicinò tanto da toccare il letto con le sue
gambe. Ora erano davvero vicini.
<< Ti ho invitato io qui, ricordi?! >> La sua
voce suonò delicata e suadente mentre lo guardava maliziosa. Lily non
sapeva bene spiegarsi questo suo comportamento ma sentiva che era qualcosa di
naturale, come se il suo corpo fosse indipendente dalla sua testa.
Lui la guardò rapito forse da quegli occhi verdi che
lo stavano ipnotizzando. La allontanò un poco e cominciò
guardarla. I suoi occhi si posavano velocemente un po’ ovunque: sul
collo, i fianchi, i capelli, la stanza intorno, poi di nuovo sul collo e infine
sui suoi seni. Non la guardò mai in viso,nemmeno quando si alzò e
le sfilò il maglione della divisa. Lily era stranamente a suo agio,
divertita da tutto questo, tanto che non si sentiva per niente in
imbarazzo. Piton le girò
intorno osservando la sua gonna. Lei pensò teneramente divertita che non
doveva essere un esperto a riguardo e che forse non sapeva dove trovare il
bottone ,dato che era fatto apposta per non essere visto. Così,senza
guardarlo troppo gli prese una mano e la posò sul suo fianco facendogli
sfiorare il bottone. Severius non disse una parola ma andò dietro di
lei. Non poteva più vederlo. Ogni più piccola parte di lei era
tesa a sentire ogni suono,ogni tocco. Lui le slacciò facilmente il
bottone e lasciò cadere a terra la gonna. Il cuore della ragazza
cominciò a battere forte. Per quanto potesse averci pensato viverlo era
tutta un’altra cosa. Rimase cmq immobile con in dosso solo un paio di
calzini e la camicia, che era abbastanza lunga da coprirla. Lui rimase sempre
dietro di lei senza dire nulla, senza farsi vedere anche se lei poteva sentire
il suo sguardo. La contemplava assorto, come se stesse guardando una rarissima
opera d’arte. Lily non seppe dire quanto tempo passò prima che
quella situazione cambiasse. Ad un certo punto sentì il corpo di lui
poggiarsi delicato a lei, e le sue mani calde strinsero le sue. Ora poteva sentirlo.
Il cuore di Severius stava battendo forte e Lily poteva sentirlo attraverso le
sue mani, il suo respiro. Lo sentì appoggiare il viso sui suoi capelli,
annusarli… era un gesto strano ma la fece impazzire di gioia… erano
troppe sensazioni tutte insieme e lei non sapeva cosa fare se non lasciarsi
trascinare.
La fece girare e finalmente si guardarono in faccia. Lei se
ne accorse subito. Quegli occhi tanto freddi e severi che aveva sempre visto
avevano lasciato il posto a due profondi occhi neri e dolci che la guardavano
imbarazzati. Il suo viso sempre pallido aveva guadagnato un bel colore rosato
come le sue mani calde che ancora erano delicatamente poggiate sulle sue. Lily
pensò che era davvero diverso, che quello era il ragazzo dai lineamenti
dolci che aveva osservato dormire in biblioteca.
Dopo quel rapido sguardo le poggiò le mani
sfiorandole il collo, poi le fece scivolare giù slacciando la camicetta.
Questa rimase leggermente aperta coprendole cmq i seni. Severius si sedette sul
fianco del letto contemplando la figura che aveva di fronte. La fece avvicinare
finche non si ritrovarono vicini come all’inizio di
quell’avventura.
Poi, con un
gesto leggero e senza guardarla in viso le sfilò la camicetta
lasciandola scivolare a terra. Lily
avvertì un’ondata di imbarazzo pervaderla. Il suo cuore batteva
ancora più forte e dopo quello che le sembrò essere un
‘eternità si strinse istintivamente le braccia intorno al petto
come per proteggersi. Abbassò la testa e, sentendo addosso lo sguardo
attento di lui bisbigliò << Ho freddo. >> sperando che le
credesse.
Severius non disse nulla, si guardò attorno poi si
alzò, spostò le lenzuola e la fece sdraiare. Appena fu nel letto
Lily si coprì e riaprì gli occhi solo quando si fu calmata.
Quando riguardò verso di lui lo vide seduto sul letto girato di spalle.
Si sentì improvvisamente triste e in colpa per aver rotto quella
bellissima atmosfera che si era creata tra loro. Voleva dire qualcosa ma
sentiva che ogni parola detta avrebbe decretato la fine di tutto.
Gli si avvicinò cauta e sfiorò dolcemente la
sua schiena. Il ragazzo si voltò ma non disse nulla. Aveva uno sguardo
dolce e spaventato mentre la guardava negli occhi. Lily gli sorrise e con un
cenno della mano lo invitò a sdraiarsi accanto a lei. Severius si
alzò e dopo essersi spogliato si infilò nel letto. Rimasero un
po’ a guardarsi imbarazzati senza dire nulla, erano entrambi ben nascosti
sotto le coperte. Poi d’improvviso, come se la stanza avesse potuto
sentire i loro pensieri, la luce si fece più fioca portandosi via buona
parte degli imbarazzi.
Lily si sentì sfiorare la mano, poi la gamba, chiuse
gli occhi e si lasciò baciare dalle sue labbra così calde.
Severius assaporava ogni parte di lei con estrema dolcezza e innocente
curiosità mentre ascoltava i suoi sospiri timidi.
Quando Lily aprì gli occhi la stanza era illuminata
da un debole raggio di sole. Abbracciato a lei dormiva beatamente Severius.
Lily si sentiva felice e imbarazzata allo stesso tempo, cercò di
liberarsi lentamente da lui poi si vestì e corse in dormitorio prima che
qualcuno la vedesse. Prima di uscire lasciò un biglietto sul letto:
E’ stata una
notte bellissima!
Un’ amica speciale.
Non sapeva bene cosa scrivere ma era sicura che quelle poche
parole sarebbero arrivate dritte al suo cuore. Infondo Severius era un ragazzo
semplice.
***
Ma quella notte fu solo un lampo in due vite così
lontane e diverse che mai più si sarebbero rintracciate… o forse
no?! Nulla cambiò tra i due giovani nonostante quella dolce avventura e
una volta terminati gli studi i due non si videro più. Lily, ormai
fidanzatissima con Potter, si era unità a Silente nella lotta contro
Voldemort mentre di Severius si persero le tracce e nessuno seppe quale strada
avesse scelto.
Una notte fredda di inverno Lily, James, Sirius e Moody
vennero aggrediti da un gruppo di mangiamorte mentre cercavano di scoprire i
piani di Voldemort. Ci fu una terribile battaglia e Lily venne separata dai
suoi compagni. Ferita a un fianco, la ragazza scappò verso la foresta
vicina sperando di riuscire a nascondersi. Purtroppo sanguinava troppo per
andare lontano e quel che è peggio aveva perso la bacchetta nello
scontro. Accovacciata dietro a una roccia cercò di tamponarsi la ferita
mentre pregava con tutto il cuore che James si accorgesse della sua assenza e
venisse a salvarla. Ma quello che fece capolino dalla pietra non era suo
marito.
Un uomo incappucciato con il viso coperto le puntava contro
la bacchetta. Lily tentò di alzarsi ma le forze cedettero e lei cadde a
terra. Con suo grande stupore il Mangiamorte abbassò la bacchetta e le
si avvicinò. Guardò con cura la ferita e cercò di
medicarla con la magia ma non bastò a farla smettere di sanguinare.
<< Perché lo fai? >> chiese Lily in un
bisbiglio. Solo quando l’uomo alzò il capo e la guardò
negli occhi lo riconobbe: era Severius Piton.
Un rumore in lontananza li fece tornare bruscamente al
presente. Piton fece comparire una passaporta e portò via Lily, ormai
priva di forze, con sé.
Il freddo umido della foresta aveva lasciato il posto a un
caldo morbido letto e quando Lily aprì gli occhi vide, sul tavolo
accanto, che qualcuno si era preoccupato di prepararle qualcosa da mangiare. Si
accorse che era stata anche medicata con cura. Si alzò e si
rivestì, poi cominciò a mangiare lentamente ma con fame. Dopo
poco Severius entrò nella stanza stupito di vederla già sveglia.
<< Vedo che ti sei ripresa in fretta. >> I suoi
modi erano quelli freddi di sempre, ma sembrava fare di tutto per non
guardarla.
<< Ti ringrazio di avermi aiutata… e anche per
avermi medicata. >> Lily parlò piano. Aveva le lacrime agli occhi
ma sapeva che non doveva piangere. Quel ragazzo, quell’uomo, era speciale
e lei non aveva mai dimenticato quella magica notte. Ma ora aveva di fronte un Mangiamorte,
un suo nemico.. cosa doveva fare? Lui l’aveva salvata, portata al
sicuro… ma perché? La verità era che nessuno dei due aveva
il coraggio di guardare l’altro, così presto scese un profondo
silenzio disturbato solo dal tintinnare delle posate.
<< Perché? >> Lily cercò con tutte
le sue forze di controllarsi, ma doveva
sapere perché?.
<< Cosa? >>. Lui continuava a non guardarla.
<< Perché combatti con lui? E’ un
assassino e tu non lo sei! >>.
<>
<< Si che lo so! Tu sei un ragazzo dolce e buono
nell’animo, forse avrai vissuto esperienze tristi o difficili ma il tuo
cuore è puro. >>. Ormai non riusciva più a trattenere le
lacrime che cominciarono a rigarle il volto triste.
<< Stai farneticando. Ti sbagli! >>
<< Quella notte lo era! >>.
Queste parole suonarono come un proiettile nel petto di
Piton che finalmente alzò lo sguardo e la guardò. Evidentemente
colpito da quei profondi occhi verdi gonfi di lacrime Severius attese un
po’ prima di rispondere.
<< Quella notte è lontana…
ormai. >>. Lo disse con una voce triste e profonda di chi si è
arreso al buio che lo circonda.
<< Per me non è lontana. Me la porto nel cuore
come il segreto più caro a cui nessuno arriverà mai. >> si
alzò e stringendo le mani dell’uomo aggiunse << Io non ho
mai dimenticato le tue mani. >>.
Piton si alzò di scatto allontanandosi da lei. Era
confuso, nervoso, forse addirittura impaurito da quanto in profondità
riuscisse ad arrivare quella fragile donna.
<< Ormai è troppo tardi! Tornatene a casa da
Potter. >> e così dicendo le aprì la porta.
Lily attese un po’ prima di uscire dalla stanza e
tornare a casa. Gli si avvicinò e dopo avergli dato un bacio sulla
guancia si slegò il ciondolo magico che aveva al collo e glielo mise.
<< Questo è un ciondolo magico di protezione,
se avrai bisogno di me… chiamami! >>.
La tristezza che entrambi provarono quando lei se ne
andò è troppo grande da descrivere a parole, ma entrambi sapevano
che quella sarebbe stata davvero l’ultima volta che si vedevano.
Gli eventi della storia si susseguirono con una
velocità agghiacciante tanto che presto i giovani Potter e il loro
piccolo Harry dovettero nascondersi.
Il 31 ottobre di
quello stesso anno James e Lily Potter morirono per mano di Voldemort.
L’Oscuro
Signore scomparve dopo aver tentato di uccidere il piccolo Harry Potter che
rimase miracolosamente illeso.
Quella stessa notte un uomo solo, in una cella di Azkaban,
chiamò Lily disperatamente.
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