Ad occhi chiusi

di LeAliDelCigno
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Entrai in uno dei miei stupidi e insignificanti periodi di isolamento. Quelli che ti fanno allontanare da tutto facendoti sentire più solo di quanto mi importi realmente. Inizio a credere che sia una condizione necessaria del mio essere; il sentirmi periodicamente, quasi con scadenza prefissata, ricoperto di malumore come se mi riempissero di badilate di sterco fumante.
Secondo alcuni ho perso il mordente della vita, per altri penso troppo, io credo di aver perso la mia strada o di non averla mai trovata davvero.

Non fraintendiamoci, non si parla di capire cosa voglio, ma forse il contrario: volere così tante cose da non capire più quello che non fa per noi perdendo, in qualche modo, noi stessi. Ha senso? Probabilmente solo nella mia testa.

Così cado in questo mio stato di malessere, uno di quelli che ti porta a vagare senza una meta precisa.
Mi diverte pensare che la cosa più importante per ognuno di noi è la stabilità, di qualsiasi natura sia, ed è probabilmente una delle cose più difficili da ottenere. La parte più complicata però arriva dopo averla conquistata perché sarà solo una sensazione transitoria, non una costante, ma l'equivalente di una brezza che accarezza il viso per poi svanire nell'abitudine.
E quindi, cos'è la cosa giusta da volere?




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