A new life

di lisi_beth99
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Il viaggio durò meno di un’ora. Quando scesi dall’auto mi trovai difronte ad un edificio imponente con guardi di sicurezza ad ogni entrata, tutte immobili e vestite di nero. – Vieni – mi incitò Tomoe facendomi segno di seguirlo. Una volta varcata la soglia mi ritrovai in una sala piena di gente che si muoveva da una postazione all’altra, tutti frenetici e nessuno si accorse della mia presenza. – Signorina Gami, benvenuta! – un uomo si avvicinò con un sorriso sulle labbra – Sono Kiyotaka Matsumoto, il direttore di questa sede della Vampire Hunter Association. La prego di seguirmi – senza molti preamboli svanì fra la gente e dovetti accelerare il passo per non perderlo. Con me c’era ancora Tomoe che rimaneva muto e in disparte.
Arrivammo in una stanza asettica, con le pareti bianche e un unico tavolo di metallo con due sedie dello stesso materiale. In quel momento ripensai a Takuma: se fosse venuto a cercarmi e non mi avesse trovata si sarebbe preoccupato moltissimo, forse avrei dovuto lasciargli un biglietto o cercarlo per dirglielo di persona… Ormai però era troppo tardi.
Il direttore mi fece segno di sedermi su una delle due sedie. In quel momento entrò nella stanza un uomo sulla trentina, capelli neri e sguardo vigile. Per qualche motivo mi sembrava famigliare ma, più mi sforzavo di richiamare alla memoria qualche ricordo, più mi sembrava tutto confuso. L’uomo teneva un ciondolo viola in mano e, quando lo guardai perplessa, lui sorrise – Dopo ti sarà tutto chiaro Shini, non preoccuparti – come sapeva il mio nome? Chi era quell’uomo?
Il direttore si mise in disparte, rimanendo in silenzio mentre il nuovo arrivato si sedeva difronte a me – Ora guarda il medaglione e libera la mente – mi fu impossibile resistere al richiamo di quell’oggetto che pendeva davanti ai miei occhi, fu questione di pochi istanti e tutto mi fu chiaro nella mente.
Rividi mia madre mentre mi insegnava a combattere con i pugnali che mi avevano regalato quando avevo 10 anni; mio padre che mi spiegava come usare una Katana; ancora mia madre che mi spiegava l’importanza dell’eliminare i vampiri – Sono dei mostri Shini, non hanno sentimenti! – diceva mentre mi mostrava immagini di quegli esseri della notte; vidi un allenamento con Tomoe, il mio compagno di battaglia; ricordai il combattimento contro il vampiro che mi morse, la fatica che feci a fermarlo e la morte dei miei genitori; prima che mia madre fosse uccisa mi fece vedere un medaglione viola cantilenando qualcosa.
Sbattei più volte le palpebre guardando l’uomo che mi stava difronte – Maestro Ogawa, cosa ci faccio qui? – lui sorrise – Bentornata Hunter! Abbiamo una missione per te! -
*
Mi allenai assieme a Tomoe per oltre due settimane, dovevamo essere pronti per la nostra missione. Non sapevamo ancora i dettagli ma quello che ci aveva detto il nostro maestro era che avremmo attaccato durante una festa a casa di Asano Ichijo, detto il Venerabile, vampiro di stirpe nobile molto potente, dove sarebbero stati presenti diversi elementi di spicco della società vampiresca, tra cui il nipote del Venerabile.
-Non dirmi che non sei curioso di vedere questi nobilotti dai canini a punta! È una vita che ci prepariamo per una cosa del genere Tomoe… - cercavo di carpirgli qualche informazione ma lui sembrava diverso dal solito, come se mi stesse nascondendo qualcosa. – Tomoe? Cosa c’è che non mi stai dicendo? – bloccai un suo fendente di Katana a pochi centimetri dalla mia spalla – Nulla Shini, è solo che… non lo so… forse dovrei dirti – ma fu interrotto dall’arrivo del maestro Ogawa –Bene ragazzi il party inizia fra meno di tre ore, i vostri abiti sono nelle vostre stanze. Siate puntuali! -




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