Protetta

di Mari Lace
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Odio la guerra.
Mi insegue dalla notte in cui ha distrutto il tempio in cui sono cresciuta, insieme ad ogni persona che considerassi famiglia.
Ricordo bene le fiamme, la paura attanagliante che ho provato.
Ricordo il dolore e la frustrazione nel non poter evitare nessuna morte, se non la mia.
Da allora mi ha seguita come una maledizione, una maledizione che pende anche sui miei amici.
Ma la vera maledizione è in me: Izanami, la dea della morte, sempre pronta a sopraffarmi. La sento, di notte, sola con me stessa: reclama sangue, sempre.
So di poterla dominare. Dalla battaglia di Ueda sono diventata più forte, ho scelto di diventarlo; non voglio più essere solo quella da proteggere.
Ora che la guerra è alle porte voglio aiutare anch'io. Lo dico chiaramente.
Non mi rispondono, non direttamente; Sasuke mi chiede di sfamare Rin, la sua lontra, e me la porge.
Mi piace l'animaletto, mi guarda in modo adorabile.
Sorrido, ma non per la tenerezza di Rin.
Accetto, lo prendo e lascio la stanza.
Ho sorriso perché non importa quanti progressi io faccia, Sasuke e gli altri vogliono ancora, e in fondo so che vorranno sempre, proteggermi.
Non è un sorriso amaro il mio: voglio aiutarli e troverò il modo di farlo. Sorrido perché la preoccupazione gentile di Sasuke mi ha scaldato il cuore.
In fondo non è così male, sentirsi protetta.




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