Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritto per ‘I prompt del
lunedì’ di ‘Il giardino di
EFP’.
Prompt di P.A.V.: pasticciare
con l'acrilico.
L’amore
dell’artista
Steven
stava dipingendo un cielo rosso
fragola, il medesimo colore che c’era sulle sue guance, il
suo battito cardiaco
era accelerato.
Sentiva
le mani di Tony accarezzargli il
petto muscoloso, aderendo con il proprio corpo bollente alla sua
schiena.
Stark
gli mordicchiò la parte superiore
dell’orecchio, osservando Rogers muovere il pennello sulla
tela. Osservò il
mare blu raffigurato fare contrasto con le nuvole rosa e arancio.
“Sai, tutto quel rosso potrebbe farmi credere che abbiamo dei
gusti in comune”
sussurrò. Giocherellò con il bordo dei propri
boxer azzurro, l’unico indumento
che indossava sul suo corpo abbronzato. Le sue spalle muscolose erano
in
tensione.
“Potrebbe?
Cosa ti fa credere, invece?”
chiese Steve. Indossava dei pantaloncini azzurri, mentre ai suoi piedi
era
appallottolata una camicia candida come le piastrelle della camera.
“Che non c’è momento che ti
faccia dimenticare la mia armatura” lo
punzecchiò Tony.
Steven
ridacchiò, Tony gli posò un bacio
sulla guancia e guardò fuori. In lontananza, oltre i tetti
dei palazzi delle
altre case, s’intravedeva la Torre Eiffel.
“O
magari penso solo che il rosso si
abbini a quello che devo mostrare” rispose Steve.
Una
decina di piccole farfalline nere
volavano intorno ai fiori sul loro immenso balcone, vorticando tra le
loro
piante.
“Ammettilo
che sono io la tua musa
ispiratrice sempre e comunque” ribatté Tony.
Muoveva rapidamente le mani e il
suo corpo fremeva ai suoi movimenti.
“Non
lo negherei mai” ammise Steve,
pulendo il proprio pennello. “Se non fosse per te non avrei
mai neanche realizzato
il mio sogno di fare il pittore”.
Tony
si allontanò da lui, passò di fianco
a una serie di vestiti abbandonati in giro, superò un tavolo
su cui era
appoggiato un piatto con una frittata, coperta da un piattino
trasparente.
“Non
potevo lasciar scappare l’occasione
di avere un Capitain senza palo in culo, a voglioso di sperimentare.
Quanto
stai lì a pasticciare con l’acrilico, mi rendo
conto perché ti amo, Cap” ammise
Stark.
Steve
socchiuse le labbra sottili in un
sorriso, erano bollenti.
“Ammettilo.
È tutto un piano quello che stai
mettendo in atto. Mi stai distraendo ed elogiando per obbligarmi a
pulire il caos
di casa nostra di nuovo da solo” sussurrò.
Tony
si sedette sul letto, dove c’erano i
resti di un piccolo robot in costruzione.
“Come
se ce ne sia bisogno. Tu adori
mettere tutto in ordine, mio piccolo maniaco dell’ordine. La
disciplina, la metodica
e i rapporti cartacei sono parte dei tuoi sogni. Per questo devo
spazzare via
tutta questa roba noiosa del cetaceo con la mia superba
bellezza” ribatté.
“Appena
ho finito questo sfondo, prometto
che tornerò al mio modello preferito” promise
Steve.
<
Sto vivendo un sogno d’amore e di
passione. Vorrei che tutto questo non finisse mai. Tra una minaccia e
l’altra,
mi permette di vivere che non avrei mai sperato di poter avere >
pensò.
“O
possiamo uscire a fare una passeggiata
per andare a comprare qualche crepês” propose Tony.
“Ed
ecco cosa volevi ottenere. D’accordo,
ma passiamo anche per il museo sulla via” disse Steve.
Stark
ghignò.
“Uh,
magari riesco a farti dare scandalo
in pubblico anche questa volta, mio artista”.
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