La mia luce nel buio.

di Anna_96
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Verona è incredibilmente bella questa sera, anche se infinitamente più fredda e crudele di quanto non lo sia mai stata, Mercuzio guarda la luna, nudo tra le lenzuola del suo letto, poi si lascia sfuggire un sospiro rassegnato –E così domani è il grande giorno…- sussurra alla figura che gli sta accanto e che gli si stringe sul petto, risponde una voce fioca –Già…- anche l’aria è strana quella sera, troppo per credere sul serio che quello non sia un addio –Non sei felice?- chiede, una mano gli tappa prontamente la bocca –Non dirlo, certo che lo sono…- Mercuzio stringe quelle dita tra le sue –Certo che lo sei…- ripete –Questa è la nostra ultima notte insieme…- ammette finalmente, non è una domanda e l’altra persona lo sa, Mercuzio è consapevole che se la guardasse negli occhi non leggerebbe altro che una conferma alla sua affermazione, forse è per questo che non lo fa, il suo sguardo resta ostinatamente fisso sul cielo anche se gli piange il cuore. -Non c’è bisogno di mostrarti forte, anche io ci sto male…- dice la figura poggiando le labbra sul collo del ragazzo, Mercuzio sbuffa –Per piacere, io sto benissimo, non vedi?- e sorride ma continua a non voltarsi, sperando che non si noti quanto sia falso quel sorriso, la figura gli poggia due dita sotto il mento e finalmente fa in modo che i loro occhi si scontrino –Non è vero, ammettilo!- entrambi sanno che il loro rapporto non è mai stato solo una compagnia notturna, qualche bacio rubato, troppi guai e tante confidenze, Mercuzio si getta improvvisamente su quel corpo stringendolo forte, terrorizzato all’idea di lasciarlo andare sul serio –E allora perché devi?- quanto dolore in quattro parole appena sussurrate –Perché sì!- è l’unica risposta che arriva, la figura lo stringe a sua volta e poi lo bacia, appassionata, è probabilmente l’ultimo bacio che si scambieranno e anche se sanno che non è giusto, non possono farci nulla! -Giurami che farai di tutto per essere felice anche se non dormirai mai più con me!- sussurra Mercuzio –Lo giuro!- ma i giuramenti fatti di notte non sono mai validi fino in fondo, si sa, anche se a giurare è la persona che ami –Stai mentendo!- sussurra il biondo, la figura ride –No, non sto mentendo!- e invece sì, non riesce a sopportare l’idea che l’indomani sera dovrà stendersi al fianco di qualcun’altro, proprio non ci riesce! -Perché non scappiamo?- se fosse possibile non li fermerebbe più nessuno, purtroppo non lo è –Perché non siamo noi a dover decidere le nostre sorti!- la persona tra le braccia di Mercuzio si agita più di quanto non si sia mai agitata in momenti come quelli –Sai che è orribile tutto questo, vero?- ma il ragazzo risponde con un’altra domanda –Il tuo cuore cosa dice?- e se potesse dire sul serio quel che le dice il cuore, la figura morirebbe, lo sa –Mi dice che devo sposarmi!- Mercuzio annuisce –Esatto, devi sposarti e devi andartene, via, e dimenticarti di tutto quello che hai avuto qui, compreso me!- due occhi grandi, scuri, sbarrati all’improvviso nel buio –Mai, non potrò mai dimenticarmi di te, come faccio a resistere se non ci sei? Aiutami!- e poi arrivano le lacrime e con loro i singhiozzi –Non ci credo!- Mercuzio liscia quei capelli scuri –Lo so, lo so ma non è giusto nemmeno quello che abbiamo fatto noi, là fuori c’è qualcuno che ti ama più della sua stessa vita!- anche in quella stanza c’è ma non lo dice –Anche tu mi ami più della tua stessa vita! E anche io ti amo! Come può tutto questo essere sbagliato?- Verona ride alle loro spalle, beffarda, la luna comincia a ritrarsi per lasciare spazio al chiarore dell’alba, il tempo è scaduto –Torna a casa!- la figura stringe la presa sulle spalle di Mercuzio –Troverò una soluzione!- gli sussurra sulle labbra, lui scuote la testa –Non c’è nessuna soluzione, lo capisci?- no, non vuole capirlo –Vedrai, ci salverò!- e sorride, anche Mercuzio sorride, avventandosi su quella labbra ancora una volta, mordendole, poi scende sul collo e azzanna anche quello e la figura sotto di sé smette di agitarsi e si abbandona finalmente alle sue attenzioni. Il sole entra dalla finestra svegliandoli, Mercuzio scuote la sua dolce metà –Svegliati, devi andare, è mattina!- uno sbuffo, poi la figura si riveste, lentamente –Non è finita ricordatelo, non è finita, ti amo!- ma non è vero, è inutile prendersi in giro –Vai!- intima Mercuzio, allarmato, ma prima che la persona possa uscire della stanza, la richiama indietro, lei si volta –Buona fortuna!- -Anche a te!- sussurra Romeo, poi esce dalla stanza, un nodo di pianto che gli serra la gola.




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