Riflessioni su una guerriera dal sangue blu – Appunti di viaggio del capitano Han Solo

di Leila 95
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Verso Yavin IV - Data stellare BBY 0:06:19

È da quando mi ha spinto nel compattatore di rifiuti che non riesco a togliermela dalla testa. Quanti anni avrà? Diciotto? A dispetto della sua apparenza così matura e istituzionale si vede che è ancora una ragazzina – eppure mi ha colpito, non so dire neanche io il perché.
[Non ci pensare proprio] ulula Chewie passando alle mie spalle, come se mi avesse letto nella mente. [Lei non è per te.]
No c’è bisogno che me lo ricordi, lo vedo anche io che non è per me. Innanzitutto è troppo giovane. Poi, sarà anche uno schianto, ma è decisamente troppo altezzosa e arrogante perché i miei nervi possano tollerarla senza andare in cortocircuito: si crede già una donna fatta – ma non ha capito che in quanto ad esperienza posso tranquillamente mettermela in saccoccia!?
Questa storia deve ASSOLUTAMENTE finire prima ancora di cominciare. Appena atterreremo sullo sconosciutissimo pianeta dove vuole farsi lasciare, io e la mia controparte pelosa riscuoteremo il nostro lauto pagamento (spero davvero che questi Ribelli mantengano la parola data quando promettono dei soldi) e poi voleremo subito via, lontano anni luce – e io troverò il modo di scordarmela.
 
Sto pensando a cosa potrei fare con tutti i soldi che ho guadagnato semplicemente accompagnandola: innanzitutto potrei finalmente estinguere il mio debito con Jabba, prima che quello mi stacchi la testa dal collo una volta per tutte. Poi potrei comprare quella turbina idraulica che mi occorre da tanto tempo e apportare qualche altra piccola modifica a questo gioiellino volante, che chiamarlo astronave sarebbe riduttivo: chissà, magari potrei finalmente sostituire la doccia sonica con una ad acqua vera…almeno i miei ospiti femminili saranno contenti di poter avere a disposizione una doccia vera, e anche io potrei godere di questo lusso. Sì, non sarebbe affatto una cattiva idea.
 
Il beep del pilota automatico interrompe le mie riflessioni e mi riporta alla realtà, annunciando che stiamo entrando nell’atmosfera di Yavin IV. Ora è il momento di vedere quanto vale davvero questa preziosa principessina: se non ci faranno atterrare sul pianeta addio grana, doccia e tutto il resto – per non parlare del fatto che non avrei come liberarmi di Vossignoria Altezza.
Mi avvicino a lei cercando di essere il più freddo possibile, ma mi accorgo con stupore di non riuscire ad essere algido quanto lei: si rivolge a me con uno sguardo tanto tagliente che potrebbe farmi a fette seduta stante. “Siamo quasi arrivati, Altezza” le dico, cercando di non farmi intimorire dal suo atteggiamento glaciale.
La principessa annuisce, impassibile. “E quindi?”
Mi schiarisco la voce, un tantino a disagio. Sarà pure giovanissima, ma è pur sempre una principessa e quel suo sguardo così severo mette davvero in soggezione. “Avrei bisogno del Suo codice identificativo.”
Forse non si aspettava questa domanda tecnica: per un attimo intravedo una punta di sorpresa nei suoi enormi occhi castani, prima che mormori un certamente e che si avvii a passo sicuro verso la cabina di pilotaggio.
 
Sarà decisamente dura dimenticare il suo passaggio su quest’astronave.




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