E' tempo di tornare in sella, cowboy! di Ily18 (/viewuser.php?uid=19279)
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A/N: Salve a tutti! Questa
è la mia prima ff su Smallville. Visto che ultimamente mi
sono riscoperta grande fan del telefilm (in particolare di Lois e
Clark!) mi è girata in mente questa ideuzza che ho deciso di
mettere nero su bianco.
Come avete letto nei
personaggi presenti, nonostante questa sia una ff Clois, c'è
anche Lana di mezzo. Lo so, lo so, mi odiate tutti XD ma vi prometto
che il suo scopo nella storia ce l'ha!
Spero di aver c'entrato
al meglio il carattere di ogni personaggio presente in questo capitolo.
In caso non l'avessi fatto, mi aspetto che qualcuno di voi me lo faccia
notare, così da rimediare un po' nel prossimo! :)
Bene, basta parlare, ora
si legge! Ci si vede alla fine del capitolo! Buona lettura. :)
ps: come avrete notato, ho messo l'avviso spoiler e au e ora spiego
velocemente perchè.
La storia è ambientata nell'ottava stagione, più
o meno verso l'episodio 14, per cui chi non sa cosa succede negli
episodi precedenti, dovrebbe evitare di leggere per non rischiare
spoiler.
Ora passiamo alla spiegazione del perchè ho messo l'avviso
AU xd L'ho messo più che altro per quello che
succederà dopo la conversazione che leggerete qui
sotto. Una cosa che penso non vedremo mai in Smallville :(
pps: Giuro che è l'ultimo! XD
Vorrei fare una precisazione veloce sui dialoghi. Alcuni di quelli che
leggerete in corsivo, sono presi direttamente dal tf. Visto che odio le
traduzioni in italiano, quelle battute che leggerete, sono degli
arrangiamenti fatti da me XD
Clark si trovava nel fienile, lo sguardo perso nel vuoto mentre
guardava il mondo da lassù.
Erano successe tante cose negli ultimi giorni e ognuna di queste lo
aveva colpito e segnato.
Chloe era stata rapita da Davis, Jimmy era stato ferito mortalmente da
quel mostro che aveva fatto irruzione nel fienile durante il suo
matrimonio e Lana era tornata a Smallville.
L’ultima volta che Clark aveva sentito la voce di Lana, era
stata in un video che gli aveva lasciato per dirgli addio.
Da quel giorno in poi, tutto era cambiato per lui.
Aveva iniziato a prendere più seriamente il suo destino da
superuomo e la criminalità di Metropolis aveva finalmente
fatto conoscenza con la Macchia Rossa e Blu; aveva iniziato a lavorare
al Daily Planet, grazie al modulo che Lois gli aveva dato; e, beh, Lois.
Come ignorare il fatto che loro due negli ultimi mesi si erano
avvicinati sempre più?
La sua relazione con Lois è stata sempre un po’
altalenante.
Fin dai primi giorni i due si sono sempre punzecchiati con battutine e
hanno sempre fatto credere all’altro che potevano benissimo
fare tutto da soli. Ma la verità è che quando
l’uno ha avuto bisogno di conforto, l’altro era
sempre lì pronto a darglielo.
E da grandi amici quale erano, la cosa si è evoluta
in…
Clark non volle finire il pensiero. Non poteva averci pensato
seriamente.
L’unica persona che è sempre stata molto
più che un’amica per lui, era Lana.
La stessa Lana che lo aveva abbandonato con un messaggio registrato; la
stessa Lana che gli aveva spezzato il cuore; la stessa Lana che ora era
tornata da chissà dove.
Lana non era lì a consolarlo quando stava male. Lois
sì.
E mentre nuovi pensieri continuavano a formarsi nella sua mente, un
battito cardiaco familiare lo riportò alla realtà.
Si voltò lentamente per notare che Lana aveva appena fatto
il suo ingresso nel fienile ed era ferma sull’ultimo gradino,
in attesa che lui dicesse qualcosa.
Incrociò le braccia al petto prima di sorridere debolmente.
“Lana.”
“Clark.” Rispose lei, facendo qualche passo avanti
verso di lui e sorridendo a sua volta. “Era da tanto che non
salivo qui.” Continuò imbarazzata, indicando con
dei brevi gesti il santa sanctorum di Clark.
“Già.” Rispose Clark quasi freddamente.
L’ultima cosa di cui aveva bisogno ora, era un discorso di
circostanza, fatto di frasi fatte.
L’imbarazzo era quasi palpabile tra loro, come era ovvio che
fosse.
Erano passati mesi dall’ultima volta che erano stati
così vicini, nella stessa stanza.
E per grande sorpresa di Clark, era passato tanto tempo
dall’ultima volta che aveva pensato seriamente a lei. Che
fosse veramente tutto merito della vicinanza di Lois?
Di certo il suo buon umore e il modo in cui riusciva a calmarlo,
avevano aiutato parecchio.
“Clark,” Lana riprese a parlare, questa volta con
un tono quasi mortificato, come se si stesse preparando a delle scuse,
“so che tra noi le cose non potranno tornare come prima,
almeno non in poco tempo, ma voglio che tu sappia che lasciare
Smallville è stato più duro per me, che per
te.”
‘Lasciare
Smallville…’ pensò Clark,
quasi sorpreso dal fatto che il non averle sentito dire ‘lasciare te’
non lo aveva ferito come pensava.
“Lana, le cose son cambiate molto in questi mesi in cui sei
stata via.” Spiegò Clark, senza sapere bene dove
andare a finire con quella frase.
E’ vero, le cose erano cambiate, ma erano cambiate veramente
così tanto da rendere impossibile che lei tornasse a far
parte della sua vita?
‘Lois.’
Pensò subito Clark, quasi senza rendersene conto.
“Già, ho sentito della Macchia Rossa e
Blu.” Sorrise lei.
“Non è solo quello, Lana.” Rispose un
po’ distaccato, ancora un po’ sorpreso che il suo
pensiero qualche minuto prima sia corso subito a Lois.
Cosa gli stava prendendo? Sul serio pensava che Lois avrebbe sostituito
Lana così facilmente?
“E che altro c’è, Clark?” Gli
chiese.
Clark la guardò, prima di voltarle le spalle e riprendere a
fissare il panorama che si scorgeva dalla sua finestra. “Il
tuo ritorno,” disse ignorando la sua domanda, “a
cosa è dovuto realmente?”
Lana abbassò lo sguardo sorridendo tra sé. Clark
era sempre rimasto il solito che conosceva lei. Quando c’era
un argomento che lo imbarazzava o di cui non voleva parlare, tendeva
sempre a cambiare argomento. “Sono qui solo per il matrimonio
della mia migliore amica.”
Clark la sentì fare qualche piccolo passo verso di lui, per
poi raggiungerlo e appoggiarsi allo stipite della finestra opposto a
quello dove stava lui.
Girò leggermente il viso per guardarla e le sorrise.
Avendola così vicino notò tanti piccoli
cambiamenti in lei, cambiamenti che qualche mese fa lo avrebbero fatto
rimanere senza respiro. Ma non oggi.
I suoi occhi sembravano un po’ più spenti rispetto
a come li ricordava lui; il suo sorriso non gli stringeva
più lo stomaco come quando era una matricola; i suoi morbidi
capelli non avevano più lo stesso profumo che avrebbe
riconosciuto ovunque; e il sentire la sua mano sopra la sua, non gli
bloccava più il respiro come prima.
Clark Kent era cresciuto, non era più il timido ragazzino
delle superiori che conosceva lei.
“Per cui non ti fermerai per molto qui a
Smallville?” Chiese, cercando di suonare il più
distaccato possibile, ma fallendo miseramente.
Che diavolo gli prendeva? Un minuto prima si era auto convinto che non
ci fosse spazio per lei nella sua nuova vita e ora sembrava quasi
implorarla di rimanere lì?
Doveva smetterla di tenere il piede in due staffe, lo aveva fatto per
troppo tempo.
Era giunto il momento di scegliere: O Lana o nessuno.
’Lois.’
Ancora una volta, il pensiero di Lois si fece spazio nella sua mente.
Perché continuava a succedere? Perché il suo nome
gli veniva in mente ogni volta che pensava a come riuscire ad andare
avanti senza Lana?
“Dipende da te, Clark.” Disse subito Lana, quasi
una preghiera silenziosa a chiederle di rimanere.
“Son cambiate tante cose, Lana…” Si
limitò a dire Clark, guardando nuovamente fuori dalla
finestra.
“Questo l’hai già detto,
Clark.” Gli sorrise. “Ora dimmi cosa è
cambiato.” Gli mise una mano sul bicipite destro, quasi ad
incoraggiarlo ad andare avanti.
Clark notò come il sentire il calore della sua mano
attraverso il tessuto della sua inseparabile t-shirt rossa, non gli
faceva più l’effetto devastante di qualche tempo
prima.
‘Quando lo fa
Lois invece, sento… brividi ovunque.’
Pensò Clark tra sé, lasciandosi finalmente andare
ad un sorriso.
Pensava che parlare con Lana avrebbe solo peggiorato le cose, invece
ora gli sembrava che un confronto diretto con lei, lo stesse finalmente
aiutando a razionalizzare tutto.
“Lana, in questi ultimi mesi senza di te, ho potuto contare
sull’aiuto di tutti i miei amici.” Clark
iniziò a parlare, quasi le stesse raccontando un lungo
racconto. “Chloe, Jimmy, Oliver,-“
“Lois.” Continuò lei, prima che potesse
dirlo lui.
Clark la guardò sorpreso. “Sì,
Lois.” Sorrise nuovamente non appena il suo nome
lasciò le sue labbra. Il solo nominarla aveva un effetto
rilassante su di lui. Di sicuro se fosse stata lì con lui le
avrebbe detto qualcosa come: “Oh, andiamo Smallville, non
tirarti indietro proprio ora! Dio solo sa quando sarà il tuo
prossimo attacco di coraggio!” per poi dargli un affettuoso
buffetto sulla spalla.
Sorrise nell’immaginarsi quella scena.
“Wow, il solo nominarla ti fa sentire bene.” Disse
Lana, notando l’espressione di Clark che cambiava e si
distendeva.
Nuovamente la guardò sorpreso. Come poteva anche solo
intuire come si sentiva, se nemmeno lui ne era tanto sicuro?
Insomma, lui e Lois hanno lavorato fianco a fianco per qualche mese
ormai, ma lui non ha mai visto una sorta di particolare interesse nei
suoi confronti, giusto? Non che Lois gli abbia mai fatto capire che
avrebbe voluto portare la loro relazione al livello successivo, no?
Pure quella confessione nella cantina del gioielliere pazzo, era tutta
una farsa, visto che era riuscita abilmente a far scivolare il sensore
dal dito, vero?
“Beh, a dire il vero non credo che-”
Lana alzò prontamente una mano e lo interruppe nuovamente.
“Clark… Ricordi il nostro discorso su te e Lois?
Quello in cui mi dicesti che lei era scontrosa e adorava avere il
comando in tutto quello che faceva?”
Clark ritornò indietro con la memoria a qualche anno prima.
Rivide sé stesso un po’ più giovane che
parlava con una Lana con qualche anno in meno che era appena tornata da
Parigi con un nuovo fidanzato, Jason.
Il primo pensiero di Lana fu che lui e Lois stessero insieme. Clark
sorrise a quel pensiero.
Ricordò le parole di Lana riferite ad un’ipotetica
storia tra lui e Lois e le ripeté a voce alta: “Le
storie migliori cominciano così.” Sorrise
nuovamente abbassando lo sguardo.
“Esatto.” Si limitò a dire Lana, prima
di continuare. “Era palese già
all’epoca, che voi due sareste diventati qualcosa di
più, Clark.”
“Lana, per ora non esiste nessun Lois e Clark.”
Precisò subito Clark.
“Perché siete entrambi troppo testardi per
ammettere che avete un disperato bisogno l’uno
dell’altro.” Disse onesta. “Non vi
rendete conto che state rimandando l’inevitabile.”
“Ne sei convinta?” Le chiese curioso di sapere
cos’altro aveva da dire in proposito.
Il fatto che per lei fosse così palese che lui e Lois
sarebbero finiti inevitabilmente insieme, lo spaventava. Era
così chiaro a tutti, eccetto loro due?
“Clark, ricordi quando Lois viveva qui alla
fattoria?” Chiese improvvisamente Lana, senza che Clark ne
capisse il motivo.
“Come dimenticarlo?” Sorrise Clark ricordando quel
periodo. “Ho fatto più docce fredde in quel
periodo che in tutta la mia vita.” Scosse la testa divertito,
ripensandoci. “Per non parlare dei cartoni del latte vuoti
che Lois scordava di buttare; dei tentativi falliti di cucinare una
colazione decente; fogli di campagna elettorale sparsi ovunque; e
tanti, tantissimi starnuti ogni volta che Shelby le passava
accanto.” Rise di gusto soprattutto per l’ultima
parte. La sua mente tornò indietro a tutte le volte che lui
e Lois stavano nel fienile a fare il bagnetto a Shelby, a come lui la
prendeva in giro per la sua allergia e a come lei gli rispondeva
puntualmente per le righe. In particolare gli venne in mente un loro
scambio di battute.
‘Pensavo che
fargli il bagno mi avrebbe aiutato con la mia allergia.’
Ricordò come Lois avesse starnutito qualche secondo prima, e
di come Shelby l’avesse appena schizzata ovunque con il suo
scuotersi di dosso l’acqua.
‘Magari sei
allergica anche al sapone.’ Le disse sorridendo,
sperando di averla vinta almeno questa volta.
‘Magari sono
allergica a te.’ Gli rispose nuovamente. Ancora
una volta Lane 1 Kent 0, ma la cosa lo faceva sorridere, invece di
rattristarlo, nonostante l’espressione offesa che aveva
mostrato a Lois prima di passarle l’asciugamano che gli aveva
chiesto.
Tornò nuovamente con la mente al fienile, nel presente, con
Lana che lo guardava con una punta di tristezza.
“Davvero tanti ricordi per una persona che non reputi
importante.” Gli fece notare.
“Non ho mai detto che Lois non sia importante per me,
Lana.” Si affrettò subito a puntualizzare.
Dio solo sa dove sarebbe adesso se non fosse stato per Lois che lo
aveva aiutato a raccogliere i pezzi del suo cuore spezzato e a
rimettere in piedi la sua vita.
Probabilmente se non fosse stato per lei, avrebbe passato gli ultimi
mesi rinchiuso nel salone di casa sua a vedere e rivedere il video di
addio di Lana, continuando a piangersi addosso. Niente Macchia Rossa e
Blu, niente Daily Planet, ma solo tanta tristezza.
Lois Lane era terribilmente importante per Clark Kent.
“Dopo che tu hai deciso di andartene via da Smallville,
è stata Lois che mi ha aiutato a riprendermi.” Le
disse, infilando le mani nelle tasche dei jeans che indossava sempre
quando faceva i lavori lì alla fattoria. “Se non
fosse stato per lei, probabilmente non avrei tutto quello che ho
ora.” Sospirò, prima di continuare. “Per
cui sì, Lois è molto importante per
me.” Dopo aver fatto questa specie di confessione
più a sé stesso che a Lana, si sentì
un peso di meno sullo stomaco.
Sarebbe stato così facile dirlo anche a Lois? Ovviamente no.
“Ed ecco il perché ti ho chiesto se ricordavi il
periodo in cui viveva qui, Clark.” Disse Lana, collegandosi
alla domanda che gli aveva fatto qualche secondo prima. “Per
quando io e Lois fossimo amiche, il periodo in cui lei viveva sotto il
tuo stesso tetto è stato il più duro per
me.” Ammise, quasi come una sconfitta. “ E tutto
quello che hai appena detto, conferma che in fondo avevo
ragione.”
“Lana,” disse Clark sorpreso da quelle parole,
“in quel periodo Lois era solo un’amica per
me.” Parlare al passato dell’amicizia con Lois lo
colpì. Stava iniziando a capire dove inserire i pezzi
mancanti del puzzle.
“Questo è quello che ti sei sempre detto Clark,
quello che hai voluto sempre credere.” Gli sorrise, scuotendo
lievemente la testa. “La verità è che
tra te e lei c’è sempre stato qualcosa, come un
filo invisibile che sembrava collegarvi sin dal primo momento che vi
siete conosciuti. Ogni volta che qualcuno entrava in una stanza con voi
due, sentiva che l’attrazione era palese. Solo che tutti
sembravano rendersene conto, tranne voi due.”
Le parole di Lana lo riportarono indietro di qualche mese, facendogli
rivivere alcuni momenti passati con Lois.
Ripensò alla notte in cui disse a Lois che sarebbero stati
vicini al Daily Planet; al giorno dopo, in cui lei lo aiutò
nel suo primo giorno di lavoro a trovare un completo adatto; a quando
lei era sembrata gelosa di Tess Mercer e del colloquio privato che
aveva voluto avere con Clark nel suo primo giorno di lavoro; a come
aveva reagito quando lo aveva beccato con Maxima
nell’ascensore. Dio se gli era sembrata ferita e sconvolta.
Ma dopotutto lei aveva detto che tutto andava bene,no?
Perché mai gli avrebbe dovuto mentire?
Si soffermò al giorno in cui dovettero fingere di essere due
fidanzati che si preparavano alle nozze. Per quanto provava a non
pensarci, dovette ammettere che la sensazione che aveva provato nel
metterle l’anello al dito lo aveva lasciato di sasso. Come
poteva una cosa così semplice emozionarlo così
tanto? Clark sapeva che quello era stato solo un gioco, un modo come un
altro per indagare la scomparsa di Chloe e Jimmy, ma allora
perché quei momenti continuavano a passargli di fronte agli
occhi ogni volta che cercava di prendere sonno?
E ovviamente, tra i vari momenti passati con Lois, non poté
ignorare il più recente, l’ultimo che avevano
vissuto insieme. Il ballo durante il matrimonio di Chloe e Jimmy.
La melodia del sassofono che suonava in sottofondo quando la scorse
dall’altra parte della stanza, era ancora così
chiara nella sua mente.
Il suo sguardo imbarazzato nel notare che lui la guardava da lontano e
la sua stupida scusa per evitare di rimanere entrambi nella stessa
stanza, mentre quella musica romantica continuava a suonare.
Il suo, finalmente, trovare il coraggio per bloccarla e non farla
uscire, prendendole improvvisamente la mano e indicando la pista da
ballo con un cenno del capo, convincendola con quel suo sorriso a
concederle quel ballo.
E poi quel loro non guardarsi mentre ballavano, perché
entrambi imbarazzati da quella situazione che per loro era
così nuova, ma che in realtà sembrava essere la
cosa più naturale del mondo.
E poi quei ragazzi che passando spinsero Lois tra le sue braccia. Gli
sguardi che entrambi si scambiarono, come un via libera per portare la
loro relazione al livello successivo, come un tacito accordo che
sanciva che finalmente potevano essere sinceri l’uno con
l’altra sui rispettivi sentimenti. La mano di lei sul suo
petto, quasi come un’ultima richiesta finale prima di
procedere con quello che avrebbe dato finalmente il via ad un nuovo
inizio per loro.
E infine, quei pochi attimi in cui i loro visi si avvicinarono,
così lentamente che il tutto sembrava una dolce tortura che
pareva non finire mai. Entrambi desiderosi di lasciarsi finalmente
andare a quello che in cuor loro avevano sempre desiderato.
Il tutto prima che la voce di Chloe riportasse entrambi alla
realtà. Il ritorno di Lana e il conseguente stato di shock
di Clark che gli aveva fatto ignorare del tutto Lois.
Perché si era comportato così? Perché
non aveva ignorato quella voce e aveva continuato a fare quello che
aspettava di fare da tanto? Perché le cose dovevano essere
così complicate tra lui e Lois?
E soprattutto, perché Lois era sparita nel nulla quando Lana
aveva fatto il suo ritorno? Perché non è rimasta
di fianco a lui, invece di scappare?
“Senti Clark, so cosa è successo tra te e Lois
durante il matrimonio di Chloe e Jimmy.” Clark rimase
sorpreso da quelle parole. Ovviamente avrebbe dovuto immaginare che gli
altri invitati avessero notato il quasi bacio che lui e Lois si stavano
per scambiare al centro della pista da ballo, ma in quel momento per
lui esistevano solo lui e Lois. “E sono venuta qui a parlarti
per capire se effettivamente c’era ancora qualche
possibilità per me e te di stare insieme.”
“Lana,” disse Clark sospirando nuovamente e
sorridendole, “resterai sempre una persona speciale per
me.” Clark notò Lana rispondere al suo sorriso.
“Farai sempre parte della mia vita, in un modo o
nell’altro. Sarai sempre la ragazza che mi faceva arrossire
ogni volta che la vedevo nei corridoi della scuola, la cheerleader con
cui ogni ragazzo vorrebbe uscire.” Sorrisero nuovamente
entrambi. “Ma è questo il punto, Lana. Con te
sarò sempre il timido ragazzo di campagna. Solo un
ragazzo.” Disse finalmente, notando un sorriso triste
apparire sulle labbra di Lana. “Mentre con Lois…
Beh, con Lois sono l’uomo che ho sempre voluto essere, Lana.
L’uomo che mio padre avrebbe voluto che
diventassi.” Disse pensando a quanto suo padre sarebbe stato
orgoglioso di lui se lo avesse potuto vedere.
“La Macchia Rossa e Blu.” Disse Lana quasi a voce
bassa e con la voce un po’ rotta dall’emozione.
“Non si tratta solo di quello. Grazie a lei e alle sue regole
potrei diventare un ottimo reporter,” sorrise ripensando al
suo primo giorno di lavoro, “anche se penso che Lois provi un
perverso piacere nel sottolineare ogni mio minimo errore di
battitura.” Annuì con faccia seria, prima di
scoppiare a ridere insieme a Lana.
Lana tornò subito seria, prima di riprendere a parlare.
“Non nego che fa male sentire queste parole, Clark.”
“Ti ho mentito per troppo a lungo, Lana. Tu più di
tutti meriti la verità.” Le sorrise sincero.
“Beh, visto che ormai sembra che tu abbia le idee chiare,
penso che sia meglio che io vada.” Disse guardandosi intorno
un’ultima volta.
“Parlare con te mi ha aiutato a fare chiarezza su cosa provo
realmente. Grazie Lana.” Le disse sincero, mettendole una
mano sulla spalla come a farle capire che tutto quello che aveva detto
lo pensava realmente. Aveva pensato ad abbracciarla per ringraziarla,
ma l’imbarazzo che provava nei suoi confronti era ancora
troppo grande per lasciarsi andare a quel gesto che gli sembrava
così intimo.
“Beh, sono contenta che il mio ritorno abbia avuto qualche
risvolto positivo, Clark. Ora resta solo un’ultima
domanda.”
“Sarebbe?” Chiese Clark preoccupato da quello che
Lana doveva dirgli.
“Quando dirai finalmente a Lois che sei innamorato di
lei?”
‘Innamorato’
pensò Clark tra sé. Quella parola
l’aveva associata solo a Lana prima d’ora.
Ma ora le parole ‘Lana’
e ‘innamorato’
suonavano così stonate insieme.
Mentre invece le parole ‘Lois’
e ‘innamorato’
formavano una melodia perfetta, quasi fossero state create apposta per
stare insieme.
Clark sorrise, realizzando finalmente il motivo che gli faceva
ricordare ogni minimo particolare di Lois; ogni loro scambio di
battute; il suo profumo che sembrava riempire la redazione del Planet
anche quando lei non c’era; quel vestito arancione che le
fasciava perfettamente il corpo, mettendone in risalto le curve e
lasciandolo senza fiato.
Sorrise ripensando alle parole di Lois di qualche tempo prima.
‘Devi tornare
in sella cowboy, provare qualche altro gusto dei 31 a tua disposizione.
Magari un po’ meno vaniglia e un po’ più
cioccolato al peperoncino.’
‘Si direbbe
che abbia preso alla lettera il consiglio di Lois.’
Pensò tra sé, divertito.
Clark smise di ricordare e tornò a concentrarsi sul
presente, un sorriso divertito ancora stampato sulle labbra.
“Presto.” Rispose infine alla domanda di Lana,
annuendo. “Presto…” Ripetè a
voce un po’ più bassa, riprendendo a fissare fuori
dalla finestra il cielo che aveva iniziato a prendere delle
tonalità scure tipiche delle tarde ore della sera.
“Sono contento di averti rivista, Lana.” Disse
sincero, sorridendole nuovamente e vedendo il suo sorriso ricambiato.
“Ad ogni modo, lascia che ti dia qualche consiglio
sull’entrata a sorpresa da fare, la prossima volta che torni
in città.” Risero entrambi per la battuta di Clark.
E mentre Clark era preso a ridere e scherzare con Lana, non si rese
conto che un altro paio di orecchie aveva sentito gran parte della loro
conversazione.
A/N: Ok, il primo
capitolo è andato. Onestamente, vista la mia scarsa
attitudine nell'aggiornare in periodi accettabili, volevo evitare di
fare una storia multi-capitolo, ma alla fine lo scheletro della storia
che avevo in mente mi ha portato a dividere la storia in minimo due
capitoli. Confido nella nuova ossessione che ho in Clois per un
aggiornamento super veloce! :)
Poi vabeh, che altro
dire..? Penso di avervi annoiato abbastanza nelle note pre-capitolo,
perchè fare lo stesso anche in quelle post? XD
Per cui, ringrazio chi ha
letto e si è preso del tempo per commentare. Grazie mille!!!!
Alla prossima! :)
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