Oh,
buona
festa della liberazione!
Prima di
lasciarvi alla lettura è
doveroso dare delle piccole indicazioni.
1. La storia partecipa alla
“Sentences
Challenge” del gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia.
2. La storia
è ambientata in Italia
negli ultimi tre anni delle Seconda Guerra Mondiale e riguarda la Lotta Partigiana.
3. Il 25 Aprile è anche la festa di San
Marco, abbastanza importante a
Venezia perché è usanza regalare alla persona che
si ama un bocciolo di rosa
rossa. Questo per via di una leggenda molto dolce, che in breve parla
di un
innamorato che partì nella guerra contro i Mori insieme a
Carlo Magno per
guadagnare sufficiente onore da poter sposare la donna che amava,
ovvero la
figlia del Doge. Purtroppo morì in battaglia su un roseto e
quando i suoi
compagni tornarono a Venezia diedero alla sua innamorata una rosa rossa
di
sangue. Il giorno dopo, il 25 Aprile, la trovarono morta sul proprio
letto con
quella rosa sul cuore. Secondo la leggenda il suo fantasma si muove
ancora per
Venezia, sotto forma di un venticello distinguibile per via di una
colorazione
rossa – la rosa. Ecco, ve lo dico perché
c’è un piccolissimo rifermento a
questa storia.
4. Il titolo
viene dalla terza strofa
della canzone “L’amour
et la
guerre” di Charles Aznavour e
dice "Tutti i fiori sono morti per i fucili".
5. Il
sottotitolo è una dichiarazione
detta da Arrigo Boldrini.
6. Nella
sentences 20 c’è un riferimento
alla canzone Generale
di De Gregori.
7.
L’ultima citazione viene dalla Ballata
dell’Eroe di De
Andrè.
Credo di aver
detto tutto, spero di
essere stata all’altezza, è la prima volta che mi
cimento in qualcosa del
genere.
Hatta
Toutes
les fleurs sont mortes aux fusils
Abbiamo
combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti:
per
chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era
contro…
1. 8 Settembre
1943.
Tutti
a casa!, hanno gridato i
suoi compagni di
battaglione e così Naruto ha iniziato a camminare, ma dopo
una settimana di viaggio
ha scoperto che le bombe non hanno lasciato nessuna casa dove tornare.
2.
Catena.
Scappando
di notte dalla Repubblica di Salò, a Sasuke è
sembrato di sentire il rumore
degli anelli che si sganciano di una catena che lo tratteneva da troppo
tempo: suo
padre, suo fratello, il Duce, il Fascismo e la paura.
3.
Staffetta.
Sakura
aveva imparato a correre da piccola per scappare dalle sberle del padre
ed
evitare le ciabatte della madre; ora Sakura corre a portare messaggi
tra le
montagne ed evita le truppe nazifasciste.
4.
Parola d’ordine.
Quando
Sasuke incontra Naruto il suo gruppo quasi gli spara, perché
quello strano
disertore non conosce la parola d’ordine, che
idiota.
5.
Operazioni di repressione.
A salvarli
dalla prima retata nazifascista è Sakura: ha portato un
messaggio e ha detto
loro di correre se ci tenevano alla pelle; si sono salvati solo loro
tre.
6.Neve.
Nelle Alpi
cade presto la neve e copre il sangue dei compagni caduti nelle
operazioni, per
Naruto quella
è una sepoltura più
dignitosa del fango di una trincea.
7.
Fame.
Sasuke
viene da una famiglia benestante e non ha mai patito la fame
– nemmeno con la
guerra – e per questo non capisce perché
lì tra le montagne il cibo sembri non
bastare mai; ancor meno capisce perché Naruto e Sakura
condividano il proprio
con lui.
8.
Sogni.
Nelle ronde
notturne condividono i propri progetti, se mai la guerra
finirà Sasuke vuole
andare in Russia, ma Naruto che ci è stato nel ‘42
scuote la testa e giura che
non ci tornerà mai più.
9.
Grappa.
Sakura
ammette a Sasuke di volerlo baciare dopo aver bevuto troppa grappa, lui
pensa
di rimandare dopo la guerra, ma poi la bacia Naruto.
10.
Sigarette.
Quando
arrivano due americani organizzano una festa, oltre i fucili hanno
anche pacchi
di sigarette e le notti alpine non sembrano più
così fredde.
11.
Regali.
Prima di
partire per un’incursione solitaria Naruto regala una stella
alpina a Sakura e
Sasuke, ma lui non la vuole e pretende di riceverla quando e solo se
tornerà
indietro.
12.
Capelli corti.
Ad ogni
corsa Sakura si taglia sempre i capelli, a volte passa così
tanto tempo che
quando torna sono di nuovo della stessa lunghezza di quando
è partita.
13.
Spari.
Sasuke da
piccolo credeva che il rumore della guerra fosse quello delle trombe
alle
parate, ora capisce che è solo il silenzio interrotto da
spari rauchi e mine
esplose.
14.
Vergogna.
Quando
Sakura uccide un uomo per la prima volta non dice nulla a nessuno, solo
Naruto
scopre il suo segreto perché riconosce lo sguardo carico di
vergogna che aveva
anche lui quella volta
in trincea.
15.
Fucile.
I suoi
compagni di brigata giocano ad ammazza il
fascista ridendo, Sasuke si chiede se incrocerà
mai il fucile con suo
fratello e se sarà in grado di ucciderlo.
16.
Vacuo.
Sakura
appoggia due margherita sopra gli occhi dei caduti per nasconderne lo
sguardo
vacuo, come una Persefone mortale nella soglia dell’Ade.
17.
Bella ciao.
Sasuke ogni
tanto pensa a che faccia farebbe suo padre nel vedere Naruto:
è così rosso,
comunista fino al midollo, mentre
con la chitarra canta Bella Ciao
come
serenata a Sakura.
18.
11 Maggio 1944.
La
Linea Gustav è caduta!, grida
Sakura senza fiato dopo aver corso miglia e sono così felici
che quella notte
si trovano a fare l’amore tutti e tre insieme.
19.
Ricordi.
Naruto
tiene un diario dove scrive i nomi e le cose preferite di tutti i loro
compagni
di brigata che cadono ogni giorno, perché altrimenti chi si
ricorderà ancora di
loro?
20.
Treni.
Nessuno
dorme dentro il vagone di quel treno
mezzo vuoto o mezzo pieno quando partono per Bologna.
21.
21 Aprile 1945
Sasuke
è
così felice che Bologna sia caduta e loro tre ancora vivi da
promettersi che,
se mai arriveranno a Venezia, regalerà a Naruto e Sakura una
rosa davanti a San
Marco e li bacerà davanti a tutti.
22.
Fratelli.
Arrendersi
o perire, gridano i
partigiani ai
fascisti, ma Naruto resta zitto perché quello versato
è comunque il sangue di
fratelli italiani.
23.
23 Aprile 1945.
Tutti
festeggiano a Genova, tranne Naruto e Sasuke; loro no, loro piangono
perché
sono rimasti in due.
24.
25 Aprile 1945.
Possiamo
farcela, si fa forza
Naruto
guerreggiando fra le vie di Milano, dobbiamo
farcela.
25.
A Venezia.
I veneziani
gettano boccioli di rosa ai partigiani liberatori, Sasuke getta una rosa sul corpo di
un morto, perché
la guerra non permette agli innamorati di baciarsi davanti a San Marco.
Ora che
è
morto la patria si gloria
Di un altro
eroe alla memoria.
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