Sono io il colpevole

di Dearly Beloved
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Aveva sempre desiderato con tutte le sue forze condividere quella storia, a qualsiasi costo, e per questo non si sarebbe fatta scrupoli a pagare in vite umane.
Per quanto ne fosse trascorso di tempo e la vita avesse preso una piega più dolorosa di quel che avrebbe mai potuto anche soltanto immaginare, il desiderio di dar voce ad ogni suo tormento non l'aveva mai abbandonata.
Ma vacillò nell'istante in cui sentì per la prima volta dopo tanto tempo sotto i polpastrelli la fredda carta del libro che aveva scritto lei stessa con sangue e lacrime.
Quel desiderio, quella volontà, quella magia… avevano perso il loro significato sotto i colpi di una verità troppo crudele perfino per lei, da sempre narratrice dei crimini più turpi.
Nessuna anima era stata sacrificata per amore. Nessuno aveva trovato un lieto fine: i vivi avrebbero conosciuto l'inferno più violento, e i morti erano stati inghiottiti dal nulla dell'isola.
Quell’atroce racconto non avrebbe potuto più dar conforto nemmeno alla sua stessa creatrice, nemmeno se urlato al mondo con tutta la sua disperazione.
SONO IO IL COLPEVOLE, avrebbe voluto comunicare, ma quella verità era stata cancellata da un'altra più potente e spietata, nel momento in cui la madre di quella triste favola aveva lasciato che il Destino le rubasse la penna e rimuovesse ogni traccia di poesia dal narrato.
Gli omicidi adesso erano stati commessi in nome del denaro, e le vite troncate, anche le più giovani, non erano più condite dei sogni, delle passioni, delle aspettative di esseri umani ma si erano ridotte ad essere nomi  di eredi potenzialmente pericolosi, da cancellare il più in fretta possibile dall'albero genealogico, o di testimoni scomodi da zittire per sempre.
Dov'era finito ciò che valeva la pena preservare? Dov'era finito il mistero di una formula magica pronunciata sottovoce? Il dolce-amaro dell'attesa di un amore dimenticato dal mondo? La promessa di restare sempre al fianco dell'altro scambiata di nascosto, il chiaro di luna unico testimone dell'unione più profonda?
Claire aveva già perso.
Claire esisteva proprio per questo.
Claire era figlia della Sconfitta.





​N.d.A: questa storia è incompiuta, nel senso che l'ho lasciata a marcire in una cartella per anni senza mai darle un finale. La pubblico così monca per affetto, un po' per nostalgia, ma anche per me: oggi sono Claire, e sono questa storiella abbandonata a se stessa. Mi sarebbe piaciuto farne qualcosa di più grande ma non ce l'ho fatta. Forse per me è arrivato il momento di aprire un nuovo file word  





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