Abuelo Hector.

di LadyDP
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Elena si avvicinò al palco, quando suo nonno si voltò verso di lei.

 

Decise di rivolgergli uno sguardo amorevole, per una volta.

Dopo tutto, quel nonno Hector non era scappato di casa.

 

 

Quel nonno Hector che ora si era alzato in piedi e le protaeva la mano.

 

Quasi a conoscere quel gesto, la folla si spaccò e fece passare la bambina, che avanzò timidamente.

 

Salì su quel palco che prima aveva tanto ripudiato, e si sedette sulle ginocchia di quel nonno mai conosciuto. Lo osservò.

 

 

Si mise a cantarle davanti. Ed ebbe tutta la sensazione che quella canzone fosse dedicata a lei.

 

Ed era dolce, dolce come le canzoni di Miguel.

 

Ad un tratto, Imelda le prese la mano, e la fece scendere.

 

La fece fermare al centro del palco.

 

“Canta anche tu, Elena”

 

“Io?!” esclamò. “Non l’ho mai fatto”

 

“Come no? Lo fai ogni giorno!” disse Hector.

 

Non sapeva che cosa sarebbe successo, ma ci provò.

 

 

°°°

 

L’intera famiglia non poteva credere ai propri occhi..o meglio, alle proprie orecchie.

 

Elena canticchiava nel sonno, e sembrava felice di farlo.

 

 

Tra i parenti sbucò la testa di Hector, che brandiva la chitarra.

 

“Dove sei stato fin’ora?” gli chiese Imelda. “Sai quanto abbiamo faticato per convincerla che saresti tornato stavolta?”

 

“Stavo scrivendo una nuova canzone.

Ne ho scritta una per Victoria, dovevo scriverne una anche per Elena”

 

 

Hector si avvicinò ad Elena. Prese uno sgabello e vi si sedette. Era accanto a lei.

 

Prese allora a suonare.

 

“Elena” la chiamò “lo so che non sono stato un buon esempio per te, ma spero che con questa canzone capirai quanto avrei voluto esserlo”

 

E allora si mise anche a cantare.

 

 

La donna si mise a cantare ancora più forte. Ormai le parole che diceva erano ben scandite.

 

Come faceva a saperle?

 

°°°

 

“Mi sto svegliando? Di già?” si fermò Elena- si era appena accorta di star sognando.

 

“Vai pure Elena. Noi siamo sempre qui ad aspettarti”

 

°°°

 

Elena spalancò gli occhi. Era sveglia ma continuava a cantare.

 

Si rese conto in fretta di quello che stava succedendo, ma decise di non fermarsi.

 

“Elena, come conosci questa canzone?” chiese Hector.

 

“Non lo so, abuelo. Forse già sapevo che me l’avresti voluta scrivere..”

 

Elena abbassò lo sguardo, imbarazzata.

 

“Elena..” disse Hector sorridendo e accarezzandole

delicatamente la guancia con la mano. “..hai una bellissima voce”





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