Atto III - Scena I

di Arrow of the Mockingjay
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Una cascata di riccioli biondi si sparge sul selciato della piazza.
Pian piano una chiazza rossa come il vino si spande e intacca l'oro dei ricci.
Mercuzio è morto.
Sento il selciato battere contro le mie ginocchia.
Il sognatore,  la scheggia impazzita, il ragazzo che canta poesie* non canterà mai più.
Mercuzio che era così attaccato alla vita, la ha abbandonata.

-Chi raccoglierà i sogni che avevi?-

Sento un altro urlo unirsi a quello di Romeo e, solo in un secondo momento, capisco che è il mio; tutto il mio dolore si tramuta in un suono che mi buca il petto.
Riesco a pensare che almeno nel suo ultimo soffio di vita, Mercuzio é riuscito a raggiungere la sua Regina Mab, a baciarla**.
Chissà se Romeo ora si è finalmente reso conto di ciò che ormai praticamente tutti avevano capito...

Sento un gemito provenire da dietro di me, mi volto e vedo Tebaldo crollare a terra con un pugnale nel ventre, il mantello rosso che si fa più scuro, poco oltre un Romeo sconvolto mi guarda con occhi vuoti.
Non so con che forza riesco ad alzarmi e con le mani sporche del sangue di Mercuzio, del sangue del mio migliore amico, afferro Romeo per la camicia e lo strattono via. Lui oppone resistenza e tra i singhiozzi lo sento mormora un confuso "addio amico mio", anche io non vorrei lasciarlo qua ma tornerò più tardi, quando Romeo sarà al sicuro.
-Vieni via- lo strattono con più forza.
Dobbiamo andarcene, prima che gli altri Capuleti arrivino e che la situazione peggiori.
Non posso perderli entrambi.











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Ispirata alla scena del musical Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo




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