Notuzze:
Ciao a tutti! Questa è la terza fic che pubblico in meno di due mesi ed
è un’altra McDanno, non so che dire, mi ispirano.
Questa volta vi lascio qualche parolina prima di iniziare con la
storia, non è mia abitudine farlo…
In ogni caso, ho deciso di scrivere questa fic, un’altra McDanno, come
una solmate!Au anche se Au non credo che lo sia molto, per farvi capire, a me
piacciono molto questo tipo di storie, in particolare ho deciso che i nostri
cari poliziotti, così come il resto delle persone, ha sul polso la prima frase
completa che viene rivolta loro dalla loro anima gemella.
Spero di essere chiara e di non rendere i personaggi troppo ooc.
Ci vediamo sotto, baci BeMyValentine.
So, It is you.
Steven J. McGarrett aveva sempre trovato strana, la frase che al
compimento dei sedici anni di vita gli era comparsa sul polso sinistro, quella
che doveva essere la prima che il suo ‘vero amore’ gli avrebbe rivolto, aveva
letto quelle dei -suoi amici, e poi in seguito degli altri ragazzi arruolati,
ma mai nessuno aveva una frase insolita come la sua, la maggior parte aveva
frasi, innocenti o comunque alquanto normali, tipo “Scusa, colpa mia” oppure
“Ciao, come posso aiutarti”.
In ogni caso, lui non aveva ancora incontrato la sua ipotetica anima
gemella, era stato con diverse ragazze e anche qualche ragazzo, non aveva mai
nascosto di avere preferenze si per uno che per l’altro sesso, ma nessuna di
quelle persone gli aveva rivolto quella frase, e per diverso tempo non ci pensò
più, immergendosi nella sua carriera nella marina diventando uno dei migliori
in circolazione.
La sua vita cambiò nuovamente con la morte del padre, mentre era
dall’altra parte impegnato in una missione da Navy Seal classificata, che
implicava il fratello dell’ assassino del padre, morto anche lui in un attacco
al loro convoglio.
Quando tornò a casa, alle Hawaii, per il funerale del padre, il
governatore gli offrì di formare e guidare una task forse speciale,
garantendogli immunità e mezzi, per poter prendere il colpevole dell’omicidio
del padre e per occuparsi dei casi più delicati dell’isola.
Steve chiese del tempo alla donna per organizzarsi, e in seguito gli
avrebbe dato una risposta definitiva.
Fu in quel pomeriggio, quando cercava nella casa della sua infanzia,
delle prove per incastrare l’assassino di suo padre.
Era entrato nel garage, e aveva subito accarezzato con lo sguardo il
profilo dell’auto d’epoca del padre, scostando poi il telo che la ricopriva
proteggendola dalla polvere, ricordava la cura che l’uomo dedicava al mezzo e
che, prometteva ad un piccolo Steve che un giorno se ne sarebbero presi cura
insieme.
Ripensò alle ultime parole che l’uomo gli aveva rivolto, ripensò in
particolare a come lo aveva chiamato, ‘Champ’, campione, il padre non lo aveva
mai chiamato così, mai da che ne ricordasse, quindi l’idea più logica che ebbe
il seal, fu che, dato il passato da poliziotto del padre, questo gli stesse
lasciando una sorta di indizio.
Il suo pensiero non era poi così sbagliato, ne trovò la conferma quando
i suoi occhi chiari incontrarono una vecchia cassetta degli attrezzi che una
volta doveva essere stata rossa, con la scritta, leggermente cancellata ‘Champ’.
Steve vi si fiondò, e l’aprì, come aveva sospettato dentro vi trovò
diverse cose, che lui ipotizzò essere indizi di qualche caso, ed un
registratore che fece partire, la voce di suo padre si diffuse per tutto il
garage, parlava di una chiave e del fatto che questa centrasse sicuramente
qualcosa con il caso che stava seguendo.
Steve non ebbe modo di controllare altro o finire di ascoltare la
registrazione, avvertì un rumore, di conseguenza richiuse tutto e si preparò a
tirare fuori la pistola.
Daniel Williams , credeva di aver trovato la sua anima gemella nella
sua ex moglie, era stata lei la prima persona che gli aveva rivolto come prime
parole quelle che erano sul suo polso, sfortunatamente però quelle che lui
aveva rivolto a lei non erano uguali.
Alla fine però, si erano innamorati, al punto di decidere di sposarsi,
avevano anche avuto una splendida bimba, però per diverse ragioni, prima tra
tutte il lavoro di Danny, Rachel aveva chiesto il divorzio.
Non fu facile per il detective, era innamorato di Rachel, ma non
avrebbe mai rinunciato al suo lavoro.
Le cose peggiorarono, quando una volta reso ufficiale il divorzio,
Rachel decise di risposarsi e di trasferirsi alle Hawaii, dove Stan, il nuovo
marito, aveva una casa e dove lavorava, portandosi dietro anche la luce dei
suoi occhi, la sua piccola Grace.
A quel punto, Danny non ebbe alcuna esitazione a lasciare il New
Jersey, per poter stare accanto alla sua adorata bambina.
Si era trasferito da pochi mesi sull’isola e lavorava alla polizia, il
suo tempo era scandito dai week-end che passava con la sua piccola e le monotone
e grigie giornate di lavoro.
Erano anni che non ci pensava più a quella frase che chiare lettere
formavano sul suo polso, e probabilmente sarebbe passato altro tempo, o almeno
così credeva fino a quel giorno.
Per lui quello era un giorno di lavoro come un altro, era andato alla
stazione e gli avevano affidato un caso, il caso di un ex poliziotto ucciso,
John McGarrett, lo avevano affidato a lui, non solo perché era arrivato da poco
e quindi aveva una diversa visione delle cose, ma anche perché aveva ottime
capacità.
Aveva subito iniziato a raccogliere quante più informazioni poteva su
John McGarrett, negli archivi della polizia, ipotizzando possibili sospetti che
avrebbero avuto qualche motivo per ucciderlo.
Nel pomeriggio si era diretto verso il luogo del delitto, la casa
dell’ ex poliziotto.
Era appena entrato nella casa, quando un rumore lo attirò nel garage,
vi si diresse immediatamente, prendendo la pistola.
Individuò, subito l’intruso, era tra la vecchia auto e un bancone, era
alto con capelli scuri.
Si fece avanti, pistola in mano.
Anche l’altro uomo aveva in mano la stessa arma, e la puntava verso di
lui.
“Hey, tu mani in alto!” urlò il detective nello stesso attimo nel quale
l’altro diceva “Chi sei tu?”.
I due si guardarono negli occhi per un momento, abbassando le pistole
nello stesso momento, spalancando gli occhi chiari.
“Allora, sei tu”.
Fine!
*Schiva i pomodori*
Ciao a tutti.
Quindi, cosa dire, intanto spero che vi piaccia quello che ho scritto.
Spero di aver reso tutto chiaro, ho scritto tutto in piena ispirazione
ed è nata in meno di un’ora, e nel momento stesso che l’idea mi è venuta in
mente ho immaginato la fine.
Come ho detto all’inizio, le storie così mi piacciono molto, ma questa
è effettivamente la prima che scrivo, spero che sia venuta bene e di aver reso
tutto nel modo più chiaro possibile.
Fatemi sapere a presto BeMyValentine.