Capitolo 1
Io: Hanbin, non ti dimenticherai di me vero?- dissi piangendo.
Han: non lo farò, te lo prometto- si asciugò una lacrima- e tu non scordarti di me. Promesso?- mi porse un mignolo.
Io: promesso- gli strinsi il mio mignolo con il suo e poi salii in macchina abbracciata all'orsacchiotto di pezza.
Mamma: hai finito di fare quello scatolone? Non abbiamo più molto tempo- disse mia madre facendomi tornare alla realtà.
Io: sisi, metto solo questo via- dissi mettendo l'orsacchiotto nella scatola e la chiusi.- anche questo è fatto.
Mi chiami Kim Sora e ho 18 anni. Sono nata e cresciuta, fino ai sei anni, in Corea del Sud, precisamente a Seoul. A causa del lavoro dei miei genitori però dovetti trasferirmi in Italia, ma dopo quindici anni dovetti ritrasferirmi in Corea perchè la nonna si era ammalata e volevamo stare il più vicino possibile, per aiutarla in qualsiasi modo.
Scendemmo dall'aereo e mi staccai un po'. Mi ero addormentata per tutto il tragitto, veramente pensavo che il viaggio sarebbe andato peggio. "Meglio così" pensai. Avevo sempre parlato il coreano con i miei genitori ma l'avevo perso abbastanza, mi serviva rimasticarlo per bene. Camminammo fino a fuori dall'aereoporto e cercammo subito un taxi.
Arivammo davanti al cancello e suonammo. Il nonno tutto felice venne ad aprirci.
Non: ciao, venite!- disse abbracciandoci
Mi fece uno strano effetto rivederlo. Erano dodici anni che non lo vedevamo e mi sembrava che fosse invecchiato troppo presto, che il tempo fosse passato troppo velocemente. Entrammo in casa e trovammo la nonna cucinare dei piatti tipici coreani, per darci il benvenuto.
Nonna: ciao!- disse salutandoci- è davvero passato troppo tempo dall'ultima volta che ci siamo visti. Sei cresciuta tantissimo.- disse venendo da me.- e sei diventata proprio una bella signorina.
Io feci un piccolo inchino per ringraziarla.
Nonna: su, sedetevi a tavola, è pronto- disse la nonna mettendo il cibo in tavola.
Tutti ci sedemmo ed iniziammo a parlare del più e del meno.
Erano le 16.00 e decisi di andarmi a fare una passeggiata. Stavo bene in Italia, però mi mancava davvero tanto la mia terra, la gente con gli occhi a mandorla, i profumi del cibo cucinato per strada e molte altre cose. Arrivai fino al centro e mi feci un giro per i negozi.
Mam: dormi bene tesoro. So che sarà faticoso per te domani iniziare una nuova scuola, ma fa' uno sforzo, ti prego.- disse accarezzandomi i capelli.
io: non ti preoccupare mamma.-le sorrisi.
Si alzò da terra e andò verso la porta. Uscì e se la chiuse dietro le spalle. |