IL PROBLEMA DELLA TESI
La realtà universitaria
è qualcosa d’inclemente,
una sfida centenaria
per sfiancare lo studente;
ed è proprio in questo mondo
che mi angoscio da più mesi:
fra lo studio annego e affondo,
e sto in stallo con la tesi.
È quest’ultimo problema
che diventa il mio becchino,
è la sfida mia suprema
che decreta il mio destino.
Ho bisogno di trovare
circa venticinque amici
a cui piaccia camminare
e lo facciano felici;
ma il problema principale
che mi causa tanti affanni
è che devono portare
più di sessantacinqu’anni;
io studente fuorisede
dove trovo tanta gente?
Ed inoltre il loro piede
non può essere eccedente:
che dovranno metter sotto
nelle scarpe le solette,
che saranno le trentotto,
trentanove (ma non sette),
e se lor non son le tue,
l’altra opzione sai qual è?
metter le quarantadue
o perfin quarantatré.
Ti porrò, perciò, leggente,
giusto un paio di quesiti:
non è mica che hai un parente
che soddisfi i requisiti?
Se a Milano lui ha dimora,
e non ha già un epitaffio,
me lo presti per un’ora?
Te lo rendo senza un graffio.
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