Riflessioni su una guerriera dal sangue blu – Appunti di viaggio del capitano Han Solo

di Leila 95
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Bespin – Data stellare ABY 3:10:31
Anche se quando ci addormentiamo è stretta fra le mie braccia, al mattino la trovo sempre girata dall’altra parte, raggomitolata su se stessa. Credo che questa sua indipendenza, seppur a livello inconscio, sia qualcosa che si porterà dietro per sempre: fa parte della donna che amo, e a me va bene così.
Stanotte si è realizzato il mio desiderio più profondo, quello che mi ha accompagnato in questi ultimi tre anni – sempre uguale a se stesso eppure rivoluzionato nella sua essenza: quando l’ho conosciuta me la sarei portata a letto senza troppi fronzoli, stanotte questo non sarebbe mai accaduto se non fossi stato tanto innamorato di lei e certo che anche lei ricambiasse i miei sentimenti.
 
Continuo a fissare la sua schiena senza azzardarmi a toccarla, certo che se allungassi le dita sulla sua pelle finirei per svegliarla, e invece voglio che si riposi ancora un po’.
Tuttavia non ci vuole molto che il suo respiro cambi e che istintivamente si volti verso di me, cercando con la mano il mio corpo sul materasso accanto a lei. Apre gli occhi lentamente, sbattendo più volte le palpebre per mettere bene a fuoco. “Ehi.”
“Ciao” le sussurro.
“Da quanto tempo mi stai fissando?”
“Da un po’” ammetto. “Sei davvero una bella visione…”
Inarca un sopracciglio. “Immagino.”
Si avvicina ancora, arrivando con la faccia a livello della mia. Le nostre labbra si incontrano in un dolce e casto bacio.
“Quanto tempo abbiamo ancora?” mi chiede in un sussurro assonnato.
Getto un’occhiata all’orologio sul comodino alle sue spalle e le sorrido. Anche se abbiamo riposato a sufficienza, per l’orario locale è ancora l’alba. “È presto, possiamo restare ancora un po’ a letto se vuoi.”
Annuisce e mi abbraccia forte, schiacciando il naso contro la mia spalla per evitare il mio sguardo. “Ti va di fare l’amore con me…di nuovo?”
La bacio delicatamente sulla fronte. “Tu sei tutto ciò che voglio, dovresti saperlo ormai.”
Mi stendo sulla schiena e la invito a stendersi su di me. Lascio a lei l’iniziativa, la possibilità di dettare tempi e modi del nostro amore, mentre non smetto di accarezzarla e di cercare i suoi dolcissimi baci. Il piacere che ci travolge come le onde dell’alta marea ha un retrogusto amaro, perché sappiamo bene tutti e due che è l’ultima volta.
 
Poggia la testa sul mio petto lasciandosi andare al flusso delle emozioni che la porta a piangere a lungo. Non si frena, non si vergogna di mostrare la sua fragilità – anche se è avvilente per me vederla piangere ora, dopo che abbiamo fatto l’amore.
“Questo cambia qualcosa?” sussurra fra le lacrime.
“Cosa?”
“Questo, noi. Te ne andrai via lo stesso, non è vero?”
Sbuffo forte e a fatica ricaccio le lacrime – la tentazione di mettermi a piangere è davvero forte anche per me. “Sì, me ne andrò lo stesso. Sai più di me che è la cosa giusta da fare.”
“Hai ragione.” Solleva la testa per guardarmi negli occhi e mi bacia sulla guancia. “M questo non significa che mi piaccia.”
“Lo so.” È una donna forte, la più forte che io abbia mai incontrato, e ce la farà benissimo a vivere senza di me, nonostante quello che pensa adesso.




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