Chercher un peu de rêve

di Koa__
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Doverose note iniziali: Avevo bisogno di scrivere e ne ho approfittato per trasformare “La ballata della piccola John” in una raccolta, perché credo possa essere utile avere un posto dove buttar dentro roba. Potete considerarle come legate una all’altra in maniera discontinua e volutamente disarmonica. Il titolo che le ho dato: “Chercher un peu de rêve” viene dal testo della canzone L'Accordéoniste, che ha dato anche il titolo a questa drabble. Il prompt invece è di Giorgia e recita: John chiede a Sherlock di suonare per Rosie per farla addormentare… finirà per addormentarsi solo John.
 




 
L'Accordéoniste






Ride, la piccola Watson e nel suo agitarsi ti accende il cuore di battiti. Lei che nel farlo è così come John, che non puoi non sorriderle in rimando. Ride, la piccola Rosie, incurante del tuo suonare con impegno sulle cadenze di una ninna nanna dal sapore retrò.

«Ti prego, suona qualcosa per farla addormentare.»

Te l’ha domandato lui, a voce affaticata da una giornata infernale e chiedendotelo mentre sprofondava in poltrona con la bambina in grembo. Uno sbadiglio a nascere e morire, occhi addolciti da quel sentimento che tra voi canta sfumature differenti. C’entrano tutte con l’amore, ovviamente, ma questo è un altro discorso e sai che se ci rifletti adesso, rischi di sbagliare qualcosa. Non lo vorresti mai, mantener fede alla promessa fatta è vitale.

«Per favore, Sherlock.»

Le sue parole ti girano ancora in testa, così come il tuo sapere per certo che non sarebbe servito. Una consapevolezza che si accentua attimo dopo attimo, perché non hai bisogno di guardarla per sapere che è ancora sveglia. Ci voleva una favola, rimugini, ma la verità è che sei debole. Ti è bastato un “ti prego” per obbedire a John. E quindi ora suoni. Anche se di malavoglia. Ben poco soddisfatto di te stesso perché, questa nenia, dell’Accordéoniste non ha davvero nulla se non un vago ricordo di note e una melodia non dissimile, seppur più lenta. Ma tu suoni lo stesso. Dolce e attento, delicato sui passaggi più complicati e quando tutto finisce, è un russare leggero a invadere il soggiorno. Voltarsi è un attimo, per capire che è accaduto ti serve anche meno. La risata che, invece, adesso invade il soggiorno, pare non voler smettere di riecheggiare. Dovrai svegliarlo con un bacio, pensi sorridendo. Poi ricominci un’altra Accordéoniste improvvisata.
 


 
Fine




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