Happy Beginnings | Henry & Ivy/Drizella

di Edwina Smallridge
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Essere un tassista ha i suoi vantaggi, specie se svolgi la tua professione in una piccola cittadina del Maine dove conosci tutti e tutti conoscono te e il tuo ruolo di Autore.
Secondo lo Stregone, un Autore deve limitarsi a narrare le storie così come accadono, senza tentare di manipolarle per propri fini personali; i risultati di tale manipolazione avevano portato a conseguenze nefaste che sarebbe stato meglio non si verificassero più. Eppure la professione di tassista ha anche qualche svantaggio: i tempi morti, a fine turno o tra una chiamata e l'altra, che lasciano troppo tempo libero per rimuginare.
Henry Mills rimuginava spesso, dopo la fine dell'ultima maledizione. Aveva ritrovato la propria famiglia, tutti i reami delle fiabe erano stati riuniti a Storybrooke grazie a Regina ma qualcosa - e qualcuno - non tornava; Ivy Belfrey, Drizella, per la precisione. Gli capitava spesso di pensare a lei, nei tempi morti, di chiedersi perché non si fosse fatta viva almeno con Ella, l'unica parente rimasta in vita in seguito alla morte di sua madre Victoria e alla misteriosa scomparsa di Anastasia tra le pieghe del portale spazio - temporale che aveva permesso la riunificazione a Storybrooke dell'intero universo fiabesco. In realtà la preoccupazione di Henry nei confronti di Drizella aveva ben poco della fraterna solidarietà cui un osservatore esterno avrebbe potuto attribuirla.
Svanita infatti l'euforia per aver riavuto ciò che credeva essere perduto per sempre, il dubbio aveva iniziato a germogliare nella mente del figlio di Emma Swan e Regina Mills; egli si chiedeva perché il bacio scambiato con Ella, la sua Anima Gemella, non avesse posto fine alla maledizione, perché il ricordo della sorellastra di lei, dell'ultima volta in cui l'aveva vista, non abbandonava un attimo i recessi della sua anima.
In un attimo di smarrimento, si erano scambiati un bacio; lui l'aveva allontanata da sé sicuro, allora, del forte sentimento suscitatogli da Jacinda ma, adesso, non poteva far a meno di credere di avere, in realtà, frainteso ogni cosa. Di aver attribuito un'innegabile sintonia fatta di scherzi, gesti e sguardi complici, alla persona sbagliata.
Quando chiudeva gli occhi, Henry riusciva a percepire ancora la stretta disperata di Drizella sulle sue spalle mentre lo attirava a sé nella foga del momento in cui le loro bocche si erano unite in un bacio insaziabile. Con Ella non era mai stato lo stesso, se n'era reso conto da un po'. Però la sua vita era con lei, ora, con Lucy ed il resto della sua famiglia per cui aveva lottato tanto strenuamente.
Henry prese un respiro profondo, serrò le palpebre ed espresse un desiderio.
Desiderò di non essersi sbagliato, pregò che Ivy, Drizella o comunque si chiamasse, stesse bene e potesse trovare la strada della felicità.
- Sta attento a ciò che desideri, potrebbe anche avverarsi. Non hai imparato la lezione, Henry Mills?- sussurrò una voce suadente, ben nota al tassista. Un passeggero era entrato nell'abitacolo, accomodandosi sul sedile posteriore. L'Autore volse lo sguardo allo specchietto retrovisore, il suo cuore perse un battito nello scorgere il sorriso di lei. La penna magica cristallizzò l'attimo sulla carta; chiunque avesse sfogliato in quel momento il grande libro di Once Upon a Time, avrebbe notato che c'era una volta un desiderio d'amore a scrivere una  pagina nuova della storia degli happy beginnings.




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