Noi, persi nel silenzio di una menzogna

di Shireith
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#30. Marinette!burglar e Chat Noir!vigilante


Tentato furto


 Intrufolandosi nell’abitazione degli Agreste, Marinette, che ormai la conosceva molto bene, fu accorta a evitare che le telecamere di sorveglianza la riprendessero. Riuscì a raggiungere la camera di Adrien senza che nessuno la notasse, e, una volta dentro, sciolse la trasformazione: se Gabriel o Nathalie l’avessero sorpresa nella camera di Adrien, sarebbe stato molto più facile dare spiegazioni nei panni di Marinette che in quelli di Ladybug, essendo i due in una relazione da mesi – sarebbe stato comunque imbarazzante ed equivoco, certo.
 «Sei sicura sia una buona idea?» domandò per la seconda o terza volta Tikki.
 «Assolutamente sì.»
 Marinette era solitamente più che disposta a seguire i consigli di Tikki, e, come il kwami, sapeva valutare bene le scelte che faceva; quella volta, però, era diverso. Adrien aveva osato dire che lei non possedeva le sue stesse abilità furtive, che non sarebbe mai stata capace di commettere un furto come ne sarebbe stato capace lui. Ma Marinette era determinata a dimostrargli il contrario. Così avevano scommesso che sarebbe riuscita a trafugare da camera del ragazzo l’ultimo CD di Jagged Stone cui Adrien teneva tanto per via dell’autografo che era riuscito a strappare al cantante in persona.
 Era un venerdì mattina e Adrien si trovava a scuola: Marinette no, perché era riuscita ad assentarsi dandosi malata. Era l’occasione perfetta per portare a termine il furto.
 La ragazza iniziò a frugare dappertutto, anche nei posti più strani e impensabili: non era un lavoro facile, considerate le dimensioni della stanza di Adrien – perché non poteva avere una camera normale come qualsiasi altro essere umano, quel ragazzo?
 «Stai cercando qualcosa?»
 Marinette sussultò e si girò di scatto, incontrando, poco distante da lei, lo sguardo di uno Chat Noir che la osservava con furbizia mentre teneva in mano l’oggetto che lei avrebbe dovuto rubare.
 «Tu dovresti essere a scuola!» esclamò lei.
 «E tu dovresti essere malata!» esclamò di rimando lui.
Touché.
 In ogni caso, però, non era il caso di dargli ragione. Al contrario, Marinette ne approfittò per lanciarsi nella sua direzione e sfilargli il CD dalle mani, tentando poi la fuga richiamando a sé la trasformazione di Tikki.
 «Non vale così!» protestò Adrien.
 «Non hai mai detto che non potevo rubartelo da sotto il naso!» E tecnicamente era vero: oltre a non aver specificato quel dettaglio, nei termini della scommessa non v’era neanche il divieto di fuggire mentre Adrien la inseguiva. No, bastava che lei riuscisse a rubare il CD e a portarlo al sicuro all’interno delle mura di camera sua.




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