Towa la Gatta

di emmebelloc
(/viewuser.php?uid=1072019)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Towa è una gatta gentile ed educata. Quando alle luci dell’alba la sveglia suona e non ottiene risultato, si affaccia al letto e viene a svegliarmi. Non prima. Se lascio del cibo sul tavolo, alla sua portata, ed esco di casa, non lo assaggia. Salendo le scale, tornando a casa, la trovo seduta davanti alla porta a vetri ad accogliermi. Fa tanta pipì ma io tutta quell'acqua non gliela vedo bere. Berrà di nascosto. Misurerò il livello della ciotola col gessetto come faceva mia nonna con la bottiglia del vino. Anche mio nonno aveva il gessetto, Towa no. Credo. Le pulizie di casa mi piace farle veloce, a lei non piace. Durante le vorticose faccende domestiche non le ho mai calpestato la coda, non mi ci sono mai seduto sopra, non l’ho mai urtata, ma neppure sfiorata, mai bagnata col doccino della vasca o scottata con la brace della sigaretta accesa, eppure a lei non non piace. Sarà per il cambio di atmosfera, sarà per il vento. Towa è il suo nome. Per mostrare il mio disappunto lo chiamo Gatto, per mostrarmi il suo, tira indietro le orecchie. Nel corso degli anni ha indossato vari nomi, tra gli ultimi: Pisapia, Zeffirella, Salvinidimaio. Non è un gatto di grande compagnia ma è il più simpatico che ci sia. Oggi è Riccardo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3773414