Ciao
a tutti/e. Lo so, la mia assenza è dopo la fine dell'altra
fanficiton è durata neppure 24ore. Ed eccomi con una storia
ambientata in tempi moderni che spero vi piacerà.
Intanto
metto il primo capitolo.
Buona
lettura
xoxo
Ivy
“Elsa, ricordi
quel tipo di cui ti
parlai settimane fa?” - si confida Anna Froze, raggiungendo
la
sorella maggiore in salotto, dove la grande è intenta a
sorseggiare
del thé e a leggere uno suoi dei adorati romanzi.
“Vuoi dire
l'idiota che ha tamponato
la nostra macchina, quello che ci ha causato litigate infernali con
papà? Quello che ci ha lasciate perciò senza paga
e senza mezzo?
Si, purtroppo, lo ricordo” - risponde, cinica come suo solito.
“Dai, smettila di
rivangare il
passato. E' stato un incidente. Inutile accusarlo ancora. Si
è
scusato e mi ha anche promesso di ripagare il danno” - lo
giustifica la minore.
Elsa alza gli occhi al
cielo,
rassegnatasi all'evidenza: Anna è stracotta di quello
sconosciuto.
“Ti stavo dicendo
che ho ricevuto un
invito a casa sua stasera” - le racconta, elettrizzata.
“CHE?”
- esclama la maggiore,
chiudendo di scatto il libro e volgendo lo sguardo sulla raggiante
sorella.
“Ha promesso di
portarmi in un posto
speciale” - aggiunge la seconda con occhi luminosi.
“Non se ne parla,
Anna. Non vai da
nessuna parte” - commenta Elsa, distruggendo in un attimo i
sogni
della sorella.
“Aspetta...che?”
- esclama.
“Hai capito bene.
Basta danni. Ne
paghiamo sempre entrambe le conseguenze. Hai riportato tu la nostra
auto mezza distrutta a casa ed io ho dovuto pagarne le conseguenze
assieme a te. Piantala con le cazzate” - la rimprovera
duramente
Elsa.
“Accidenti
sorellina, che cuore
tenero hai” - si sfoga Anna - “Tu non sei
né mamma né papà.
Decido da sola, ho diciotto anni, sono maggiorenne. Credevo potessi
condividere la mia gioia. Invece sei sempre la solita” - urla
contro la maggiore che abbassa nuovamente gli occhi sul romanzo.
Però
la seconda esplode furiosa, arrivando ad accusare pesantemente Elsa -
“Vuoi fare la miss perfettina. Per questo non hai amici.
Smettila
di startene chiusa in casa, con la testa sempre su questi libri. La
realtà è fuori. Tu ti stai consumando tra queste
mura e stai
costringendo me a fare lo stesso. Io voglio andarmene, voglio vivere
la leggerezza e il brio dei miei diciotto anni. Invece tu mi fai da
balia, neanche fossi una poppante. So cavarmela. Se le cose non mi
piacciono, giro i tacchi e torno qui, soddisfatta?”
Ma sentirsi dire quelle
cattiverie,
ferisce la primogenita. Così, pur di accontentare la seconda
e
chiudere la questione, conclude - “Fai come preferisci.
Lì è la
porta. Buona serata”
Dispiaciuta per la
discussione, prende
il romanzo e la tazza di thè e si chiude in camera.
È lì
che rimane fino al rientro a
casa dei genitori.
“Tesoro, dove
è Anna?” - le chiede
la mamma, Idunn, notando l'assenza della figlia minore.
“Aveva un
appuntamento” - risponde
la ragazza, con tono di voce tutt'altro che pacifico.
“Hey, va tutto
bene figliola?” -
interviene il capofamiglia, Agnarr Froze.
I signori hanno intuito che
la loro
primogenita è strana.
È sempre stata
una tipa riservata e
taciturna, ma quella sera più del solito.
“Sto bene.
Preferisco non cenare.
Torno nella mia stanza. Buonanotte” - e così
dicendo, evita altre
domande da parte dei suoi.
Anche perché se
avesse nascosto la
cena di Anna con il tipo del tamponamento, poi si sarebbe sentita
sporca. Se lo avesse invece raccontato, sicuramente la sorella minore
l'avrebbe detestata a vita.
Perciò, meglio
schivare il problema.
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“Hans, dove mi
porti?” - chiede
Anna, elettrizzata ,al suo accompagnatore.
“Io ho un'impresa
di navi, ricordi?”
“Vuoi fare un
giro in barca?” -
ipotizza la ragazza.
“Ceneremo
lì, guarda” - le indica
un enorme Yacht, illuminato.
“Wow” -
la giovane fissa il
gigantesco mezzo, incredula.
“Seguimi”
- Westergard, il bel
ventunenne, proprietario di quell'impresa affidatagli dopo la morte
del padre, prende per mano Anna e l'aiuta a salire a bordo.
Un'atmosfera romantica li
attende.
Musica, cibo, e attimi di
pura
intimità.
I due trascorrono una bella
serata
assieme.
Si conoscono e si
raccontano.
La Froze gli rivela anche
della
litigata con sua sorella Elsa.
Ma il tipo sa come
tranquillizzarla e
la convince a chiedere scusa alla parente che non voleva altro che
proteggerla.
“Sei davvero
dolce” - afferma lei,
durante un ballo lento.
I due sono avvinghiati
mentre la musica
conduce i loro passi.
“E tu sei
bellissima” - aggiunge
l'imprenditore.
Anna arrossisce e abbassa
lo sguardo.
Ed è allora che
Westergard,
teneramente inizia a baciarla sul collo.
Per una ragazza passionale
come Anna
quello è il segnale decisivo.
È proprio lei a
fare la prima mossa.
Alza gli occhi e avvicina
le labbra a
quelle di Hans.
Il bacio più
eccitante della sua vita
al quale seguiranno tanti altri nel corso della serata.
“All'interno
della nave c'è una
camera. Andiamo lì” - le sussurra il giovane.
La porta con sé
in quella che sembra
una stanza d'albergo di lusso.
Ci sono addirittura petali
di rose
rosse sparsi sul letto.
Quella è la
prima volta per Anna che
non sa come muoversi in una situazione tanto intima.
Sarà Westergard
a condurre il tutto,
liberandola dagli indumenti. Si sveste anche lui in pochi secondi. Ed
una volta tra le lenzuola, danno sfogo ad una passione carnale forte
che li conduce all'apice del piacere e a vivere momenti di puro
divertimento.
Anna non avrebbe mai
immaginato di
arrivare a tanto.
Crolla, esausta, al sorgere
del sole.
Ed è proprio
allora che Westergard,
recatosi in bagno per una doccia, invia un sms a qualcuno.
“Mi manchi.
Quando ci vediamo? Vorrei
farti una sorpresa. Tuo Antony” - scrive.
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La famiglia Froze
è in pena per Anna
che è via da casa dalla sera prima.
“Sono le otto del
mattino. Che fine
ha fatto tua sorella?” - Idunn è spaventata e
fuori di sé.
Ha tentato di far parlare
Elsa senza
riuscirci. La giovane continua a sostenere di non esserne al
corrente.
“Chiamiamo la
polizia, Agnarr” -
propone la donna al marito.
“E' maggiorenne.
Potrebbe
semplicemente essere rimasta a dormire da un'amica” - spiega
l'uomo.
“Senza avvisare?
Non è da lei”
Mentre i due discutono sul
da farsi,
Elsa nota il suo cellulare illuminato.
Afferra l'apparecchio e
legge un
messaggino.
Un timido sorriso le
illumina il viso
cupo.
Digita qualcosa e rimette
il telefonino
al suo posto.
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Nel frattempo, a chilometri
di distanza
da villa Froze...
“Io devo andare,
Hans. I miei saranno
in pena. Devo inventare la scusa giusta per evitare altri
casini”-
spiega Anna, una volta pronta per lasciare la nave.
“Ti accompagno a
metà strada. È
lontano da qui”- le propone Westergard.
La ragazza annuisce,
sorridendo. Ha
l'aria sognante. Ha trascorso una notte bollente con un tipo
affascinante che l'ha letteralmente stregata.
Gli prende la mano e la
intreccia alla
sua.
“Stanotte
è stato fantastico” -
sussurra lei.
“Già.
Spero di trascorrere tanti
altri momenti così con te” - aggiunge, baciandola
con dolcezza.
Le apre lo sportello
dell'auto, e la fa
accomodare.
Sente in quell'istante la
vibrazione
del cellulare che ha in tasca.
Apre l'apparecchio e legge
- “Mi
manchi anche tu. Adesso più che mai. A casa mia
c'è troppa
pressione per via di mia sorella minore. Ho bisogno di svagarmi.
Vediamoci stasera. Al solito posto. Tua Elsa”
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